Capitolo 9 - Ginny

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Questa mattina mi sono alzata prima e sono andata a correre, per scaricare tutta la tensione dei giorni passati.
Con le cuffie nelle orecchie, la musica riesce a farmi estraniare dal mondo e mi dà la carica giusta.

Quando rientro in camera ho i muscoli e i polmoni completamente a fuoco. Sono stanca, ma una buona doccia mi rigenererà di sicuro.

«Ali, buongiorno... è ora di alzarsi» le dico piano per non farla svegliare di cattivo umore. A quanto pare se la si sveglia di soprassalto, non puoi che finire morto stecchito tre secondi dopo.

Ali mugugna qualcosa, ma ha già aperto un occhio. Direi un ottimo risultato.

«Vado a farmi una doccia, ok? Cinque minuti e sono fuori.»

«Buongiorno a te, Ginny. Perfetto, perché devo farla anche io».

L'acqua, da sempre,  ha il potere di tranquillizzarmi e farmi passare i cattivi pensieri.
Ho sempre amato di più il mare rispetto alla montagna e mi potrei definire una vera e propria "sirenetta".

Le estati a casa dei Keller mi hanno fatto innamorare dell'acqua salata, del sole, della sabbia e degli scogli.

C'è una cosa in particolare che mi ha rapito il cuore da subito: il profumo del mare. Perché quando respiro a pieni polmoni l'essenza di quella distesa blu, mi sento abbracciare... sono a casa.

L'immagine di Ryan mi si presenta davanti, ma la scaccio brutalmente mettendomi sotto il getto della doccia.

Porto verso l'alto il volto e lascio che quella miriadi di goccioline minuscole, lavino via da me il peggiore dei fratelli Keller.

Con i capelli ancora un po' umidi, esco fuori dal bagno.

«Ali, la doccia è tutta tua. Se non mi vedi quando esci è perché devo sbrigare una faccenda molto importante» dico con determinazione.

«Che sarebbe...?»

«Fare qualsiasi cosa per stare lontana da Keller. Augurami buona fortuna»

«Buona fortuna!» mi risponde chiudendosi in bagno.

In tempo zero mi cambio e mi dirigo speranzosa verso lo studio di Grimson. Arrivo appena in tempo, perché si stava già preparando per andare via.

«Buongiorno, scusi se la disturbo. Volevo sapere se sono già stati assegnati i vari argomenti per i lavori di coppie.»

«Buongiorno Signorina Carter, si accomodi. Sì, ho già assegnato tutto e oggi avrei comunicato gli argomenti, ma dato che è qui, se aspetta un attimo, glielo darò in anticipo.»

Si mette a cercare tra diversi fogli impilati perfettamente sulla scrivania, fino a quando non trova il riepilogo dei lavori.

«Allora, lei e il Signor Keller dovrete discutere dell'auditing di una azienda da voi scelta. Avete un mese di tempo per poi portarmi la relazione. Va bene?»

«Certo. Grazie ancora e scusi il disturbo. Buona giornata!»

Con questa informazione, vado in biblioteca per cercare di iniziare a buttare giù qualcosa.

Non ho intenzione di lavorare con Keller. Farò tutto da sola. Dopo avergli accennato ciò, per me, Ryan Keller è morto.

Mi dirigo subito in biblioteca e passo le due ore successive a cercare libri, articoli e casi aziendali che mi permettano di avere abbastanza argomenti per provare a scrivere qualcosina di interessante.

Così, scelto il materiale su cui basare la relazione, vado a lezione.

Per fortuna di Keller non c'è manco l'ombra.

La parte peggiore di me - The Keller series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora