Capitolo 5 - Ryan

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Dopo essermi fatto una doccia negli spogliatoi della palestra, decido di fare due passi.

Ho bisogno di schiarirmi le idee.

Rivedere Ginny è stato un pugno allo stomaco fortissimo e adrenalina allo stesso tempo. Non so neanche io bene cosa provi quando sto vicino a lei.

Troppe emozioni e sensazioni contrastanti si abbattono su di me, non facendomi capire più nulla.

Sono passati cinque fottuti anni, nei quali ho attraversato l'inferno in terra.

Tutto per colpa sua.

Certo, non posso negare che io abbia dato il peggio di me con lei per avere un minimo di attenzioni da parte sua.
Anche io avrei voluto giocare con lei e non essere lasciato da solo. Dovermi cercare altri "amici" e cadere in certi giri...

Nessuno lo ha mai capito, anzi mi hanno sempre dato addosso. Tutti a dire "povera Ginny!", ma guai a immaginare che mi comportassi così da bastardo per farle soffrire quello che lei faceva a me.

Così, al posto di avvicinarci, ci allontanavamo sempre di più.

Posso sembrare tanto forte e sicuro di me, ma c'è una parte di quel bambino, da lei quasi sempre rifiutato nei giochi che mi fa sentire fragile, e io non voglio esserlo.

Non sarò debole davanti a niente e nessuno.

Tanto meno davanti a Ginevra Carter.

Tra i miei pensieri, a un certo punto, vedo quello sfigato di Aaron Denter, il capitano della squadra di nuoto del campus, parlare con una ragazza.

Lei è di spalle, ma non è niente male. Ha un fisico pazzesco, slanciata, con i capelli biondi.

Magari è una delle nuove cheerleader.

Mi avvicino per capire cosa si stiano dicendo, così da introdurmi nella conversazione, rubargli la scena e portarmi via quel bel bocconcino, ma vengo colpito come da un proiettile di un bazooka.

Sento il profumo di Ginny.

È lei la ragazza che sta parlando con Aaron!

Se già prima pensavo fosse diventata uno schianto, dopo vederla vista in pantaloncini e top, sono letteralmente senza parole. È veramente bellissima.

Porca puttana.

Mi sale una rabbia improvvisa.

Perché Ginny sorride a quell'incapace?

Senza pensarci, avanzo dritto verso di loro come un carro armato e, proprio in quel momento, sento Aaron chiedere a Ginny se le va di partecipare alla festa organizzata della loro squadra, per l'inizio del campionato.

Un'ira cieca mi ribolle nelle vene e non capisco più niente.

Ginny sta per rispondere, ma non le do il tempo.

Il capitano della squadra di nuoto mi vede arrivare come un treno, tanto che fa un passo indietro leggermente intimorito.

Sfigato.

Lo ignoro e abbraccio Ginny da dietro, portando il mio viso accanto al suo.

«Ti sono mancato, lo so.»

La sento subito irrigidirsi e, per quella frazione di secondo in cui sta ferma tra le mie braccia, inspiro a fondo il suo buonissimo profumo. Poi, mi preparo alla battaglia.

«Levami le mani di dosso, Keller!!! Che cosa stai facendo?» grida, mentre cerca di liberarsi dalla mia presa salda.

La lascio andare, con lentezza.

Sento un po' più freddo, anche se qui fuori ci saranno come minimo trenta gradi.

«Come desideri, piccola mia. Vi ho visto da lontano e sono passato per un salutino. Ho interrotto qualcosa per caso?» dico con una finta espressione da innocente.

«Sì, sei il solito. Non hai niente di meglio da fare che importunare noi?»

Mi sta guardando malissimo, ma soprattutto vedo la sfida nei suoi occhi.

Sto per ribattere, quando mi anticipa dandomi il colpo di grazia.

«Ci vengo molto volentieri alla vostra festa. Grazie per l'invito»

Ginny sta facendo davvero gli occhi dolci a lui? Andrà alla sua festa? Ma perché cazzo non è venuta alla mia a inizio anno?

«Grazie a te per aver accettato, Ginny. Quando vuoi essere salvata di nuovo fammi un fischio».

Vedo affiorare un sorriso sincero sulle labbra di Ginny, mentre Aaron, facendole l'occhiolino, si allontana.

Mi viene da vomitare. Penoso, davvero.

La ragazza dal profumo più buono del mondo, fa un passo per andarsene, ma le blocco la strada.

«Da quando ti fai chiamare Ginny da persone che non conosci e ci vai insieme alle feste?»

«Keller, sei sordo? Stai fuori dalla mia vita, chiaro? Non sono affari tuoi. Ora, scusami ma devo proprio andare. Addio Keller.»

Prova a scansarmi, ma la fermo ancora, prendendola per il braccio.
Stringo più forte dalla rabbia.

«Mi stai facendo male. Lasciami subito.»

Ed è come ricevere uno schiaffo fortissimo in faccia.

La lascio come stesse scottando e rimango fermo a guardarla andare via di corsa.

Non volevo farle del male...

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GANG ❤️

Come state?

Anche Ryan non è stato indifferente alla vista di Ginny... hanno troppo passato insieme o forse troppo poco...

Secondo voi Ginny ha fatto bene ad accettare di andare alla festa di Aaron?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto almeno un pochino.

Nulla è come sembra... non dimenticatelo mai!

Vi abbraccio fortissimo
Per sempre, la vostra Chiara ❤️❤️❤️

La parte peggiore di me - The Keller series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora