Chapter 52: Corridoi Ospedalieri

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Keigo Takami sedeva nel suo ufficio con una tazza di caffè bollente.

Fuori pioveva a dirotto e di tanto in tanto il neon sfarfallava. I suoi occhi non smettevano di leggere la cartella clinica di Izuku Midoriya che aveva ottenuto da Yagi, sebbene in forma di copia cartacea.

Era rimasto sbalordito di quello che era accaduto dopo che l'aveva avuto in cura, dagli undici ai quattordici anni. Certo, sapeva perfettamente quanto quell'Omega fosse molto forte ma, purtroppo, dentro di lui si era venuto a creare anche qualcosa di terribile e radicato.

Prese un sorso di caffè e fu allora che alla porta del suo ufficio bussarono.

«Sì, prego».

«Takami-san, c'è un uomo che chiede di conversare con lei ed è molto urgente. Non ha un appuntamento».

L'Alpha socchiuse gli occhi in direzione della Beta dai capelli lunghi e neri che lavorava come segretaria, tuttavia annuì: «Fallo accomodare pure, Beth».

La donna non ebbe neanche il tempo di girarsi che un uomo con una sigaretta in bocca entrò. La giacca di pelle aperta mostrava la sua elegante camicia blu di raso infilata in un paio di pantaloni bianchi, accompagnati da scarpe lucide e scure.

Aveva dei cortissimi capelli color ocra scuro e degli occhi di un grigio-azzurrato. L'espressione stoica passò prima a una scocciata e infine a un ghigno quasi folle. L'uomo prese posto sulla poltrona dinanzi a Keigo e iniziò a giocherellare con un portapenne argentato.

«Mi chiamo Jin Bubaigawara e so che conosci Izuku Midoriya».

«Non sapevo di essere pedinato».

Jin inspirò a fondo la sua sigaretta dopodiché si fece pensieroso. Tirò a sè la cartella clinica di Izuku e la lesse velocemente.

«E' una questione privata» replicò Keigo, ma l'altro si alzò in piedi prima che potesse riprendersi il fascicolo. «Di solito non ricevo senza un appuntamento, Jin-san».

«Ah, sì. Ma tu devi aiutarmi» rispose vago l'altro. «Vedi, la mia dolce principessa ha perso la testa ma io amo tanto!» Keigo sbatté le palpebre a quella voce eccessivamente dolce e acuta. «Però voglio anche aiutare il mio amico Tenko! Quindi tu sei molto bravo a prendere per il culo, no? Aiutami ad affondare un pezzo grosso!».

«Mi scusi?».

«Sì, sei uno strizzacervelli, quindi la psicologia è il tuo pane quotidiano!» riprese Jin, sbattendo le mani sulla scrivania nera dell'altro. «Io voglio vendicarmi! Quell'uomo, Chisaki Kai, è un mostro! Voleva far del male alla mia dolce principessa promettendole un lavoro a Cantasia ben retribuito ma io mi sono opposto e mi ha licenziato!» la sua voce si incrinò nelle lacrime. «E la mia dolce biscottina è dovuta entrare nella D. Shield Corp per lavorare! Ma non è felice... perché non è lei la CEO?!».

Keigo tirò a sé il fascicolo di Izuku con un movimento leggero, Jin prese posto con un'espressione torva.

«Sapevo dove trovarti. Tenko ha rovistato nel pc di Toshinori Yagi ed è stato facile venirti a cercare» cinquettò felice.

«Cosa ti fa credere che aiuterò persone come te che hanno lavorato per Chisaki Kai?».

A quella gelida domanda che Keigo pronunciò con un tono calmo, l'uomo inspirò profondamente dal naso e si passò una mano nervosamente sui capelli.

«Perché... Chisaki Kai ha ucciso il mio migliore amico Omega... un certo Snowy, tre mesi fa... ed io non posso perdonarlo affatto!» ringhiò, i suo occhi puntarono in quelli dorati dell'altro. «Mi aiuterai, Keigo Takami? So che Izuku è implicato con lui a causa dei farmaci illegali che sono stati utilizzati sulla sua psiche durante la sua prima permanenza in ospedale, dopo l'incidente che tolse la vita a Hisashi e Inko Midoriya».

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