Capitolo 57 - Ginny

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Mentre mi guardo intorno per capire da dove venga quel boato assordante, osservo Ryan. Il suo sguardo punta verso il dormitorio.

I suoi occhi ghiacciati sono duri e preoccupati. Tanto preoccupati.

Un secondo dopo sta correndo velocissimo verso l'ingresso dell'immobile.

E in quel momento mi accorgo che lì, fermo, c'è il fantasma di Dek.

Mi porto le mani davanti alla bocca alla vista del mio migliore amico, completamente fuori controllo e distrutto.

Gli occhi gialli bruciano in fiamme di dolore. I capelli sono scompigliati e il viso è pallido.
Sembra quasi che stia tremando.

E poi scatta in una corsa veloce e inarrestabile.

«Derek! Dek!» grido sconvolta dal vederlo così.

Le lacrime mi pizzicano gli occhi e la vista si annebbia.

Ryan, che è partito al suo inseguimento, è leggermente più grande e grosso di lui, quindi, passo dopo passo, riesce a recuperare terreno.
Quanto basta per avvicinarsi sempre di più.

Ho la certezza che farà di tutto per alleviare il tormento che sta divorando Dek.

Aaron mi libera dal suo abbraccio e, prendendomi per mano, iniziamo a correre verso il dormitorio.

Se non ci fosse lui a sorreggermi, sarei già caduta a terra dal troppo dolore che mi serra la gola, non facendomi respirare.

All'entrata, incrociamo Lennox.
Lui si ferma e mi stringe forte.

«Sistemeremo tutto, Ginny. Ora vai da Alice. Ha bisogno di te» mi dà un bacio sulla fronte e si fionda all'inseguimento dei suoi fratelli.

Arriviamo davanti a quella che dovrebbe essere camera mia.

Ci sono decine di ragazze che cercano di sbirciare dentro, ma prontamente Aaron si mette ad allontanarle intransigente.
Le oche fanno subito gli occhi a cuoricino al capitano della squadra di nuoto e lo ascoltano peggio di marionette.

Aaron mi fa l'occhiolino e inizia a fare il piacione con le altre, così da darmi il tempo di stare con Alice in tranquillità.

Entro e rimango senza parole.
È tutto sotto sopra.

I vestiti di Ali sono sparsi per tutta la camera, come i resti degli scatoloni e la valigia che sembra pendere malamente da un lato.
Le nostre scrivanie sono ribaltate e per terra ci sono il mio pc e i libri.

Alice invece è raggomitolata ai piedi del mio letto.
La testa sulle ginocchia e i capelli le scendono a cascata, come si volesse proteggere dal mondo intero.
Singhiozza e trema visibilmente.

Così mi precipito da lei e l'abbraccio forte.

«Mi ama Ginny... Dek, lui... mi ama...» dice in un sussurro.

Rimango in silenzio e aspetto che si sfoghi.

«Gli ho detto... che me ne torno a casa e lascio l'università...»

«Mi ha baciata come solo lui sa fare... A ogni carezza morivo dentro, Ginny... Lasciarlo è stata la cosa più difficile che abbia dovuto fare... Lo amo, Ginny. Così tanto da far male quando non c'è... Ma papà sta morendo...» e i singhiozzi diventano troppo forti per poter parlare.

«Shh, ci sono io Ali. Tranquilla»

«Io... alla fine gli ho detto tutto...questa verità fa più male di una bugia Ginny... lui mi ama... Devo tornare a casa... ha spaccato tutto, ma non mi ha fatto neanche un graffio... io devo sposare Damian... non so cosa fare... amo la mia famiglia, ma anche Derek...» e mi mette le braccia intorno al collo e il pianto aumenta ancora.

La parte peggiore di me - The Keller series 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora