Capitolo 23 - Ginny

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«Ali, svegliati o farai di nuovo tardi a lezione...» le sussurro, mentre finisco di vestirmi.

«Uffa!» mi risponde sbadigliando.

Poi, con uno scatto felino, come fosse sveglia da quattro ore, mi guarda serissima.

«Aspetta un attimo. Ieri non ti ho sentito rientrare. È vero che mi sono addormentata presto, ma tu non dovevi trattenerti fino a tardi con Aaron! Che è successo?» mi chiede curiosa e un po' in ansia.

Diciamo che ho capito che non tifa molto per lui.

«Siamo andati a fare una passeggiata e abbiamo preso un gelato. Mi sono trovata bene. Così, siamo andati a mangiare un panino per cena e ci siamo trattenuti ancora un po' a parlare. Dopo sono rientrata. Non è successo nulla tra noi.»

«Non so perché, ma sento che c'è dell'altro. Dimmi che non c'entra Aaron, ti prego!» mi dice mentre inizia a vestirsi di corsa, come sempre.

«Certo che quando ti ci metti sei simpatica, eh! Comunque, no, con lui non è successo nulla, ma con Ryan sì».

«Meno male, scampato pericolo. Ma cosa c'entra Ryan questa volta?»

«Mi ha baciato»

«Come? Cosa? Dove? Quando? Perché?» mi domanda con gli occhi fuori dalle orbite.

Così le racconto tutto, specificando anche il suo tatto nel rifiutarmi.

«Chi capisce quel Keller è veramente bravo, giuro. Adesso come ti comporterai?»

«Non ti nascondo che baciarlo mi ha fatto provare emozioni che non pensavo di poter sentire con lui, ma tutto ha un limite. Ogni giorno mi sento sbagliata e il fatto che sia lui a dirmelo non fa altro che annientarmi di più. Ho bisogno di circondarmi di persone che mi aiutino a uscire dal mio incubo, non ributtarmici dentro».

La guardo stanca.

«Hai ragione tesoro. Almeno baciasse male sarebbe più facile da dimenticare!» sdrammatizza Ali facendomi l'occhiolino e strappandomi un sorriso.

Usciamo dalla camera per dirigerci a lezione. Ovviamene siamo in ritardo, quindi niente colazione.

Ci salutiamo dandoci appuntamento al nostro solito tavolo in mensa.

Arrivata a destinazione, vado a sedermi al primo posto libero a metà dell'aula, in modo tale da poter vedere meglio.

Mentre mi sistemo, sento dei gridolini frivoli e i discorsi di alcune ragazze del mio corso.

Ma che cavolo! Quale essere mostruoso schiamazza alle otto del mattino?!

La bambola gonfiabile, che avevo visto più volte in compagnia di Ryan, e altre tre confabulano.

«Potete abbassare il volume? Non so se vi rendete conto di che ore sono!?» chiedo fulminandole.

«Cara, penso ti farebbe piacere sapere di cosa stavamo parlando. Giusto ragazze?» dice guardando le altre oche che mi rivolgono uno sguardo di sfida annuendo.

Alzo gli occhi al cielo.

Mamma mia, un po' di massa grigia ce l'avranno da qualche parte? Mi dispiace pure per loro, davvero.

Sto per girarmi, quando Kristine parla.

«Per quanto tu possa essere legata ai Keller, Ryan è mio. Ieri sera è passato da me e ti lascio immaginare cosa sia successo. Per tre volte!» dice gongolando con le altre deficienti che applaudono e ridacchiano come galline.

«Guarda, mi fai tenerezza e non infierirò ulteriormente sulla tua scarsa intelligenza. Fai un favore al mondo, chiudi il canotto. Senza offesa.» le dico con una finta innocenza, per poi darle le spalle.

La parte peggiore di me - The Keller series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora