Katsuki continuava ad ammirarsi l'anello all'anulare e di tanto in tanto gettava occhiate alle numerose persone che danzavano in quell'enorme sala messa a disposizione da Enji Todoroki.
Il lusso era accecante. Uno spazio immenso, dai colori oro-cremisi dove solo la notte e il cielo buio di quel primo dicembre spezzavano, rendendo le vetrate di un meraviglioso blu stellato.
I lampadari pomposi creavano gocce d'arcobaleno sulle mura di un gradevole color crema e si riflettevano, con una coltre stellata, sul marmo che, ad ampie piastrelle di una nuance caffè molto chiara, rivestiva il pavimento.
Il buffet generoso ancora capeggiava sulle lunghe tavole rivestite da pregiatissime tovaglie bianche, a tratti ornate da nastri candidi in raso e rose rosse. La musica si alternava, da valzer a contemporaneo.
Il biondo sorseggiò un po' d'acqua. Era un poco pallido, colpa della lieve nausea che iniziava a farsi sentire.
«Kacchan, tutto bene?».
Alzò gli occhi; Izuku era splendido e radioso nel suo smoking bianco, gemello di quello che indossava anche lui. Katsuki annuì e gli fece cenno di sedersi al suo fianco.
Entrambi avevano tirato all'indietro i capelli con del gel, insieme avevano scelto le medesime scarpe scure e ancora, indossato il profumo più dolce possibile.
Il ciondolo e il bracciale regalati da Eijiro capeggiavano in bella vista al collo e al polso di Katsuki. Non li avrebbe mai tolti, così come ora l'anello che coronava il loro eterno amore.
Da quella posizione, al verdino non sfuggì il leggero gonfiore che forzava leggermente contro l'elegante camicia candida. La giacca, infatti, era sbottonata.
«Sei di appena sei settimane e noto già una certa pancina» sorrise, mentre gli poggiava la mano su.
«E la nausea mi ha preso forte già al terzo giorno della seconda settimana di gravidanza. Con quella di Yuri non mi sentivo così stanco, gonfio e con una pancia visibile» ammise Katsuki. «Ma va bene. Sono felice di questo bambino».
Izuku lo abbracciò dolcemente, poi si appoggiò alla sua spalla con il capo. L'amico più alto gli fece passare un braccio intorno al piccolo torace.
«Hiromi e Yuri si sono addormentati» disse, con un sospiro felice.
«Hanno fatto tante cose oggi; non una parola, né un capriccio, hanno portato gli anelli... logico che si siano stancati» ridacchiò il biondo.
Il verdino scorse Rody che conversava con Eijiro e un ragazzo dai capelli metà bianchi e metà rossi mentre tenevano in braccio i loro figli.
L'Alpha dai capelli castani era splendido in nero, con i capelli liberi sulle spalle e gli occhi luminosi di gioia. Anche l'altro lo era, con quelle ciocche rosse e lisce e con l'immancabile treccia sulla tempia sinistra che gli conferiva l'aspetto di un Principe Vichingo.
Erano stupendi.
Hiromi e Yuri non facevano altro che rapire gli sguardi di tutti. Erano davvero adorabili nei loro piccoli smoking bianchi.
«Kacchan... ma quello lì... non è Todoroki Shoto-san, il figlio di Enji-san?» chiese improvvisamente Izuku, perplesso.
L'altro Omega corrugò le sopracciglia e i suoi dubbi, mischiati alla rabbia, si infittirono quando Shoto lo guardò per poi sollevargli il calice con lo champagne che teneva tra le dita. Un lieve sorriso increspò le sue sottili labbra.
«Che cazzo...» borbottò disgustato. «Mi ha appena rovinato la serata!».
«Kacchan, è il figlio di chi ha allestito la chiesa dove ci siamo sposati stamattina, il ristorante più importante di tutta Tokyo e infine questa elegante sala in un pregiatissimo edificio accessibile solo a persone molto importanti!» puntualizzò Izuku, mentre si alzava in piedi.
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Petit Fleur
FanfictionKatsuki Bakugo, Omega, confida al suo migliore amico Izuku Midoriya, altrettanto Omega, di aspettare un bambino. Il punto è che non sa come e con chi sia successo. Eppure ben presto la storia prende forma tra amore, insicurezze, segreti, bugie e Can...