Capitolo 64 - Ginny

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«Stiamo per atterrare, tigre.» mi sussurra Ryan.

Avere per sveglia il tuo ragazzo bellissimo e innamorato perso di te, è l'ottava meraviglia del mondo.
Senza ombra di dubbio.

Apro gli occhi e gli sorrido dolcemente.

«Grazie» dico dandogli un bacio veloce, per poi stiracchiarmi.

Stiamo viaggiando sull'aereo privato di mio padre. È una corsa contro il tempo. Dove ogni secondo che passa, può essere il fatidico "Sì, lo voglio" di Alice e Damian.

Prima che crollassi, Len ci ha spiegato tutto quello che in queste poche ore è riuscito a trovare.

Alice è cresciuta in una comunità chiamata AMISH.

Il loro culto si basa su un insieme di regole, tratte dalla Sacra Bibbia, racchiuse dentro l'Ordine, chiamato precisamente l'Ordnung.
Da secoli seguono questi precetti sui quali si basa il loro stile di vita.

Hanno un forte legame familiare e credono fermamente nel loro culto.
L'agricoltura e l'artigianato sono alla base del loro sostentamento.
Non vengono l'utilizzati alcun tipo di strumenti moderni per facilitare il lavoro. Solo puro e semplice lavoro manuale.
Anche nelle abitazioni non c'è la corrente elettrica. Vengono accettate solo fonti di energia rinnovabile che si trovano in natura.
Stessa cosa per le automobili. Non esistono. Come unico mezzo di trasporto, ci sono solo i cavalli che trainano dei carri.

L'abbigliamento è composto, per le ragazze, da vestiti larghi a maniche lunghe, che arrivano fino alle caviglie, con un grembiule legato in vita. I capelli sono raccolti in una cuffia bianca.
Per gli uomini invece, camicia e pantaloni con le bretelle o gilet. In testa generalmente portano dei cappelli.
Le famiglie sono composte in media da sette figli e i matrimoni avvengono solamente tra ragazzi e ragazze facenti parte del loro gruppo.
La comunità AMISH è chiusa e molto rigida. Tutto deve essere austero e semplice, oltre che incontaminato dal mondo esterno e dalla tecnologia.

Dopo averci spiegato cosa ci aspetta, Len ha detto che un suv sarà fuori dall'aeroporto per portarci direttamente alla comunità di Alice.

Sospiro e mi volto alla mia sinistra, dov'è seduto Derek.

È completamente rigido. Le mani sono strette in una morsa ai lati del poggia gomiti. Gli occhi sono ritornati del loro colore originale, un bellissimo verdone con pagliuzze gialle.

Ma so che sta trattenendo la bestia in tutti i modi possibili.

La verità è che spera che il matrimonio non si sia ancora svolto e che i genitori di Alice, vedendolo, possano cambiare idea e dargli una possibilità.

Gli prendo gentilmente la mano e sento sciogliersi un po' della sua tensione.

«Insieme ce la faremo Dek. Vedrai» dico cercando di convincere anche me, ma lui non risponde.
Mi stringe solo la mano più forte, mentre il suo sguardo si incupisce ancora di più.

Non sarà per niente facile...
Guardo l'ora e sono già le 5:20 p.m.!

Non so l'orario preciso del matrimonio, ma spero con tutta me stessa di arrivare in tempo.

Così, appena possiamo, scendiamo dall'aereo e ci precipitiamo verso il suv nero che, come previsto, ci sta aspettando.

Len dà l'indirizzo all'autista e inizia così un viaggio che dovrebbe durare una quindicina di minuti, ma sembra eterno.

Rimaniamo tutti chiusi in un silenzio carico di tensione.
Abbraccio Derek, che a ogni secondo che passa, cerca di trattenere la belva sempre di più.

«Siamo arrivati Signor Keller» dice l'autista a Lennox.

Scendiamo e un cartello ci dà il benvenuto nella "Fargo's Community of Georgia"

La parte peggiore di me - The Keller series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora