Capitolo 53 -Ryan

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Sono le 8 p.m. e sono seduto al pub con tutti i miei compagni di squadra. Ma, anche circondato da così tante persone, non mi sono mai sentito così solo.

Per tutto il giorno ho sperato di incrociare Ginny al campus.

Ma di lei non c'è traccia. Come fosse sparita nel nulla.

Mi scompiglio i capelli dal nervoso.

E ripenso a quando mi ha visto con Kristine...

Ginny si alza, e la vedo.

Dannatamente bella, ma tanto triste.

Appena i nostri occhi si intrecciano, la voglia di andare da lei è fortissima.

Come una calamita, Ginny mi attrae e faccio un passo verso di lei, ma Kristine mi stringe più forte.

Così, ritorno in me.

Devo lasciarla andare...

Ma non riesco a distogliere lo sguardo da quei suoi occhi verdi ormai completamente spenti e vuoti.
Scavo più che posso, ma come ieri sera, non c'è niente.

Un brivido mi percorre tutto il corpo e mi sento lacerare dentro vedendo quel prato così grigio e arido.

Per colpa mia.
Sempre e solo colpa mia.

Per quanto la ami non sono in grado di gestire una relazione. Sono durato due fottuti giorni!

Per poi ferirla ancora e ancora...

È la cosa giusta da fare.

Len mi richiama al presente rivolgendomi la parola.

«Ryan. Vieni fuori. Ho bisogno di parlarti»

Immagino di cosa voglia parlarmi. Così, lo seguo come un condannato a morte, anche se dal di fuori sembro sempre lo stesso.

Usciamo dalla mensa e, dopo qualche metro, ci fermiamo. L'aria fresca serale mi accarezza il viso teso.

Faccio un respiro profondo.

«Hai preso la tua decisione a quanto pare. Quella sbagliata, ma almeno hai scelto.» mi dice freddo e distaccato.

«Non avevo alternativa!» ribatto incazzandomi subito. Ho voglia di fare a botte e scaricare tutto il dolore da qualche parte.

«Sì che c'era, c'è sempre Ryan! Lei avrebbe scelto te! Sempre e solo te, cazzone! Dovevi solo spiegarle le cose. Lei avrebbe capito!»

«No, Len! Lo sai cos'ho fatto. Non lo accetterà mai! È di Ginny che stiamo parlando. Cazzo! Mi ha detto che i suoi reati sono stati ammazzare meduse e rubare caramelle. Non avrebbe capito!!»

«Ryan, ma la conosci davvero così poco? Le dai così poca fiducia?»

Trattengo il fiato e mio fratello continua senza alcun tipo di emozione.

«Hai preso la tua decisione. Lasciala andare e non ti mettere più in mezzo. Merita di essere felice con chiunque la faccia stare bene. Guarda là»

Mi volto e, seguendo il suo sguardo, i miei incubi si avverano.
I miei dubbi prendono concretezza.
Il mio dolore si dilata e mi dilania.

Davanti a me c'è Ginny.

Solo che al suo fianco c'è Aaron.

Stanno mangiando panini e patatine fritte su un muretto.

Ginny sembra tranquilla, ma è ancora spenta.

E sono una persona di merda ed egoista, perché sono contento che lui non sappia farla sorridere.

La parte peggiore di me - The Keller series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora