Chapter 11: Spire d'Amore

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Nel contempo, Rody continuava a venir baciato famelicamente da Izuku che se l'era tirato a sé sul letto e si rifiutava di lasciarlo andare. In quella manciata di minuti, l'Omega si era disfatto solo dei suoi pantaloni, slip, scarpe e calzini. Rimaneva ancora nella lunga camicia color nocciola a quadri caffè. L'Alpha invece, aveva rinunciato solo alle sue di scarpe.

Fameliche erano quelle labbra che bramavano un costante contatto. Forti le dita che artigliavano la camicia del ragazzo come a volerla strappare e graffiare la nuda pelle. Il naso inspirava a fondo quel soggiogante odore di feromoni. Le gambe erano strettamente avvinghiate ai fianchi di Rody.

«Izuku...» mormorò debolmente quest'ultimo, perso nel piacere.

La minuta clavicola e il mento vennero leccati con passione.

Izuku abbassò una gamba ma l'altro gliel'alzò velocemente e la portò verso l'alto. Si abbassò dolcemente verso ciò che ora vedeva con grande piacere.

L'Omega era ben dotato. Rody piantò un delicato bacio appena sotto la pancia, tagliando verso l'inguine e l'interno della coscia alzata con una generosa leccata. L'altro gemette di piacere; di mani gli spinse le spalle con una così grande foga che il naso di più grande urtò il suo fallo.

«D-di più...» mormorò improvvisamente.

Rody ebbe un sussulto, senza perdere tempo afferrò il sesso nella mano ed iniziò a manovrare abilmente le dita. I polpastrelli premettero ritmicamente sulle vene pulsanti e sfiorarono alcune pieghe di pelle. Dopodiché piantò un bacio sullo scroto e soffiò con perfetta precisione nell'orifizio anale.

Ridacchiò appena quando vide i muscoli contrarsi nel piacere.

Izuku spalancò maggiormente le gambe mentre si lasciava cadere di testa sul letto matrimoniale rivestito da un piumone rosso fuoco. Il lume acceso sul comodino bianco dava la perfetta combinazione di luce ed ombre. L'armadio dietro di loro rifletteva tutte le loro posizioni.

Rody diteggiò la punta del fallo di Izuku con il pollice; spinse per tre volte prima di strizzarlo duramente. L'Omega si torse e ringhiò un po'. Allora soffiò sulla pelle per poi iniziare a leccare tutta la lunghezza languidamente.

«R-Rody...».

Il castano sussultò ancora una volta; era convinto che Izuku fosse così annebbiato dal piacere da non connettere. Che l'avesse realmente voluto farlo con lui? E spinto da questo pensiero, finalmente, lavorò di bocca. L'Omega emise uno squittio di beatitudine, torcendosi subito dopo.

L'Alpha era incredibilmente bravo ma le cose divennero ancor più interessanti quando si staccò con un sonoro schioppo e portò due dita alla bocca di Izuku.

«Succhia, tesoro».

E obbedì. Le falangi furono ricoperte da uno spesso strato di saliva calda; fece cadere un paio di gocce sullo scroto e osservò con interesse malizioso la linea trasparente e un po' bianca che fu tracciata prima di disperdersi tra le pieghette della pelle dell'ano dell'Omega.

Rody infilò l'indice in quel buco nero, iniziò a sollecitare tutte le terminazioni nervose. Izuku artigliò ferocemente prima il piumone e poi un cuscino. Fece addirittura delle fusa di piacere, alcune lacrime colarono sulle sue guance scarlatte. Entrò anche il medio e l'Alpha riprese a succhiare il pene con rumori osceni.

L'Omega respirava velocemente, cercando disperatamente di trattenersi e di non venire troppo presto. Invece, con suo sommo dispiacere, schizzò nella bocca dell'Alpha e, come se un interruttore fosse stato spento, il suo corpo divenne freddo e lui sentì una dolorosa fitta nella pancia.

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