Dimenticarlo? Fosse facile.

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Fa freddo oggi a Bologna, le sere di Febbraio sono quasi sempre fredde, ma stasera forse lo sento di più, sarà che da un po' quel freddo mi è penetrato fin dentro il cuore, un freddo che solo un caldo abbraccio può far scomparire.

Non è facile essere Piero Barone, mille viaggi, mille fusi orari, mille impegni, mille volti nuovi e la magnifica possibilità di fare ciò che hai sempre sognato magari con chi non avevi mai pensato, con chi sei cresciuto e a cui ti sei inevitabilmente legato.

Stiamo in cucina da Ignazio, dobbiamo parlare d tour imminente, della nuova scaletta, dei posti, abbiamo la lista delle disponibilità delle location.
Mentre io preparo la tavola li sento discutere sul problema date.

G: <<Io partirei da Roseto, non siamo mai partiti da lì.>>
I: <<Sì, sempre da Roseo, a questo punto partiamo da Marsala.>>

Ed ecco che litigano, ma effettivamente Gian ha ragione, da Roseto non siamo mai partiti, l'abbiamo toccato così poche volte l'Abbruzzo.
Io: <<Secondo me Gian ha ragione, potremmo partire da Roseto come tappa zero, e poi continuare da lì.>>
Vedo Ignazio pensarci un po', so che volendo riuscirei a convincerlo.
I: <<No, non mi piace. Possiamo partire da tanti altri posti. Napoli, ad esempio.>>
A quelle parole mi fermo leggermente, per capire se ho realmente compreso ciò che lui ha appena detto.

G: <<Napoli? Napoli? Ma scherziamo? Dobbiamo partire dalla città natale di uno di noi.>>
I: <<Sì ragazzi, Napoli. Sarebbe comodo per tutti e non si offende nessuno.>>
Io: <<Ma un attimo fa facevi storie che non volevi andare a Roseto, ora vuoi andare a Napoli? E poi non c'è nemmeno Napoli tra le location.>>
Okay, mi devo calmare. Non mi fa bene tutto questo nervosismo.
I: <<E la sia aggiunge, no? Non vedo dove sia il problema.>>
Il problema è lui e la sua sciocca voglia di accontentare qualcuno, ma è meglio star zitti, meglio contare fino a mille prima di parlare.
G: <<Non mi sembra il caso di stravolgere tuto, a questo punto meglio Roseto, no?>>
Io: <<Almeno è meglio di Napoli...>>
I: <<Come sempre vuoi avere ragione Piè, anche quando ho idee buone.>>Idee buone, dice.
Certo.
Scuoto la testa e non gli rispondo, prendo il foglio che sta sul tavolo e vedo bene le location, in effetti la Campania manca, ma non ci andremo. Non Napoli.

G: <<Io propongo ancora Roseto.>>
I: <<A me non piace... in Campania non c'è la tappa.>>
Io: <<Non solo in Campania se è per questo, ma a Napoli non si va, punto.>>
I: <<Ma chi sei tu per decidere? Domani chiamo Michele e vediam...>>
Io: <<Tu non chiami proprio nessuno, chiaro? Va bene Roseto, siamo due contro uno, non puoi obiettare.>>
G: <<Okay okay, ora calmatevi però. L'ultima parola spetta a Michele, lo sapete. Vedremo nella prossima riunione cosa dirà.>>

Non presto nemmeno attenzione alle sue parole tanto sono concentrato dal fulminare Ignazio.
I: <<Io allora non voglio andare in Ucraina, va bene?>>
Io: <<Infatti non era stata minimamente presa in considerazione. E poi non ci vuoi andare? Si fa in modo di non andarci, ma non lo si impone.>>
G: <<Dai ragazzi, quante polemiche per delle date, non c'è Napoli né l'Ucraina fine della storia. Si dovrebbe partire da Roseto, Michele non può dire di no... Ora mangiamo e decidiamo il resto.>>
Certo, perché comunque lui sa rigirare la frittata, non lo si può toccare se si parla dell'Abruzzo, ma sempre meglio della proposta di Ignazio.

Gianluca mi aiuta a mettere i piatti in tavola, e io di fronte a chi giustamente, se non ad Ignazio che già smanetta con il cellulare.
Non sopporto più il trillo dell'iPhone che avvisa dell'arrivo dell'ennesimo messaggio. Sto per mettere un pezzettino di carne in bocca quando il telefono suona un'altra volta.
Io: <<Ignà, potresti posare quel telefono? Stiamo parlando di una cosa importante.>> dico ormai spazientito quando vedo che risponde al messaggio con un sorriso da ebete stampato in viso.
I: <<Sì sì, un attimo solo.>> dice continuando a messaggiare.
Io: << Un attimo come no. – sussurro appena. – Dicevamo quindi che chiudiamo ogni concerto con "Grande Amore", no?>>
G: <<Sì, come facevamo già in realtà, se per tutti va bene.>>
Io: <<Ignazio.>> dico serio.
I: <<Sì, sì.>>
Sì un corno, come se davvero stesse seguendo.
Quella maledetta e breve suoneria mi sta fin troppo infastidendo, ma non posso permettermi d sbottare ora, non posso dargli questa soddisfazione.
Annuisco semplicemente.
Io: <<Allora qual è il prossimo punto, Gianlù?>>
G: <<I duetti e gli assoli. Michele ne vorrebbe di nuovi.>>
Annuisco e inizio a pensare a quale assolo potrei fare.
Io: <<Gian, e se cantassimo una nuova canzone io e te? Pensavo a qualcosa di Massimo Ranieri, sono quelle che più si avvicinano ai nostri timbri vocali.>>
Ennesima suoneria, ennesimo messaggio, ennesima fitta allo stomaco a causa del nervosismo.
"Calma Barone, calma." Ormai me lo ripeto come un mantra.
G: <<Sì, vediamo un po' anche Michele che ne pensa, abbiamo già fatto qualcosa di Ranieri, non dovrebbero esserci problemi.>>
Sospiro cercando parole il meno sprezzanti possibili per parlare con Ignazio.

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