Capitolo 81 - Ryan

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Un secondo dopo aver visto Zander abbracciare Ginny, decisamente troppo stretta e con troppa complicità, la parte peggiore di me, esce fuori.

Brutale.
Spietato.
Crudele.
Violento.

L'anima si rinchiude in una cassaforte.
Non sono più Ryan.

Sono quello che non avrei mai voluto essere, ma che in carcere sono stato obbligato a diventare.
Keller.

«Togli le mani dalla mia donna. Ora.» ringhio, mentre punto i miei occhi senza vita, ma carichi di morte su Zander.

Vedo i brividi percorrere il suo corpo nel momento in cui parlo.

Sorrido maligno, mentre scrocchio il collo.
Mi passo la mano sulla cicatrice, come facevo ogni volta prima di pestare qualcuno in galera.
Era come una condanna a morte e, chiunque vedesse questo gesto, sapeva che era meglio, ma molto meglio, scappare o ubbidire.

Sono felice però che il coglione perfettino non lo sappia, perché la sorpresa che avrà sarà ancora più grande.

Zander si volta e mi guarda con una rabbia cieca, odio, dolore e amore per Ginny.
C'è anche la paura, perché sa benissimo che ora come ora, sono completamente fuori controllo.

Ma il mondo sembra andare sotto sopra nel momento stesso in cui lo sguardo verde, dolce e deciso di Ginny si posa su di me.

Ed è come se sentissi una forza superiore richiamarmi a lei.
Ma nessuno può trattenermi quando perdo il controllo.

E poi mi viene in mente un flash.

Ginny è sempre riuscita a riportarmi a casa dal veleno.

Che sia anche in grado di riportare la calma e la pace, dove nel mio cuore regna solo caos e guerra?

La vedo sorridermi e venirmi incontro.

Mi dimentico di tutto quello che mi circonda, perché sono attirato da lei.
Lei che è vita.
Lei che è casa.

Mentre io sono la morte.
Io sono l'esilio.

Così, senza neanche pensarci, faccio un passo verso di lei, ma Zander la prende per il polso e la trascina dietro di lui.
L'intreccio che si era creato tra di noi, si spezza.
Tutto inizia ad andare al rallentatore e senza audio.

Vedo Ginny ribellarsi e cercare di venire da me, ma senza successo, dato che Zander sta cercando di portarla via.

Realizzare che qualcuno voglia togliermela, per quanto in questo stato non dovrebbe interessarmi niente e nessuno, è come se aumentasse esponenzialmente i sentimenti buii che abitano dentro di me.

Serro i pugni e indurisco lo sguardo, oscurandomi ancora di più.

«Zer cosa stai facendo! Lasciami andare. Lo stai solo provocando di più!»

«Ma l'hai visto?! Ti farà del male! È un violento!»

«Lo sono. Ma solo con te.»

Un secondo esatto dopo, così velocemente che neanche ha il tempo di registrare quello che sto facendo, gli sono addosso.

Vedo la sorpresa e il panico nei suoi occhi, ma se prima l'obiettivo era farlo fuori, adesso la priorità è liberare Ginny da lui.

Una gelosia rossa come il sangue e nera come il petrolio mi annebbia la vista.

«Lei è mia.» sentenzio in un ringhio roco, basso e aggressivo, guardando Zander negli occhi e facendolo tremare dalla paura.

Così, con un colpo netto lo colpisco sull'osso del polso della mano con cui sta tenendo Ginny.

La parte peggiore di me - The Keller series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora