Chapter 78: Momenti di Terrore

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Tre anni dopo...


La Petit Fleur era gremita di persone. Il brusio di quelle voci che si mischiavano a tratti infastidivano e la musica che risuonava dall'impianto stereo collocato agli angoli del soffitto non riusciva a placarlo bene.

Katsuki tossì dietro la mano prima di sciacquarsi le mani e iniziare a preparare alcuni cappuccini richiesti. Ultimamente era parecchio stressato per via della caffetteria. Le persone amavano i suoi prodotti, l'affollavano in continuazione e cercavano sempre di parlare con lui.

«Mammina, fame!».

Il biondo si voltò verso la panca dove Yuri, di tre anni, agitava le gambette e stringeva il pupazzo di zio Yuri al petto. Amorevolmente lo prese il braccio e gli baciò una guancia.

«Cosa vuoi mangiare, Yuri?».

Il bambino indicò un piccolo dolce pecora alle fragole, una novità pensata da Izuku e che aveva riscosso un grande successo.

«Lo mangi da solo?».

Yuri annuì e i suoi occhi si illuminarono quando, tornando sulla panca dietro al bancone, Katsuki gli porse un piattino con l'adorabile cibo. Il biondo rimase a guardarlo per un po' fino a quando non fu costretto ad allontanarsi per servire dei caffè, dei cappuccini e un dango a diversi tavoli.

Sorrise come al solito, non prestando minimamente attenzione a qualche commentino volgare. In realtà aveva mal di testa e non era granché in forze. Colpa dell'influenza stagionale!

Un piccolo miagolio catturò l'attenzione di Yuri. 

Il bimbo inclinò adorabilmente il capo nel vedere un gattino con un fiocco giallo al collo che si stava avvicinando. Era nero, con degli occhi azzurrati, poco più grande di un topo.

«Micio, micio!» disse, scendendo dalla panca con attenzione.

Provò ad avvicinarsi ma il cucciolo felino tentennò e curiosamente fece lo slalom tra i tavoli, passando completamente inosservato ai clienti e a Katsuki stesso.

Yuri continuò a seguirlo con un grande sorriso. Svanì per qualche secondo tra le gambe di alcuni impiegati di una banca poco distante e superò la porta d'entrata.

Guardò curiosamente il cielo cristallino, la strada, gli edifici ma quando sentì il miagolio del micio che pareva aspettarlo, lasciò perdere tutto e lo seguì, felice e speranzoso di poterlo accarezzare.

E intanto, alla Petit, Katsuki non si era accorto di nulla. Anzi, era stato costretto a prendere circa otto ordinazioni in pochi minuti, conversando con una ragazza che voleva farsi consigliare il frappè più buono e infine aiutare un anziano signore a prendere il dolce più in voga del momento.

Quando si liberò e tornò verso il bancone, però, un improvviso senso di freddo lo investì. Sulla panca c'era il piattino vuoto e la forchetta... il pupazzo sul pavimento. Ma Yuri?

Il suo cuore prese a battere all'impazzata, nel terrore crescente.

Katsuki controllò il bagno, l'armadietto, nella caffetteria mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.

Yuri era sparito!

Ma quando?

Tremante, portò una mano tra i capelli. Strinse alcune ciocche, incapace di controllare il suo respiro troppo veloce. Non riusciva a vedere nitidamente: più sbatteva le palpebre e più tutto diventava annebbiato e deformato di lacrime.

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