Capitolo 10 - Ginny

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Entrando in mensa, ho gli occhi di tutti puntati addosso.

Non che avessi dubbi, a dire la verità.

Cammino comunque decisa e a testa alta. Non faccio trasparire quanto questa situazione mi pesi.

Mentre mi avvicino al tavolo, due ombre mi seguono. Lennox e Derek.

«Allora, piccola Ginny, abbiamo saputo che questa mattina hai tirato fuori gli artigli. Peccato che un libro non lo abbia ferito fisicamente, ma nell'orgoglio! Cavolo baby, ci sai fare» mi dice Len, raggiante.

«Posso fare molto meglio, ma avevo a portata di mano solo quel tomo...»

«Non avevamo dubbi» riprende Derek con un mezzo sorriso.

Poco dopo raggiungiamo Ali e Dek si incupisce.

Non capisco però questo suo cambiamento, ma lascio perdere sapendo che un orso delle nevi solitario sarebbe più cordiale.

«Devo andare» comunica lui, teso, dandomi un bacio sulla mia testa.

Dopo aver guardato a mala pena la mia compagna di stanza, se ne va senza salutarla.

Len, gentile come sempre, si siede per un po' vicino a noi.

«Lo spettacolo di ieri, di Ginny in mensa, vi ha fatto salire notevolmente nella scala sociale dell'università, ma siete nella black list di tutte le ragazze del campus»

«Di essere nelle classifiche non mi interessa. Tanto meno i ragazzi.» replica subito Ali.

«Concordo con te. A me bastate voi tre. Devo studiare e tutta questa situazione con tuo fratello è già snervante di suo.»

«Guai in vista dolcezza» mi sussurra Len all'orecchio.

Non ho tempo di chiedergli la motivazione di quella frase perché vengo interrotta da... Aaron.

«Ehi Ginny, Alice, come state? Mi dispiace per ieri sera, ma qualcuno ha pensato bene di fare il furbo. Potete starne certe che quel qualcuno ne pagherà le conseguenze»

Non so perché, ma mi mette un attimo in soggezione. È come un sentore negativo che però, come è venuto, se ne va.

«Ciao Aaron, sì, diciamo che è stata una festa movimentata, ma ancora grazie per l'invito.» Rispondo cordiale.

«Denter, non mi saluti? Ci sono anche io qui»

Len alza la mano come per farsi notare.

Il solito sbruffone.

«Ah, scusami. Forse non ci vedi abbastanza bene a causa di tutto quel cloro della piscina, vero? Vai a metterti gli occhialini da nuotatore... stai d'incanto.»

Gli tiro una gomitata sotto il tavolo, ma non lo scalfirei neanche avessi un martello pneumatico.

Aaron non risponde, ma è palpabile la tensione del momento.

«Ginny, ti andrebbe di venire fuori un attimo? Avrei una cosa da chiederti.»

Sento Len irrigidirsi sulla sedia, anche se non lo dà a vedere.

Aaron lo ha ignorato di proposito.

Il gemello al mio fianco è sempre stato una testa calda e trattenerlo è impossibile, soprattutto perché nasconde tutto quello che prova. Non puoi mai anticiparlo. È lui che prende alla sprovvista, mai gli altri.

Percepisco a ondate il suo disprezzo.

Quindi, per cercare di tranquillizzare l'atmosfera acconsento a parlare con Aaron. Mentre mi alzo, però, Len mi blocca.

La parte peggiore di me - The Keller series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora