Chapter 38: Oscura Salvezza (Parte II)

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Due settimane prima...


Eijiro caricò in spalla il borsone con alcuni vestiti del suo ragazzo.

Era felice che stesse bene e soprattutto che il bimbo ora aveva iniziato a farsi sentire.

«Ti fa male?».

Ah, si era perso nei pensieri. Scosse il capo e sorrise brillantemente a Katsuki che aveva in mano la lettera di dimissioni firmata da Tensei Iida. Com'era rotonda quella pancia di venticinque settimane! Quanto l'adorava!

«No. Non sento il dolore. Sono stato fortunato, la lama non è andata così in profondità come si era pensato. Avrò i punti per qualche tempo e mi vedrai con questo cerotto, spero che mi troverai ancora attraente!».

L'Omega sbuffò una piccola risatina mentre si accarezzava la pancia. «A me interessa il tuo cazzo, non la tua faccia».

«Mmh... ma davvero? Non eri tu che mi accarezzavi mentre dormivo sussurrandomi che ero davvero bello?».

Le guance di Katsuki avvamparono un pochino. La sua espressione arrogante cambiò in una adorabilmente corrucciata. Eijiro gli prese il viso e lo baciò, poi le sue mani calde caddero sulle spalle, seguirono le braccia, tagliarono per i fianchi e si soffermarono sulla pancia.

«Sono felice che sei tornato ad amare il nostro cucciolo».

Il biondo annuì, la sua testa premette contro quel forte petto, l'Alpha gli cinse le braccia intorno al corpo.

«Ti amo, Kat».

L'altro non riuscì a rispondere. Fremette un po' nel senso di colpa. Ma Eijiro sorrise un'altra volta, con fare comprensivo.

«Me lo stai dimostrando, tesoro. So che mi ami molto» gli sussurrò in un orecchio.

Katsuki abbassò la testa, i suoi occhi ampi erano rapiti da lampi di emozioni di pura felicità. Sorrise appena.

Rimasero così ancora un po', fino a quando non decisero di andare.

Lasciarono l'ospedale pronti per dirigersi alla moto quando Katsuki scorse un più che familiare SUV nero fermarsi proprio dinanzi a loro. Il finestrino oscurato calò, Masaru lo guardò con preoccupazione.

Eijiro si interpose subito dinanzi al suo ragazzo con uno sguardo minaccioso.

«Ci hanno comunicato quello che ha fatto Yo. Dobbiamo andare in tribunale».

«Che cazzo me ne fotte» sbottò il biondo. «Prima mi cancellate dalla vostra vita, poi sbucate all'improvviso per fare i genitori? Andatevene a fanculo! Eijiro, torniamo a casa, qui non abbiamo niente da fare».

«Katsuki, figliolo, è davvero importante» e Masaru scese dall'auto, così come Mitsuki.

La donna guardò il pancione evidente del figlio ma non si pronunciò.

«Yo ha fatto qualcosa di molto grave e le sue accuse, però, si ricollegano anche alla vicenda di Cantasia e di Yuri Toyomitsu, di quasi sei mesi fa».

Eijiro si irrigidì a tal punto che perse la sua espressione furiosa. Katsuki gli prese dolcemente la mano per potergli concedere un cenno sicuro del capo.

Ogni volta che si parlava di Yuri, il rosso crinito diventava come un bimbo smarrito. Gli occhi grandi, lustri di lacrime, le guance bianche, la bocca leggermente dischiusa e la confusione mista a dolore a deformare il suo bellissimo volto.

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