Capitolo 66 - Ginny

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Io e Ali, ci siamo risistemate nella nostra camera 93 al campus e mi sembra un sogno.

Siamo arrivate qualche ora fa e, anche se sono già le 11 p.m., i ragazzi vogliono festeggiare.

Così, hanno organizzato una mega festa in spiaggia, alla quale noi ci aggiungeremo, anche se a serata inoltrata.

Dek ci è passato a prendere poco fa e, adesso, ci stiamo avvicinando al punto di incontro stabilito con Ryan.

Lennox, a quanto pare, si è già buttato alla ricerca di qualche ragazza disponibile.

Appena vedo Ryan, gli vado incontro sorridente, ma lo vedo irrigidirsi immediatamente.

Il suo sguardo si fa gelido e duro.

«Che c'è? Perché mi guardi così male?» chiedo confusa.

«Quei pantaloncini mi sembrano un po' troppo corti»

Scoppio a ridere e dopo averlo baciato, lo prendo per mano e mi dirigo verso il cuore della festa.

Lo sento brontolare in sottofondo e mi viene da ridere ancora di più.

Non indosso niente di così provocante. Una canotta nera semplicissima, messa dentro dei pantaloncini di jeans a vita alta e ai piedi le mie solite sneakers.

Ryan, invece, è in total black. Jeans neri e una maglietta nera di Armani che gli mette in risalto gli addominali.
E sì, sto sbavando, ma cerco di non farlo vedere troppo.

Man mano che ci avviciniamo, la musica si fa sempre più forte, insieme alle voci di tutti gli altri studenti. La maggior parte è già ubriaca persa, mentre gli altri tutto sommato sembrano ancora reggersi in piedi.

«Ali! Ti va di andare a ballare?» chiedo raggiungendo i miei migliori amici che ci avevano preceduto.

«Stavo per chiedertelo io!» risponde Alice sorridente.

«Io vado a prendere da bere per tutti. Dek, rimani con loro.» dice Ryan, guardando serio suo fratello.

È come se avessero una conversazione tra di loro in quello sguardo. Perché a un tratto Dek, annuisce e Ryan se ne va, scuro in volto.

È da quando siamo tornati dalla Georgia, che è come fosse nervoso e sempre sul piede di guerra. Da quanto mi ha spiegato Len, c'è stata una specie di rissa con uno della comunità.

In più, quando ha preso Damian per la gola, buttandolo a terra, lo stava quasi soffocando. È stato di una ferocia spaventosa.

Mi aveva dato l'impressione che si dovesse sfogare. Quando gli sono andata vicino, per cercare di calmarlo, non mi ha ascoltato. Anzi, ha stretto la morsa ancora di più. È come se fosse stato incazzato per altro, ma forse lo era solamente perché lo avevano provocato.

Adesso, però sono troppo felice di avere la mia migliore amica qui con me, così lascio i pensieri e la prendo per mano. Ci allontaniamo di tre passi esatti dalla nostra nuova guardia del corpo e iniziamo a ballare.

I bassi pompano nelle casse, dandoci il ritmo giusto per lasciarci andare.

Man mano che ci facciamo trasportare, balliamo in modo sempre più provocante. Tra una risata e l'altra, mi diverto veramente tanto.

Dopo una decina di minuti però, mi sento prendere e trascinare dietro una massa di muscoli.

Mi volto e Dek si è messo davanti a me.

«Ginny, puoi per favore dire a questo gorilla di spostarsi, che vorrei solo parlarti?» dice la voce femminile che odio di più in assoluto.

Dek, mi tiene dietro di lui, come a volermi fare da scudo, mentre la mia migliore amica è al suo fianco.

La parte peggiore di me - The Keller series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora