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Non proverò a sostituirti, perché dimenticare una persona come un'altra è come fotografare il sole e sperare che di notte ci scaldi.

Charles Bukowski

(Canzone consigliata: Time of our lives - Tyrone Wells)

🔴🔴🔴

Brandon

Era ormai piena notte quando finalmente ritornai a casa, dopo l'estenuante seppellimento del cadavere di Nathan Johnson nei pressi del cimitero di McMinnville.

I miei vestiti erano ormai pieni zeppi del suo sangue e del suo schifosissimo odore, pertanto necessitavo di una lunga doccia per cancellare qualsiasi traccia di lui rimasta.

Era ormai questione di poche ore prima che Clark venisse a sapere ciò che era successo a suo figlio e collegasse la sua morte a me, tuttavia non avevo alcuna paura di lui.

Ormai, niente sembrava avere più tanto valore. Qualsiasi cosa d'un tratto sembrava insignificante, come se dopo la rottura con Beth il mio umore fosse calato sotto zero.

Infatti, con l'espressione completamente ingrigita entrai nella mia camera e mi diressi verso il bagno. Lì mi sfilai la maglietta inzuppata, i jeans sporchi e i boxer, fino a rimanere completamente nudo, con i capelli sfatti e gli occhi arrossati.

Ancora i crampi mi corrodevano lo stomaco e al centro del petto una morsa mi generava angoscia e malinconia, come se il mio stesso cuore mi stesse punendo per ciò che avevo fatto.

Cristo, basta.

Non potevo stare in quel modo per una cazzo di ragazza.

Avrei continuato a vivere senza alcun problema, come avevo sempre fatto.

Eppure, per qualche ragione il mondo mi crollò completamente addosso quando i miei occhi scivolarono sulla mensola in vetro sopra il lavandino, e videro il suo profumo alla vaniglia, accanto al mio.

Il profumo di Elizabeth.

Come in un riflesso naturale poi lo sguardo mi cadde sul suo spazzolino rosa, attaccato al mio, e qualcosa dentro di me si ruppe definitivamente.

Gli occhi mi divennero lucidi e la mente mi fece viaggiare verso un episodio di alcuni giorni fa, per torturarmi ancor di più.

«Ma che hai fatto?» Chiesi - steso sul letto col telefono in mano - quando vidi Beth entrare nella mia camera con un bustone in mano.

«Un po' di rifornimento.» Rispose lei, con un sorrisetto in volto.

«Vieni qui.» Le ordinai a quel punto, battendo una mano sul materasso.

Senza farselo ripetere due volte, la mia bionda si tolse le scarpe e si gettò accanto a me, avvolta in un meraviglioso vestitino giallo che desiderai strapparle via.

Senza attendere oltre, le artigliai i capelli con una mano e spinsi la sua bocca sulla mia, pretendendo le sue attenzioni.

«Perché stamattina non ti ho trovato nel mio letto?» Mugolai sulle sue labbra.

«Sono uscita con Amber.» Mi lasciò un breve bacio a stampo e si staccò da me, per riprendere il bustone di roba che aveva lasciato ai piedi del letto. «Guarda, ho comprato un po' di cose.»

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