Siamo in macchina, io avanti con mio fratello, dietro Mary e nonno.
MG: <<Ma io non capisco, potevamo aspettarlo Ignazio.>> io prendo un respiro profondo per non urlare.
F: <<No Mary, aveva da fare dei servizi. Se vuole viene a casa dopo...>>
Ed io so che non verrà, né stasera né domani.
MG: <<Ma ha detto che...>>
Io: <<Non importa più cosa ha detto, non è mai importato.>> la interrompo rispondendo in modo piuttosto freddo.
Mio nonno interviene.
N: <<Delle volte, cari ragazzi, è bene non fidarsi mai troppo.>> mi ricorda lui, ed io mi ritrovo ad annuire ripetendomi che non posso cedere ora.
Accendo la radio non volendo dare spiegazioni a nessuno, né volendo parlare del concerto.
Sento ogni tanto lo sguardo di Franz addosso finché non arriviamo a casa. Scendo di corsa dalla macchina sbattendo la portiera, prendo la valigia e mi dirigo verso casa, prendo le chiavi ed apro la porta del mio appartamento.
F: <<Piero...>> mi chiama entrando dietro di me.
Io: <<Non ora Franz, non ora.>> dico sicuro mentre mi verso un bicchiere d'acqua.
F: <<Minchia frena un attimo, eh... C'è nostro nonno.>>
Prendo un respiro profondo dirigendomi nuovamente verso l'auto. Apro lo sportello afferrando la mano di mio nonno.
Io: <<Scusa nonno, avevo fretta di mettere le mie cose in casa... Sai quanto sono puntiglioso delle volte.>> cerco di giustificarmi con una risata.
Lui aumenta quella stretta i mano mentre io sento che non posso trattenere tutto a lungo.
N: <<Non preoccuparti, Piero. Sei stato molto bravo stasera, sai? Ora però prova a dormire un po', ne hai bisogno.>>
Io: <<Grazie nonno.>> sussurro lasciandogli un bacio sulla guancia.
Lo accompagno in casa e lo lascio nelle mani della nonna, augurando la buonanotte ad entrambi.Torno di corsa nel mio appartamento chiudendo la porta forse con troppa forza.
F: <<Oh, che se ne cade la casa.>> mi riprende lui, ma io me ne frego.
Tolgo frettolosamente le scarpe laniandole chissà dove.
F: <<Se tua sorella ti vedesse così che dovrei dirle, Piero?>> mi dice con aria di rimprovero.
Io: <<Non mi importa Franz, lo vuoi capire o no? Non mi interessa di nulla adesso.>> ribatto cercando di non alzare il tono.
Sento gli occhi pizzicare appena e le lacrime resistere quasi alla forza di gravità.
F: <<Piero, ti rendi conto di che comportamenti discutibili hai, o no? Se le tue care fan non se ne accorgono perché sei troppo figo per pensare al resto, io me ne rendo fin troppo conto e credimi, non sei normale.>>
Non gli rispondo, non ne ho la capacità, né la voglia.
Mi dirigo in camera, tolgo la felpa e la butto sul letto, faccio lo stesso con i pantaloni ed indosso subito la tuta che uso come pigiama. Esco da quella camera e mi dirigo nuovamente in cucina passando dinanzi a Franz con passo spedito.
Non posso fermarmi, se mi fermo penso, se penso crollo, ed io non posso collare.
F: <<Vai almeno a dar la buonanotte a Mary e a mamma...>>
Io: <<Capiranno che ero stanco, Francesco!>>
F: <<No, tu ora ti fai passare questi capricci e ci vai, chiaro?>> è più autoritario di me se si impunta, annuisco, so che ha ragione.Raggiungo frettolosamente la casa di mia mare piombando in cucina, trovando mia sorella e mia madre che parlano del concerto.
MG: <<Era calmo quando è finito il concerto, poi si è allontanato ed è tornato sconvolto, pallido, come se avesse visto un fantasma...>> dice mia sorella a mia madre che le annuisce.
M: <<Non ha viso un fantasma, tesoro mio, ha solo visto qualcosa che gli ha spezzato il cuore... Anche Caterina era abbastanza sconvolta dopo il concerto.>> scuote la testa, ed io non posso più sentire, così entro interrompendo i loro discorsi.
Io: <<Le mie donne preferite!>> metto su un finto sorriso.
M: <<Resti a dormire qui?>> mi chiede quasi ovvia, ma io scuoto la testa.
Io: <<No, dormo a casa, ma tanto è come se fossi qui, no?>> ridacchio fintamente per abbracciare appena mia madre, quella carezza sul volto da parte sua mi fa sentire ancora più vulnerabile, ma resisto.
M: <<Sei stato proprio bravo, Piero.>> mi ricorda, ed io le sorrido scompigliando i capelli di mia sorella.
MG: <<Stai bene, Piè?>>
Io: <<Sì, certo! Sono solo un po' stanco, tra il viaggio e il concerto diciamo che la stanchezza si fa sentire.>> scusa banale, ma almeno è credibile.
Lei annuisce non convinta.
M: <<Franz resta con te, vero?>>
Io: <<Non lo so, credo di sì.>>
La vedo annuire e lasciarmi un'altra carezza.
M: <<Vai a dormire, cucciolo di uomo.>> mi dice tenera ed io le sorrido abbracciandola e lasciandole un bacio tra i capelli, mi avvicino a mia sorella e la stringo forte a me.
MG: <<Sei meglio te, comunque.>> mi sussurra ed io scoppio a ridere.
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Un pensiero speciale - Il Volo
Fanfiction"Hey scimunito! Volevo solo dirti che non mi dispiace affatto pensare che sei una testa di minchia, e non me ne frega nulla se ora tutto l'hotel mi sta sentendo. Lei non ti ama, non ti amerà mai, non lo vedi che sta con te solo per i soldi, solo per...