«Guarda tu stesso».
Izuku prese il test di gravidanza dalle mani sudate di Katsuki e lesse. Due linee rosa spiccavano incredibilmente sul display. L'Omega dai capelli verdi guardò l'altrettanto Omega ma con i capelli del colore del grano con uno sguardo stralunato sul volto.
«Sei incinto».
Katsuki sbuffò un po' mentre riprendeva il test e lo infilava con cura nella tasca del suo largo pantalone nero.
Era stato male per un po', suppergiù circa tre settimane con vomiti costanti e una sensazione di gonfiore. Aveva deciso di non fare nulla, tuttavia qualcosa dentro di lui l'aveva obbligato a comprare almeno un test.
Il primo era risultato negativo.
Il secondo e il terzo che aveva preso nel pomeriggio, invece, positivi.
E anche quest'ultimo eseguito quindici minuti fa di primo mattino.
Intelligente com'era, si era messo a pensare a quando era potuto accadere nel mentre che aspettava i risultati dell'ultimo test. L'otto Marzo doveva essere rimasto sicuramente incinto. Ora era il ventinove, l'inizio della quarta settimana di gravidanza...
Cazzo. Cazzo davvero...!
«Eri in calore e sei andato comunque in quel posto? Kacchan! Ma che ti è saltato in mente!» sbottò adirato Izuku.
Il biondo andò a sedersi sul divano dell'appartamento dello storico amico d'infanzia.
«Ma almeno sai chi potrebbe essere il padre?».
«Che vuoi che ne sappia?!» ringhiò acidamente Katsuki.
Dalla posizione stravaccata passò a una seduta per poter infilare le mani tra i capelli. Erano ricoperti e appesantiti di freddo sudore, esattamente come quello che pareva brillare sul suo corpo.
Marzo, anche quest'anno, non era stato clemente. A tratti troppo freddo, poi caldo, con improvvisi raggi di sole nel bel mezzo di una tempesta.
Aveva corso a perdifiato dalla sua casa fino a quella dell'amico d'infanzia per dirglielo.
Cazzo! Aveva una paura tremenda.
«Kacchan...» sospirò Izuku mentre lo abbracciava. «Io ti sosterrò se hai intenzione di tenere il bambino».
Katsuki deglutì mentre incrociava le dita dinanzi alla fronte. Era confuso. Non voleva uccidere quella vita innocente dentro di lui ma non riusciva a togliersi dalla mente che si era concesso come una puttana a un Alpha.
Chissà se poi uno miserabile e meschino?
Il suo calore gli aveva fatto perdere la testa. In un primo luogo non ci era neanche voluto andare in quella specie di discoteca piena di Alpha e Omega.
Dopo un consueto turno di lavoro nella caffetteria di proprietà dei suoi genitori, aveva iniziato a sentire i sintomi del calore. Tuttavia, una scia carica di feromoni dagli odori intensi lo aveva condotto fino a quella porta e...
Cavolo! Non ricordava un accidenti!
«Vuoi un po' di te?» domandò Izuku.
«Sì, grazie» rispose debolmente l'altro.
In quel modesto appartamentino Katsuki riusciva a sentirsi sempre come a casa. Izuku aveva sicuramente buon gusto; i colori pastello di un verde leggero, i mobili minimalisti in vero legno e l'odore delle piante nel soggiorno e in parte sul balcone riuscivano a calmare i suoi pensieri.
Il verdino gli passò la mano sui capelli biondi prima di superare il divanetto bianco che divideva il minuscolo soggiorno dal cucinino. Katsuki lo guardò: era così sicuro, il suo odore di Omega non era intriso di rabbia o risultava sgradevole; al contrario, era un mix di pino e menta.
Riempito il bollitore e poggiato sul fuoco, Izuku Midoriya tornò da lui per sedersi sul divano.
«Non riesco a ricordare nemmeno la faccia di quell'Alpha o il suo cazzo di odore» sbuffò il biondo.
Izuku sospirò leggermente. Con le mani gli chiese silenziosamente di adagiarsi con la schiena contro il divano e di non rimanere più ricurvo in avanti.
«Sono appena di poche settimane. Non può far male al bambino se mi siedo in quel modo» Katsuki abbozzò un sorriso ma non combatté.
Il ricciolino era il suo migliore amico da anni; un tempo abitavano entrambi a Musutafu. Con il tempo, Mitsuki e Masaru erano riusciti ad avere successo nel mondo della ristorazione dopo l'apertura di una modesta caffetteria aprirono al centro di Tokyo, in una strada molto commerciale.
La Petit Fleur avrebbe compiuto undici anni a breve, il tre di maggio.
Quanto a Izuku, si trasferì in questa grande città per inseguire il suo sogno di diventare un CEO, complice anche la morte dei suoi genitori a causa di un terribile incidente d'auto.
Katsuki conosceva molto bene la tragica storia della triste dipartita di Hisashi ed Inko Midoriya. Da allora, Izuku non era più riuscito ad avere un ciclo di calore. Erano passati sei anni; quella sera piovosa, purtroppo, avrebbe segnato una svolta terribile nella vita di un bambino di dieci anni.
Il ventinove di marzo di ben sei anni fa, per la precisione.
Izuku, ora sedicenne, non si era mai del tutto ripreso a causa del senso di colpa dell'essere stato l'unico a sopravvivere.
«Tu come stai?» domandò improvvisamente Katsuki.
«Il solito, Kacchan. Vado comunque avanti» rispose pacato Izuku.
Il fischio del bollitore sopraggiunse con un forte suono, i due sobbalzarono. Dopo poche veloci ed abituali mosse, Izuku servì finalmente del buon tè caldo con una spruzzata di limone. Katsuki osservò le due tazze alte, lisce e bianche con dei fiori blu dipinti a mano e sospirò ancora una volta.
«Ho provato a tornare in quel locale ma non ho avuto fortuna».
«Kacchan, è pericoloso» ricordò Izuku, più calmo. «I tuoi genitori lo sanno?».
«No. E non dovranno affatto saperlo. Sono molto tradizionalisti; già avere un figlio Omega e per giunta gay li ha scandalizzati».
Izuku abbozzò un triste sorriso mentre porgeva la tazza all'amico.
«Cazzo. Ho sedici anni, lavoro nella caffetteria dei miei e mi faccio ingravidare come una puttana per colpa del mio calore! Sarei dovuto tornare subito a casa quella fottuta sera!».
«Non serve a nulla rimuginarci su, Kacchan. Io sono dalla tua parte. Per qualunque cosa non esitare a chiedere».
Katsuki lo spinse dolcemente al suo petto buttandogli un braccio intorno alle spalle. Il suo piccolo sorriso sotto a guance leggermente rosse raccontava della sua felicità e della sua fortuna nell'avere un amico così importante nella sua vita...
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Petit Fleur
FanfictionKatsuki Bakugo, Omega, confida al suo migliore amico Izuku Midoriya, altrettanto Omega, di aspettare un bambino. Il punto è che non sa come e con chi sia successo. Eppure ben presto la storia prende forma tra amore, insicurezze, segreti, bugie e Can...