(Canzone consigliata: waiting games - BANKS)
L'animo si è abituato a contemplare lei, gli occhi si sono abituati a vedere lei
e giudicano sgradevole e opaco tutto ciò che non è leiPetrarca
Brandon
Ogni singolo giorno, per un mese intero, avevo tentato di distrarmi in ogni maniera, ricominciando la vita che facevo prima di incontrare lei.
La mattina mi svegliavo tardi, con l'unico desiderio che la giornata finisse al più presto; il pomeriggio mi tenevo occupato organizzando piccole rapine o trascorrendo le ore a scopare per non pensare.
Si trattava però di scopate senza alcun senso, senza alcun valore, e durante le quali pensavo solo a Beth.
Nonostante infatti fottessi Roxy, davanti agli occhi non avevo il suo viso e sotto le mani non sentivo la sua pelle. Al posto suo, sotto di me, immaginavo solamente una bionda che mi aveva strappato completamente il cuore dal petto, quando era andata via.
Fingevo che Elizabeth fosse lì con me, proprio come un tempo, per rendere quei momenti meno duri.
In ogni caso, quando poi la giornata giungeva finalmente al termine, il sole calava e arrivava la notte... dentro crollavo.
Mi stendevo sul letto e prendevo a fissare il soffitto, con un vuoto incolmabile nel petto.
Di notte ogni illusione si sfumava, la testa ricominciava a frullare e il cuore scalpitava a tal punto da non lasciarmi respirare.
E così per trovare un po' di pace e di quiete, ogni sera mettevo in moto la macchina e mi appostavo davanti casa sua. Mi appoggiavo infatti al cofano dell'auto, mi accendevo una sigaretta e fumavo guardando in direzione della finestra della sua camera.
Scorgevo la sua ombra dietro le tende e mi chiedevo che cosa avesse fatto durante la giornata... e se anche lei avesse pensato a me, qualche volta, o se mi avesse completamente dimenticato.
Non appena le luci si spegnevano, rientravo in macchina e andavo via, con la vista più appannata e un nodo in gola.
Perché la verità era che non ce la facevo a stare senza Elizabeth. Non ero più io, da quando avevamo chiuso.
Al tempo stesso però sapevo che c'era ancora troppa rabbia dentro di me, troppo rancore dentro di lei e troppe cose che non si incastravano nella nostra storia. Non eravamo destinati a funzionare.
Nonostante avessimo chiuso, però, per un mese intero non l'avevo persa di vista neppure un istante.
Grazie a Warren riuscivo infatti a vedere tutti i sui suoi spostamenti dal telefono, e qualche volta Lucas e Kevin l'avevano persino seguita sotto mia richiesta, per assicurarsi che nessuno la toccasse.
Quando avevo parlato ai ragazzi e ad Amber di cosa fosse successo tra di noi, in casa si era scatenato un putiferio.
Avevamo litigato; mi avevano dato del coglione; con Lucas eravamo quasi arrivati alle mani e Amber me ne aveva dette di tutti i colori. Anche lei però aveva ormai chiuso qualsiasi rapporto con Elizabeth, dopo una discussione avuta, e sebbene stesse malissimo per il loro allontanamento, kamikaze non aveva intenzione di tornare indietro sui suoi passi.
Quando mi aveva comunicato il motivo, però, mi ero fatto da parte.
Ormai tutto era andato a rotoli, persino il mio rapporto con Jacob.
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Toxic
Romance«Sono i cinque ladri più temuti di tutto l'Oregon state. Chiunque entra a far parte del loro gruppo, diventa automaticamente intoccabile...» Elizabeth Williams, una ragazza di diciannove anni che soffre di ansia sociale, tremendamente insoddisfatta...