Extra Chapter 75.5: Cucciolo Prodigio

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Mesi seguenti...


Katsuki stava ultimando la preparazione della cena.

Le temperature si erano fatte molto più fredde in pochi giorni da quando era finito ottobre e iniziato novembre.

Eijiro, invece, apparecchiava e il piccolo Yuri gattonava verso il divano. Era adorabile con quella sua tutina nera da micio e il popò all'aria che si agitava.

Di tanto in tanto i due genitori gli tenevano un occhio addosso. Aveva ormai undici mesi e non faceva che renderli orgogliosi in ogni singolo giorno.

«Adoro la nostra piccola famiglia...» sospirò dolcemente il rosso.

Avvolse le braccia intorno al ventre del suo ragazzo, si affacciò con il mento su una spalla e, con la scusa di controllare il katsudon che cuoceva perfettamente, gli schioccò un bacio sulla guancia.

«Sei vicino al calore...» disse roco.

«Lo so ma ancora non sono pronto per altri cuccioli» rispose l'altro, perentorio. «Quindi compra più preservativi che puoi che il tuo cazzo mi dovrà soddisfare in ogni momento, capito?».

Il rosso gli mordicchiò lo zigomo, le sue mani corsero dal fisico ormai magro fino ai capezzoli visibili sotto la maglia bianca a maniche lunghe, leggera. Katsuki espirò dal naso uno sbuffo di piacere ma fu allora che qualcosa accadde.

Un tonfo proveniente da dietro di loro li fece immediatamente voltare. Videro Yuri che si stava aggrappando a un piede della sedia mentre cercava di sollevarsi sui piedini.

«Non ci posso credere...» esclamò stupito Eijiro, raggiante.

Non fecero nulla, i due. Rimasero immobili e in silenzio per vedere la prima impresa del loro bambino che, dopo diversi tentativi, riuscì a restare in piedi per la primissima volta.

Guardò i suoi piedini con fare curioso, poi la manina alla sedia e sorrise ai due genitori. Provò a compiere il primo passo: barcollò tremante di paura ma non perse l'equilibrio.

Eijiro tentò istintivamente di andare ad aiutare il suo cucciolo ma la mano del biondo gli si sbarrò contro il petto. I suoi occhi emozionati non guardavano altro che Yuri e l'avanzamento della sua prima fatica.

«Vieni qui, Yuri! Vieni dalla-».

«M... mamma».

Quella vocina che compose improvvisamente la parola gelò Katsuki in una maniera tale che scivolò sulle ginocchia, con gli occhi sbarrati e le lacrime lungo le guance pallide.

Eijiro se ne spaventò; il suo sguardo rimbalzò ripetutamente da Yuri che proseguiva verso di loro pronunciando ancora la sua prima parola, a Katsuki in completo shock.

«I-il nostro cucciolo... h-ha appena parlato... e sta camminando...» sussurrò quest'ultimo, con una mano contro la bocca.

«Kat...» riuscì a dire l'altro, felice.

Dopodiché si inginocchiò accanto a lui e, orgoglioso, tese le braccia a Yuri.

«Vieni qui, Yuri! Vieni da papà!».

«Mamma! D-da-da...!».

L'Alpha Interiore emise una fusa di grande gioia. Eijiro si commosse: il suo bambino era davvero un prodigio e, con Katsuki, tutto il suo intero mondo!

Yuri inciampò, finendo a quattro zampe ma non pianse. Con un broncio adorabile e determinato, però, si rialzò e continuò fino a quando non raggiunse Katsuki che lo attendeva con le braccia spalancate.

Lo strinse a sé, così come Eijiro avvolse entrambi in un morbido abbraccio.

«Oggi... è un giorno speciale...» disse felice.

«Sì, lo è» rispose, morbido, Katsuki...



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