Chapter 76: Ombre Rosse, Ombre Nere

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Aika e Yuri giocavano nel piccolo recinto di sabbia del parco a pochi passi dalla dimora di Eijiro. Il biondo l'aveva portato lì, trascinandosi anche Izuku che aveva bisogno di camminare dato che era sempre più vicino alla data del parto prefissata per il ventinove di novembre.

I due Omega avevano notato Hanta che sedeva su una panchina e si erano presto ritrovati a parlare tutti e tre insieme del più e del meno.

«Come sono queste ultime settimane, Izuku?» chiese il corvino, con un sorriso.

«Stancanti. Mi sono preso un congedo di maternità intorno alla trentacinquesima settimana di gravidanza» raccontò. «Hiromi pesa, cresce in salute ma non fa che scalciare, soprattutto la notte. Oltretutto sto mangiando per dieci probabilmente e ho messo su peso sui fianchi...».

«Ma il tuo Alpha ti ama, no?» stuzzicò il biondo.

«Sì e mi vizia tanto. Una buona metà di questi venti chili sono dovuti a tutti i dolci pecora alla menta che mi fa mangiare!».

I tre scoppiarono a ridere. Hiromi scalciò con forza: un piedino, per un attimo, si intravide sotto la comoda maglia di cotone di un color caffè molto tenue. Katsuki poggiò su la mano, intenerito.

«Vedere un Omega gravido mi fa venir voglia di fare altri bambini...» ammise Hanta.

Il biondo annuì. Una parte di lui avrebbe tanto voluto ritrovarsi di nuovo incinto, magari a causa della rottura di un preservativo durante il suo calore, invece non era mai accaduto.

«Mamma!» chiamò Yuri.

«Sì, tesoro! Bravo!» sorrise Katsuki, muovendo una mano.

Il piccolo agitò i suoi pupazzi sulla sabbia mentre Aika rideva. Erano davvero cuccioli adorabili.

«Vorrei tanto un maschietto, sapete? A Shoto i bambini piacciono molto, tra l'altro» disse, gentile, Hanta. «Tecnicamente mi sento  pronto per una nuova gravidanza ma in pratica mi devo dividere tra Aika-chan, il mio lavoro al conbini e le varie spese».

«Bastardo a Metà ti fa lavorare anche se prende uno stipendio da capogiro?».

Alle parole acide di Katsuki, Hanta negò e sorrise. «Lui insiste sul farmi addirittura entrare nell'azienda di suo padre e svolgere qualche mansione d'ufficio ma sono io che voglio farcela con le mie sole forze».

Katsuki ammirò segretamente quell'Omega che gli aveva portato via Shoto, in passato. Guardò Yuri, i suoi capelli rossi e gli occhi gentili: dunque sorrise. Aveva davvero avuto molto di più dalla vita.

Izuku gemette improvvisamente.

«Che c'è?» chiese subito il biondo.

«Un calcio forte... ma sto bene...».

Eppure, nel mentre che tentava di rassicurare i due Omega, il verdino non poté fare a meno di percepire una sgradevole sensazione proprio nella sua zona pelvica.

Inspirò a fondo, per cercare di calmarsi.

«Mamma!» chiamò ancora Yuri, con le braccine alzate.

Il biondo sorrise intenerito, poi lo issò in braccio per potergli schioccare un bacio sulla guancina paffuta. Gli aggiustò bene il berretto blu scuro, spostando una ciocca di capelli dietro un orecchio.

«Sei il mio principino» gli sussurrò amorevolmente.

Hanta gettò un'occhiata sul suo cellulare. Erano quasi le tre del pomeriggio; oltretutto Shoto gli aveva inviato almeno dieci messaggi. Si alzò, stiracchiandosi un po' e infine raccolse Aika.

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