Non lasciarmi... Non dubitarne.

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P: <<Pronto?>> ha l'agitazione nella voce, faccio il massimo silenzio e chiudo gli occhi.

P: <<No, non stavo dormendo Guido... Piero? Ora dorme... Sta facendo tutto di testa sua... No! Lui deve ascoltarmi.>> alza leggermente il tono ed io provo a non tremare.

P: <<Sono calmissimo... Guido non iniziare a psicoanalizzarmi, eh, puoi farlo con Piero, ma non con me.>> ed io non capisco perché si stia comportando così con lui.

P: <<Sono stanco Guido, ecco cosa, sto crollando anch'io mettici poi lo stress e la stanchezza per la questione di Piero... Non mi ascolta, che devo fare?>> è esasperato, non lo avevo mai sentito così.

P: <<Lo sai che non riesco, è mio figlio e certe libertà non se le deve prendere... Guido per favore, non è importante... Sì okay? Ma perché lui mi provocava... Ma era solo uno schiaffetto... No, con l'altro mio figlio è stato diverso, Piero è fragile...>> io davvero non so cosa sia accaduto con mio fratello, non capisco neppure perché non me lo abbia mai detto.

P: <<Quanto gli ho fatto male?>> avverto del silenzio, le coperte muoversi ed il suo sguardo su di me.

P: <<Penso un po'... Ha il viso gonfio ed un polso violaceo, non so se ha altri lividi... Sai che non riesco a dosare la forza in questi momenti... No, non ha avuto nessuna crisi, non che io sappia almeno... Ma non l'ho obbligato a fare niente oltre che a mangiare.>> alza lui la voce ed io cerco di trattenere le lacrime, ricordo le parole di Guido: "Tutto ciò che mi accade avviene perché io lo permetto." ed ora non permetterò a queste lacrime di scorrere.

P: <<No, non è così... Sta facendo scelte che non mi piacciono... Non è grande... Minchia Guì, non gli ho fatto nulla, due giorni e gli passa.>> continua nervoso, prendo un respiro un po' più profondo rispetto agli altri per ricacciare indietro le lacrime, qualsiasi cosa accada non devo più versare neanche una lacrima.

P: <<Lo truccheranno domani... Guido è mio figlio, so cosa faccio, so quali sono le scelte migliori per lui... No che non ha vomitato dopo cena! Non mi mentirebbe mai, non adesso almeno... Guido, che stai dicendo?>> è sconvolto ed ora io non capisco.

P: <<No okay? Non me la prendo la tisana per dormire, posso gestire la situazione... Non lo toccherò più, hai ragione... So che Piero si fida di me, ma non deve fare quello che fa... Ah non lo sai?! Ora si è fissato di essere innamorato del suo collega... No, dormono insieme, si baciano e stanno mezzi nudi senza problemi...>> ed io sorrido pensando che lui lo sa già.

P: <<Ma normale un corno, Guido... Non ha bisogno di certezze in altri ragazzi, ha me che gliene do, ha il fratello, non ha bisogno anche di lui... Glielo proibirò fin quando potrò, deve rimanere con me Guido, non voglio perderlo...>> io non capisco perché continui a dire che non vuole perdermi.

P: <<Sei certo che non accadrà più?.. Io non riesco a non pensarci... Se sbagliamo qualcosa e gli viene uno shock anafilattico e segue poi una crisi? Se riaccade?... Non lo so, ora voglio che stia calmo e senza pensieri. Questo ragazzo è fidanzato... Ma che ne so se ci è andato a letto! Non credo... Sì, ma sembra non gli dispiaccia fare l'amante...>> non riesco più a capire molto: c'è una parte della mia vita che non riesco a comprendere ancora.

P: <<Devo dirglielo? Dici che dovrei dirglielo? E che gli dico "Sai Piero, da piccolo dei medici incompetenti sbagliarono dosaggio e tu sei andato in shock seguito questo da una crisi, e da allora ho il terrore di perderti?" non posso dirglielo Guido, gli verrebbe un colpo ed il lavoro dell'ultimo periodo andrebbe a farsi benedire... Tu sai cosa abbiamo passato io ed Eleonora, immagina quando mi ha detto che aveva preso quella roba stamattina... Stavamo in aereo, ho solo stretto troppo.>> non ci credo, sono stato malissimo e neanche me lo ricordo. Stringo le mie braccia al petto e trattengo l'ennesimo gemito di dolore.

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