Chapter 45: La Storia di Yuri Toyomitsu (Parte I)

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Mesi prima...


Un libro cadde da un alto ripiano. Rody lo raccolse con fare dubbioso: la copertina era blu e la parola Omegas era inciso su in dorato.

Nel mentre che si rialzava una mano più piccola toccò la costola del libro e inavvertitamente anche parte delle sue falangi. Un brivido corse lungo la sua schiena.

«Oh, scusami!» squittì il ragazzo dai capelli rossi e la treccia sulla tempia destra. «Sono sempre così tanto sbadato ma vedi, adoro i libri e quando devo occuparmi della biblioteca ne sono sempre tanto felice».

Rody incontrò quei due occhi grandi, rossi e luminosi e ne rimase colpito a tal punto che non riuscì a guardar altro. L'Omega diteggiò la treccia alla tempia con un dolce sorriso, due piccole sfumature rosate colorarono le sue guance.

«Ah! Io sono Rody Soul! Mi sono appena trasferito qui con la mia famiglia!» disse improvvisamente troppo forte.

«Mi chiamo Yuri Toyomitsu» ridacchiò l'altro mentre gli porgeva la mano.

Non appena Rody la strinse un brivido nuovo e mai provato formicolò per tutto il suo corpo. Come un'onda, come mille aghi, come un calore bianco ma non affatto doloroso.

«In che classe sei, Rody-san?».

«No, ti prego. Evitiamo questi suffissi che non ci tengo proprio! Sono nella 1-A della U.A» rispose l'Alpha.

Finalmente riacquistava un po' il suo sangue freddo e la solita vena maliziosa-scherzosa che da sempre lo contraddistingueva. Yuri sorrise con maggior dolcezza e il cuore di Rody batté con più foga.

«Anche io».

«Davvero?».

«Davvero davvero» ridacchiò l'Omega. «Chiedi pure a me se non ti sarà chiaro qualcosa, Rody».

Il cuore dell'Alpha corse così veloce che fu costretto a poggiarsi la mano su, nella paura di poterlo vedere uscir fuori dal petto.



«Ciao, Yuri!».

Il ragazzo dai capelli rossi si voltò con un sopracciglio alzato.

«Sono Rody. Ci siamo incontrati ieri in biblioteca! E poi in classe!».

I due si guardarono ironicamente negli occhi, dopodiché il rosso sbuffò un risolino.

«Ah, ma io non sono Yuri! Sono suo fratello gemello minore, Eijiro! Ieri ero assente!» ridacchiò. «Molto piacere» gli tese perfino la mano con un enorme sorriso e Rody, sbigottito la strinse.

«Fratello gemello?» squittì quest'ultimo.

Eijiro annuì calorosamente. «Comunque, ti va di entrare nella squadra di pallavolo? Sei iscritto allo U.A. da poco ed è obbligatorio iscriversi almeno a un club. Ci gioca anche mio fratello e abbiamo un posto libero».

«Ho giocato a pallavolo alle elementari... sono atrofizzato» ammise l'altro Alpha con un sorrisetto.

«Ma vedo che conservi una buona muscolatura. Vuoi provare?» chiese Eijiro. «Sappi che sono il Capitano e non ci andrò giù leggero con te!».

«Non mi sono mai piaciute le situazioni facili, comunque».

Risero tutti e due. Quando Rody varcò la soglia della palestra e i suoi occhi caddero su Yuri che sorrideva gentilmente alla ragazzina che faceva da Manager, si stupì ma fu nulla paragonato allo sgomento di vedere Eijiro accanto al fratello.

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