Capitolo 47 - Ryan

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Apro gli occhi pesanti, ma appena mi rendo conto di chi c'è tra le mie braccia, li spalanco.

Ginny dorme ancora tranquilla, con la testa appoggiata sul mio petto e mi circonda la vita con il braccio, mentre le nostre gambe sono intrecciate.

I capelli lunghi, indomabili come lei, si disperdono tra le lenzuola, sulla sua schiena e, qualche ciocca, anche sul mio petto.

Le guance sono leggermente arrossate e ha in viso un'espressione serena.

Niente a che vedere con quella che avevo visto quando mi ero alzato in ospedale.

Il suo profumo così dolce, lo sento addosso ed è la fragranza più buona al mondo.

Le do un bacio sulla fronte e ripenso a questa notte.

Abbiamo fatto l'amore più volte per poi collassare dalla stanchezza, felici come non mai.

Mi sono svegliato qualche volta per verificare che Ginny non stesse facendo incubi o avesse un sonno agitato, ma per fortuna non è successo nulla di tutto ciò.

Non so cosa capiterà in futuro, ma, a oggi, l'unica cosa che voglio è averla sempre tra le mie braccia, il suo sorriso nel mio cuore e la sua bocca sulla mia.

Farò il possibile per evitare che il mondo me la porti via.

Ora che so cosa vuol dire amarla, mi chiedo come abbia fatto ad aver congelato i miei sentimenti per tutti questi anni.

I tanti errori commessi e le verità nascoste mi stanno iniziando a stare stretti. Devo trovare il modo e il momento giusto per parlarle.

Ho troppi scheletri nell'armadio.

Ha il diritto di sapere.

Preferisco parlarle prima che altri le dicano tutta la merda che mi sta intorno.

La guardo e non mi muovo.

È la prima volta che dormo con una ragazza. Che, a quanto pare, non è solo più una ragazza qualsiasi, ma la mia fidanzata.

Ho sempre pensato che legarsi a qualcuno fosse un cappio al collo che mi avrebbe soffocato. A oggi, l'unica cosa che voglio, è respirare lei.

Nient'altro.

Sei l'eccezione alla regola, piccola Ginny.

Pochi minuti dopo, la sento muoversi leggermente e poi aprire quegli occhietti dannatamente verdi e assonnati.

«Buongiorno tigre. Dormito bene?» le dico, finalmente libero di poterla toccare ancora.

Le scosto i capelli dal viso e le accarezzo la schiena nuda.

Ginny non risponde se non con un sorriso e facendo di sì con la testa.

Si accoccola ancora più vicino a me è rimane così, in silenzio.

I nostri occhi si incontrano e quel bellissimo verde così brillante mi lascia senza parole.

Non ho più bisogno di scavarle dentro per capire cosa sente o prova.

Riesco a leggere tutto subito e chiaramente.

Mi ha permesso di conoscere la sua anima senza riserve.

Mi accarezza il viso e mi sciolgo di fronte a tutta la sua dolcezza.

Mi giro fino a trovarmi a un soffio dalle sue labbra.

«Ciao Keller» dice sorridente.

«Ora parli?» rispondo con un ghigno divertito.

«Più o meno...»

Mi dà un piccolo bacio e posiziona la sua fronte contro la mia.

Sto per baciarla, quando si sposta all'ultimo e mi tira una cuscinata in pieno viso.

La parte peggiore di me - The Keller series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora