Capitolo 44 - Ginny

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Ryan mi tiene stretta a lui e io mi sento a casa.

Ho gli occhi chiusi e le parole che mi sussurra mi rendono felice come non sono mai stata.

«Ti amo piccola Ginny»

Se penso a tutto il male che ci siamo fatti, mentre adesso siamo innamorati uno dell'altra... Assurdo e pazzesco.

Cavolo, abbiamo fatto l'amore ed è stato bellissimo!

Nonostante tutto quello che ho vissuto in questi ultimi mesi, Ryan è riuscito a fare qualcosa che ritenevo impossibile... Amarmi.

Sono spezzata nel profondo della mia anima, ma se lui starà al mio fianco potrei guarire.

Ricevo un bacio sulla fronte. Sorrido, ma continuo a tenere gli occhi chiusi.

Un bacio sul naso.
Un bacio sulla guancia.
Un bacio all'angolo della bocca.
Un bacio sulle labbra.

Apro gli occhi e un mare calmo e sereno mi accoglie. Non c'è più alcuna traccia del "vecchio" Ryan Keller. Non indossa più maschere. Ha aperto il suo cuore e questo comporta anche farsi conoscere nel profondo della sua anima.

«Ciao Keller» dico sorridendo.

«Ti amo» e mi sommerge di baci.

Scoppio a ridere.

«Anche io Keller. Anche io»

E si illumina come un bambino a cui hanno appena dato il gettone per andare sulle sue giostre preferite.

Molto probabilmente, a parte la sua famiglia, sono la prima ad amarlo per quello che ha dentro e non per i suoi soldi o per ciò che rappresenta.

A proposito di famiglia... mi viene in mente come vendicarmi per poco fa.

Chissà cosa ne penserà Ryan di diventare padre tra qualche mese... Per quanto lo ami, deve sapere che, anche se sembro un cucciolo di foca quando lo minaccio, so il fatto mio.

Con un sorriso innocente inizio a parlare.

«Ryan, volevo solo dirti una cosa. Poco fa, ecco... non abbiamo utilizzato alcun tipo di precauzione... quindi, sai come funziona...»

Mentre realizza cosa gli sto dicendo, sgrana gli occhi all'inverosimile. Lo vedo sbiancare completamente. Si irrigidisce talmente tanto da sembrare un pezzo di cemento armato.

«Io... Io, cazzo! Di solito io... faccio attenzione. Cazzo! Io... Tu...» balbetta con la cera di un cadavere. Si ripassa più volte la mano tra i capelli dal nervosismo.

Rincaro la dose.

«Tranquillo, sarai un bravissimo papà. Dobbiamo solo preparare tutto. Dal passeggino, alla culla, a trovare casa. Ovviamente, dobbiamo cercare lavoro e smettere di studiare, ma avremo nostro figlio e andrà tutto bene. Vedrai»

Ryan sgrana gli occhi se possibile più di prima, la mascella gli cade e mi guarda sconcertato.

«Io... Io...» continua balbettando, ma non ho finito.

«Perché tu lo vuoi nostro figlio, vero? Non mi lascerai sola, spero!»

«Come? Io... No. Forse. Cioè, sì... Certo... No. Tu... Io devo prendere aria. Non pensi che manchi? Fa... Caldo. O freddo?» mi guarda sempre più in difficoltà.

Col cavolo che è pronto! È in panico totale!

Non ce la faccio più, così scoppio a ridere talmente tanto che mi viene male allo stomaco. Ryan mi guarda confuso e terrorizzato.

«Perché ridi? È una... una cosa seria...»

«Ryan era uno scherzo! Prendo la pillola! Mi sono vendicata per poco fa!» e rido ancora più forte.

La parte peggiore di me - The Keller series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora