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(Le scene di questo capitolo avvengono in contemporanea a quelle del capitolo precedente di Amber e Kevin)
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Perché per quanti castelli di carta si possano costruire, dietro ognuno di essi si nasconderà sempre una folata di vento pronta a spazzare tutto via.

Arya E Wolf.

(canzone consigliata: Crazy in love-Sofia Carlberg)

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Elizabeth

Quella sera ci sarebbe stata la rapina e anche se Brandon mi aveva assicurato che non avrei dovuto preoccuparmi di nulla, ancora uno strano presentimento bruciava al centro del mio petto.

Se qualcosa fosse andato storto?

Se uno di loro fosse stato ferito?

«A che stai pensando?» Un'improvvisa voce roca mi distolse da quei pensieri opprimenti, e mi fece voltare il viso verso la figura imponente al mio fianco.

«A niente...» Risposi esitante, passandomi una mano sul viso. Tuttavia, quando i miei occhi si incastrarono a quelli di Brandon, parlai sinceramente. «Ho paura per stasera...»

Sollevai la testa dalla sua spalla e mi sistemai meglio sul divano.

Quel pomeriggio era venuto a casa di Amber per passare tutta la giornata con me, prima del colpo.  Ci eravamo messi sul divano e, come ogni volta, mi ero accovacciata in braccio a lui per sentirmi avvolgere dalle sue braccia.

«Non devi.» Mi portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Ho pensato a tutto. Niente andrà storto.»

Rilasciai un sospiro e mi feci cullare dalle sue parole di conforto, sforzandomi di non essere negativa.

A un certo punto la sua mano cominciò ad accarezzarmi la coscia, mentre i miei occhi rimasero fissi sul suo viso, per osservarne ogni lineamento.

Era assolutamente perfetto.

Ed era mio.

«Sai cosa mi piace fare prima di una rapina?» Mi chiese d'un tratto, andando a stringermi la gola con una mano.

I suoi occhi lussuriosi furono in realtà già abbastanza eloquenti, ma feci comunque la finta tonta e scossi la testa. «No.»

Brandon abbozzò un sorrisetto e si chinò in avanti per sfiorarmi le labbra. «Scopare.» Mi mormorò sulla bocca. «Tanto...» La sua presa sulla mia gola si fece ancor più stretta, così come quella sulla mia coscia. «e forte.»

Il suo timbro così basso e sensuale mi fece deglutire sonoramente e portò il battito del mio cuore ad accelerare notevolmente.

Ogni volta che Brandon mi parlava in quel modo, alla fine andava a finire solo in un modo: io distrutta, sul letto, spezzata in due dal piacere e dalla sua potenza.

«Presumo allora che io debba darti la carica giusta per stasera...» Con un dito gli tracciai il contorno delle labbra - delicatamente - e in risposta lui mi leccò il polpastrello, come un animale affamato.

Il secondo successivo, la passione tra di noi esplose: le sue mani mi spinsero fino a farmi stendere sul divano e il suo corpo montò sopra di me, per sottomettermi.

Quando poi cominciò a strapparmi i vestiti di dosso, i suoi occhi mi guardarono in un modo che mi fece sentire desiderata come non mai. 

Talvolta stentavo persino a credere che uno come lui potesse essere attratto proprio da me, ma era così.

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