Chapter 62: Prima Notte in Tre

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Mitsuki osservava Eijiro che teneva amorevolmente in braccio il piccolo Yuri, mentre Katsuki sorseggiava il tè preparato da Masaru. Si erano tutti riuniti nell'appartamento del rosso, per parlare finalmente della relazione dei due ai signori Bakugo.

«Così... è questo quello che è successo» mormorò calma Mitsuki.

Non era esplosa, né aveva imprecato. Solo un glaciale temperamento così atipico per un'Omega esplosiva. 

Il biondo le scoccò un'occhiata tagliente nel mentre che terminava di sorseggiare ciò che rimaneva nella tazza bianca dai fiori blu. Aveva raccontato tutto, senza omettere nulla. Beh.. eccetto scene spinte con il suo ragazzo.

Ma non si era trattenuto con gli abusi miracolosamente scampati di Shindo Yo.

«Mi dispiace per aver reagito in quel mondo... ero saltato a conclusioni sbagliate» ammise Eijiro, flebile.

Masaru si addolcì nel vederlo così provato eppure tenero con il neonato che riposava tranquillo tra le forti braccia.

«Sono sicuro che tutti abbiamo imparato dai nostri errori» aggiunse, poi guardò Mitsuki che, impercettibilmente, abbassò lo sguardo. «Non è vero, cara?».

Lei non rispose. Semplicemente si alzò.

«Buonanotte».

Fu Katsuki ad accompagnare i coniugi Bakugo alla porta. Mitsuki lo guardò con immensa attenzione. Dischiuse le labbra accompagnate da un rossetto color corallo, eppure non riuscì a dire nulla. Annuì semplicemente alla sua stessa codardia, prima di lasciare l'appartamento e dirigersi verso l'ascensore.

«Per qualunque cosa chiamaci, figliolo» fece morbido Masaru.

«Sì, certo» e detto ciò, con voce glaciale, il biondo chiuse la porta.

Sua madre non era stata minimamente di molte parole; aveva tenuto per la maggior parte del tempo uno sguardo colpevole sul viso, rivolto a Yuri e infine a lui.

Katsuki scosse nervosamente il capo. Tornò in salotto e fu allora che ciò che gli si parò dinanzi lo intenerì.

Eijiro si era alzato in piedi e dondolava dolcemente Yuri che, sveglio, agitava i suoi piccoli pugnetti. Emetteva dei flebili pigolii. L'Alpha Interiore era innamorato di quel cucciolo che profumava di buono ma che ancora non sapeva dire che tipo di odore fosse.

Tra mille, però, lo avrebbe sicuramente riconosciuto senza alcun dubbio.

Era rivolto al balcone; fuori il cielo era annuvolato e le nubi avevano assunto una nuance color mattone. Sarebbe sicuramente venuto a piovere.

Il biondo si avvicinò leggermente ma non guardò Eijiro che si limitò a squadrarlo con la coda dell'occhio. Per qualche manciata di secondi nessuno dei due parlò.

«E' molto tranquillo» aggiunse sottovoce il rosso.

«Sì. Piange quando ha fame o dev'essere cambiato» rispose Katsuki, freddo.

Eijiro annuì leggermente mentre chinava lo sguardo di nuovo sul cucciolo, poi sul suo riflesso sui vetri e infine a Katsuki. Quest'ultimo sospirò pesantemente.

«Metto Yuri a letto. Sono stanco».

Il rosso, però, non glielo volle consegnare. Il biondo corrugò nervosamente le sopracciglia.

«Permettimi di tenerlo ancora un po', per favore».

Katsuki non riuscì a dirgli di no...


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