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La voglia di baciarti in qualsiasi situazione, in qualsiasi posto, in mezzo a qualsiasi folla, a metà di qualsiasi discorso, davanti a qualsiasi persona, a qualsiasi ora.
È estenuante. Sfiancante. Mi divora.
Ti prego, fa’ che non mi passi mai.

Sofocle

🔴🔴🔴🔴🔴

Brandon

L'arsenale di Clark era ancora perso.

Anche da morto, Edwing era riuscito a essere una cazzo di spina nel fianco.

E avrei voluto riportarlo in vita solo per fargli ingoiare le palle e terminare una volta per tutte quella fottuta caccia al tesoro che aveva inscenato.

Proprio in quel momento stavo guidando verso Portland - insieme a Jacob - per parlare con Clark e capire che cosa fare, dopo il messaggio che mi aveva inviato.

«Avremmo dovuto controllare i container prima di uccidere Edwing e andare via, quella notte.» Proruppe proprio il moro al mio fianco, aprendo il finestrino.

Avevo scelto di portare solo Jacob con me perché in occasioni come quella era il mio braccio destro e soprattutto la persona più lucida, seria e capace da tenere vicino.

Per di più, nonostante la gelosia iniziale provata per il rapporto con Beth, era quello di cui mi fidavo di più, e sulla cui lealtà avrei sempre potuto mettere la mano sul fuoco.

L'unica persona che avrei portato con me dovunque, e di cui non avrei mai dubitato, dopo una vita passata insieme.

«Se lo avessimo lasciato in vita, ci avrebbe ricattati ancora usando le armi come garanzia per la sua libertà. Le avrebbe barattare per riuscire a ottenere ciò che voleva. Quell'incontro era solo un bluff.» Ingranai la marcia e imboccai l'autostrada, già immaginando quanto a Clark quello scherzetto di Walter non fosse affatto andato giù.

In quel momento l'improvviso arrivo di un messaggio interruppe quella conversazione, e sorrisi quando presi il telefono e ne lessi il mittente.

"Se sapessi ciò che io e Amber abbiamo appena fatto non mi considereresti più così fifona"

Cominciai a digitare la risposta, tenendo con una mano il telefono e con l'altra il volante. "Mi dirai tutto domani"

"Sono dai ragazzi, nella tua camera, dove sei finito? Sono le due di notte."

Per evitare di spiegarle tutto e farla preoccupare, la troncai subito.

"Non mi aspettare sveglia." mi limitai dunque a scriverle, prima di spegnere il telefono.

«Era Elizabeth?» Domandò d'un tratto Jacob.

Con lo sguardo puntato sulla strada e i pensieri ancora rivolti alla biondina, annuii.

«L'ho incontrata oggi pomeriggio di sfuggita. Voleva chiaramente chiedermi di te.» Mi fece presente il mio amico, portando un braccio fuori dal finestrino. «È notte fonda e tu sei ancora in giro. Tranquillizzala, sarà preoccupata.»

Alzai gli occhi al cielo. «Non devo tranquillizzare proprio nessuno, né tantomeno avvisarla di qualsiasi cosa faccia.» Replicai seccato, per niente abituato a quella situazione.

Avevo sempre vissuto come uno spirito libero, senza rendere conto a nessuno, e così avrei continuato a fare.

«In una coppia non funziona proprio così.»

«Non siamo una-» Mi interruppi, passando innervosito una mano tra i capelli. «La nostra non è una relazione seria. Se fosse così, me ne sarei già tirato fuori.» Sputai quelle parole plasmandole a tal punto da cercare di renderle credibili persino al sottoscritto.

ToxicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora