62

5.5K 237 86
                                    


(canzone consigliata: it must have been love - Roxette)

Elizabeth


Stavo crollando, pezzo dopo pezzo. Ogni parte di me stava volando via, cancellando a mano a mano sempre di più il ricordo di quella che ero prima.

Sentivo che dentro di me stava accadendo qualcosa. Stava cambiando tutto, come se ogni cosa si stesse ridisponendo da capo dopo la rottura del mio cuore.

Come se fosse stata creata una voragine immensa, un taglio profondo, impossibile da ricucire.

Solo l'amore poteva far male in quel modo...

Solo l'amore faceva soffrire con la stessa potenza con cui faceva star bene.

Solo l'amore poteva dare tutto... e poi all'improvviso togliere di nuovo ogni cosa, lasciando un vuoto ancor più doloroso.

E io mi sentivo ormai svuotata, prosciugata, spenta. Piangevo, piangevo, piangevo, come se stessi gettando fuori le ultime lacrime. Come se il dolore fosse l'ultima cosa che mi fosse rimasta.

Ero stata lasciata, ero stata rapita, ero stata stuprata, ero stata tradita...

E avevo ucciso un uomo.

Io... avevo tolto la vita a una persona

Avevo... avevo...

«Dio...» Mi portai le mani tra i capelli e tirai disperatamente, mentre continuavo a camminare.

Doveva essere quello l'inferno.

Quella mattina nessuno vagava per le strade di quel quartiere desolato di McMinnville, quindi nessuno fortunamente vide lo schifo in cui ero ridotta.

Non sapevo per quanto tempo fossi stata lì in giro, né per quanto avessi camminato... Ma a un certo punto mi ritrovai davanti a un posto che conoscevo molto bene.

Il parco a cui mio padre mi portava sempre da bambina.

Non appena i miei occhi scivolarono sull'insegna in alto, avvertii un vuoto nel petto. Era come se le mie gambe mi avessero portato in automatico lì.

Andai perciò avanti - con le palpebre che tremavano e le braccia avvolte attorno al busto - fino a quando non raggiunsi la fontana dei desideri.

Era così che io e mio padre la chiamavamo, convinti che avesse il potere di realizzare qualsiasi sogno.

Convinti che potesse mantenere viva la speranza dentro di noi...

Quasi mi venne da ridere, al pensiero che ormai non fosse rimasto più niente, dentro di me. Nessuna fede, nessuna aspettativa, nessun desiderio.

Quella volta la vita mi aveva strappato via il sorriso, in modo feroce e crudele.

Quando i miei occhi ricaddero sulle monetine presenti sul fondo di quella fontana, una lacrima mi colò lungo la guancia.

E non appena incrociai il riflesso del mio viso sull'acqua... crollai definitivamente.

Caddi infatti in ginocchio e buttai fuori tutto.

ToxicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora