Non c'era redenzione, per quelli come me.
Ero un criminale, un reietto, uno sputo della società... Ma nonostante ciò avrei comunque continuato a camminare a testa alta, guardando tutti come se fossero loro fuori posto e io il padrone del mio cazzo di inferno.Brandon Collins - Arya E. Wolf
Brandon
Un giorno.
Drake ci aveva dato un giorno di tempo per portare la roba a Clark, nonché suo gemello.
La mattina dopo avremmo infatti dovuto fare le valigie e tornare a Mcmnville.
Quella sarebbe stata l'ultima sera lì a Los Angeles, e proprio per tale motivo Amber aveva stabilito che saremmo andati al Club DV8, una discoteca che - seppur fossi da anni ormai che andavo in California - non avevo mai visitato.
Appena giunti dinanzi a quel club, mi ripromisi di provare a rilassarmi e a non pensare per un secondo a ciò che mi avrebbe atteso appena tornato nell'Oregon, e a tutti i vari lavori che Clark ci aveva anticipato.
Giungemmo presso il bodyguard e, come da prassi, appena pronunciai il mio cognome, mi fece passare.
Seppur non avessi mai frequentato quel luogo, lì il mio nome veniva ormai riconosciuto, e talvolta associato ai gemelli Clark e Drake.
Io e i ragazzi eravamo conosciuti sia in California che a Portland come i "Blackfires" , per tutti i vari crimini e anche le cazzate che ci caratterizzavano. In quasi ogni luogo, avevamo libero accesso. Incutevamo timore e pretendevamo rispetto.
Laddove c'era una rapina, c'eravamo noi.
Era quasi sempre opera nostra.
Non erano mai riusciti a beccarci, sia perché ogni fottuta volta facevamo un lavoro pulito e preciso, sia per il ruolo che rivestiva Clark, che gli permetteva di tenere sotto controllo la maggior parte della polizia dell'Oregon.
Ormai avevamo una certa reputazione, che ci perseguitava ovunque.
A ogni modo, andammo a sederci su una fila di divanetti, e subito Warren si apprestò a ordinare da bere.
Non appena vidi anche le due ragazze sedersi, ebbi un dejavu del primo incontro con la biondina, avvenuto in un luogo simile a quello, da Jace's.
Era stato un po' turbolento.
Ricordo che l'avevo presa per il culo, e che l'avevo sbeffeggiata, per accrescere il disagio e il suo imbarazzo.
Sin da subito mi era stata sulle palle.
Tuttavia, quell'aria da santarellina che inizialmente non avevo sopportato, mi aveva poi portato a osservarla.
Attentamente.
Proprio come stavo facendo in quel momento, mentre lei si sedeva accanto ad Amber, di fronte a me, ed evitava appositamente di guardarmi.
Solo in seguito a quella sera avevo avuto modo di apprezzare il suo essere così diversa da tutti.
Magari anche speciale.
E quando si era concessa a me, la notte prima...
Mi era piaciuto.
Molto.
Come raramente mi era capitato.
In quel momento avevo avvertito uno strano spirito di protezione, di cura.
E poi l'avevo ignorata, perché di certo nulla sarebbe cambiato.
Per quanto la biondina stuzzicasse la mia curiosità, non avrebbe dovuto aspettarsi nulla, altrimenti si sarebbe fatta male.
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Toxic
Romance«Sono i cinque ladri più temuti di tutto l'Oregon state. Chiunque entra a far parte del loro gruppo, diventa automaticamente intoccabile...» Elizabeth Williams, una ragazza di diciannove anni che soffre di ansia sociale, tremendamente insoddisfatta...