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Mi aveva guardata, e il cuore aveva ripreso a battere... Poi lo avevo guardato, e il cuore mi si era spezzato

Elizabeth Williams - Arya E Wolf

Elizabeth

Era strano ciò che avvertivo dentro.

Per la prima volta, non provavo sensi di colpa, dopo aver ceduto a Brandon.

Non riuscivo infatti a colpevolizzarmi o a offendermi, come mio solito.

Giorni prima mi ero ripromessa di non farmi abbindolare da quell'adone ammaliatore - dopo le parole spregevoli che mi aveva rivolto - eppure dentro di me la speranza che lui non fosse ciò che mostrava agli altri era stata una ragione sufficiente per mollare la presa e abbandonarmi a lui.

Non potevo negare quanto il mio corpo, la mia mente e persino la mia anima stessero cominciando a legarsi indissolubilmente a lui.

Volevo tutto ciò che aveva intenzione di darmi.

Ogni volta che stavo con lui, incombeva nella mia testa un silenzio paradisiaco, e la mia mente si liberava da qualsiasi altra cosa.

Era capace di portarmi in un'altra dimensione, in cui non esisteva nient'altro che noi due.

Ero stata forse una debole?

Probabilmente sì.

Eppure perché avrei dovuto privarmi di qualcosa che desideravo con ogni fibra del mio corpo?

Era stato uno stronzo, un perfido, un vigliacco, l'altra sera, tuttavia sembrava che avesse riflettuto sul suo comportamento e si fosse pentito, seppur in minima parte.

Da tutta la vita avevo sempre tentato di scorgere il lato positivo di chiunque, poiché ero convinta che tutti avessero qualcosa da offrire... Che tutti avessero una lucina incastonata dentro di loro.

E in lui... diamine, io ci vedevo il sole dentro i suoi occhi. Adombrato, oscurato, quasi incenerito... ma comunque bellissimo e lucente.

Avrei solo voluto godermi lui e ciò che la vita mi stava regalando, perché per la prima volta riuscivo a percepire addosso il calore bruciante della speranza.

Avrei voluto afferrare e vivere tutti i momenti che il destino mi stava regalando con Brandon.

Dio, per una volta sembrava essere dalla mia parte.

E fu con un sorriso in volto che percorsi gli ultimi gradini per raggiungere il piano di sotto.

Dopo quanto accaduto in bagno, mi ero concessa un'ulteriore doccia, alla quale Brandon mi aveva confessato di volersi unire ben volentieri, ma che alla fine avevo preferito fare da sola, per pensare.

E in quell'istante, mentre piombavo euforicamente nel salone di casa Moore, avvertii i miei occhi brillare.

Temevo che Brandon se ne fosse andato, considerando l'orario, e invece...

Invece lui era ancora lì.

Seduto sul divano, accanto ad Amber, con lo sguardo puntato sul televisore, e l'attenzione dirottata al programma preferito della mia migliore amica, che era in onda in quel momento.

Non appena lui mi notò, scorsi nelle sue iridi avvampare lo stesso calore mostrato poco prima, nel bagno, e di riflesso mi ritrovai a serrare le cosce, in parte coperte dal pantaloncino in raso del pigiama.

«Betty, hai fame?» Mi domandò Amber, saltando in piedi.

A fatica distolsi lo sguardo dall'adone seduto a qualche metro da me, con le gambe divaricate, il braccio steso sul bracciolo del divano, e gli occhi che percorrevano la mia figura da capo a piedi, in silenzio.

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