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È tutta una questione di tempo.
Tutta una questione di potere.
Vince chi prevede la mossa dell'avversario, chi lo coglie di sorpresa.
Una vittoria in cambio di un fallimento.
Una vita per una morte.
Tutto scorre.
Scacco matto.
Arya E Wolf.

Brandon

«Oggi pomeriggio incontreremo Walter Edwing. Ci sarà anche Clark.»

Era il messaggio che mi era arrivato quella mattina da Steve, uno degli scagnozzi di Clark.

Non appena lo avevo letto, un cipiglio era istantaneamente comparso sul mio volto e una miriade di dubbi e domande mi aveva affollato la mente.

Sapevo che Clark avesse in mente qualcosa, tuttavia non mi aspettavo che decidesse di mettersi così tanto allo scoperto e affrontare faccia a faccia il suo acerrimo nemico.

Non appena avevo avvisato i ragazzi dell'incontro, tutti avevano cercato di capire che cosa volesse fare e cosa superasse di ottenere.

Nessuno di noi credeva che Clark potesse essere tanto sfacciato da arrivare a sedersi alla stessa tavola con Edwing, proprio nella casa in cui solo pochi giorni prima avevamo fatto strage di una dozzina dei suoi uomini, durante uno dei suoi ricevimenti più importanti.

Se c'era però una cosa che avevo imparato, era che Clark non agiva mai a caso. Era un manipolatore nato e, ogni qualvolta che si accingeva a compiere un passo in avanti, significava che aveva già calcolato tutte le cose che sarebbero potute andare storte e tutti le opzioni di riserva che avrebbe potuto adottare.

Un uomo del suo calibro, di spicco nella società, che aveva costruito un impero criminale così importante, non andava sottovalutato.

Allo stesso tempo, però, neppure Edwing era da meno.

Se aveva infatti accettato con così tanta facilità l'incontro con Clark, allora significava che anche lui aveva un asso nella mano da giocarsi.

O una richiesta da fare.

A ogni modo, di qualunque cosa si trattasse, presto sarei venuto a conoscenza di ogni cosa, incluso il motivo per cui Walter aveva inviato i suoi uomini a sequestrarci, un paio di sere fa.

Proprio in quel momento io e i miei amici eravamo appena giunti proprio a villa Edwing, ignari di ciò che ci avrebbe atteso. E non appena parcheggiai l'auto dinanzi al cancello d'ingresso, un improvviso dejavu mi colpì in pieno.

Istantaneamente infatti si ripercosse nella mia mente, con una nitidezza impressionante, quella notte di un po' di tempo prima, in cui io e una certa bionda eravamo sfuggiti dagli uomini di Edwing e dal loro inseguimento, come due matti.

E se ripensavo a quella follia che avevo fare a Elizabeth, e alla meravigliosa visione di un animo puro come il suo che parava il culo proprio a uno come me, un brivido di eccitazione mi percorreva la spina dorsale.

Ricordavo ancora perfettamente la complicità di quel momento, quella sorta di connessione che era sorta tra noi, come se vestissimo i panni di due partner fuori legge alla perfezione... come due pazzi infrenabili.

Lei al volante e io che facevo saltare in aria il cervello a tutti con la mia glock.

Io che davo fuoco a un'auto, e lei che mi aspettava pronta a partire e a scappare da lì.

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