Chapter 74: Smacco all'Alpha Sicuro

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Izuku inspirò a fondo ed aggiustò la pila di fogli. Li sbatté una singola volta sull'elegante, lungo ed ovale tavolo nero al centro dell'ampia sala dedicata ai meeting con persone importanti.

Era un po' nervoso; conosceva solo appena Nakamura Nobuhito ma si mormorava che fosse un uomo molto duro con un odio sviscerato per gli Omega. Dirigeva la Saki Industries, nel campo sanitario e aveva avuto una breve collaborazione, dieci anni fa, con Hisashi ed Enji.

«Izuku, vuoi un po' d'acqua? Hai preso le vitamine?».

Alla voce improvvisa di Rody, sobbalzò così tanto che il plico di fogli cadde in terra in una valanga bianca e flebilmente rumorosa. Fece per abbassarsi quando si ricordò del bimbo in lui, ancora dal sesso misterioso; allora lasciò fare tutto al suo Alpha.

«Ho preso le vitamine. Sto bene, grazie» rispose dopo qualche momento.

Quando finì, quest'ultimo gli prese le guance e lo baciò dolcemente. Izuku si beò di quel tocco e non poté non gemere quando le mani grandi e calde lisciarono il ventre più visibile e rotondo sotto l'aderente camicia bianca.

Izuku era ufficialmente nella sua ventesima settimana. A cinque mesi precisi il suo ventre ancora sembrava piccino ma incredibilmente rotondo e sia lui sia Rody ne erano davvero felici.

«Voglio prenderti in questo momento, su questo tavolo...» ammise, languido, l'Alpha.

Il cuore del più piccolo batté furiosamente, in un'esplosione di voglia, amore e lussuria. Maliziosamente, si appoggiò seduto contro il bordo del tavolo, una mano per sostenere il busto leggermente reclinato all'indietro, l'altra sfilò la camicia dai pantaloni.

Rody deglutì, rapito da quel morbido pancino che conteneva una preziosa vita. Non si stupì quando una palpitazione bussò sotto lo sterno e risuonò fin nel suo fallo voglioso.

Il suo Alpha interiore emise una fusa di apprezzamento per quell'Omega che si stava offrendo di sua spontanea volontà. Per un solo attimo, però, gli vennero in mente l'immagine di Izuku inchiodato sotto a Yoarashi e Yuri con Shindo Yo.

Perse il sorriso, sostituito da un'espressione di profonda paura e un opprimente senso di colpa. Strinse a sé Izuku, portando il naso sulla ghiandola odorosa camuffata da un grosso cerotto color carne. La mano sfiorò l'ombelico per tracciare poi cerchietti intorno ad esso.

Izuku comprese così gli baciò teneramente le labbra e gli offrì una carezza alla guancia liscia.

«Ti amo, Izuku...».

«Ti amo anche io, Rody».

Rumore di passi e un vocio crescente li costrinse a staccarsi. Izuku si infilò la giacca nera. Era grato che in ufficio la temperatura fosse ben refrigerata. Rody fece altrettanto con la sua di un grigio scuro, quasi bluastro.

«Buongiorno» salutò David, quando aprì la porta.

Yagi, Melissa e alcuni uomini vestiti in completi neri anticiparono l'ultimo arrivo di un alto uomo molto magro, con dei capelli brizzolati impomatati, il viso curato ma scavato di un color grigiastro e occhi dorati.

Izuku deglutì appena ma non indietreggiò.

Nakamura Nobuhito era un autentico Alpha Predatore. L'odore era davvero disgustosto. Caffè bruciato con una punta di anice. Izuku dovette seriamente resistere pur di non emettere alcun suono dalle labbra premute insieme o schiaffarsi una mano contro di esse.

L'uomo posò il suo sguardo contrito su di lui: un senso di fastidio, più che visibile, tra l'altro, gli fece inspirare profondamente aria dal naso.

«Che ci fa un Omega qui?» chiese.

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