Aromi e spiegazioni

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Sento delle mani afferrarmi durante la notte.
Io: <<no...>> dico forse urlando.
G: <<Piero, sono Guido...shh...>> mi sussurra lasciandomi una carezza.
G: <<bevi...>> bevo quell'acqua amara e poi lascio che mio fratello mi abbracci.
Io: <<Era amara...>> sussurro e Guido annuisce.
F: <<Calmo piccolo, calmo.>> mi sussurra stringendomi a sé ed io respiro piano, mi riaddormento immediatamente per essere svegliato la mattina dai raggi del sole e comprendo che è pieno giorno, mi giro a fatica nel letto rendendomi conto di avere un braccio di mio padre addormentato addosso, gli accarezzo piano i capelli e sospiro, mugugno voltandomi e sentendomi abbastanza debole, mi sollevo lentamente.
G: <<Piero...>> sento la voce di Guido che mi viene incontro.
Io: <<Ehy...>>
G: <<Come ti senti?>> mi chiede con un tono tale da non svegliare mio padre.
Io: <<Stanco...>> sussurro passandomi una mano sul viso.
G: <<È normale, stanotte sei stato agitato tutto il tempo.>> dice preoccupato.
Io: <<Mi dispiace...>>
G: <<Ti ho dato una bassa dose di calmanti infatti solo per farti riuscire a dormire.>> mi dice accarezzandomi una guancia.
Io: <<Va bene... Se tu pensi che era necessario, okay.>>
G: <<Vorrei evitare di darteli, lo sai.>> mi dice serio ed io annuisco.
Io: <<I ragazzi?>> chiedo non vedendoli nella stanza.
G: <<Sono usciti un po', Mattia era ancora abbastanza scosso, anche lui era agitato stanotte.>> sospira.
Io: <<Eppure stava bene prima... In un nulla ha tirato in ballo l'argomento.>> sibilo.
G: <<Il film non lo ha aiutato... E' complicato Piero, c'è alla base un lavoro che fa la nostra mente e Mattia sa che preferisco che lui lasci liberi i pensieri in questi casi.>> mi dice con un sorriso, io annuisco sedendomi poi su una sedia perché troppo stanco.
Io: <<Non ce la posso fare, io non riesco a farlo il concerto stasera.>> sussurro sentendo gli occhi inumidirsi.
G: <<Mancano tante ore al concerto...>>
Io: <<Non ho la forza neanche di alzarmi.>> sussurro.
G: <<E' normale, appena scemerà l'effetto dei calmanti vedrai che sentirai l'energia.>> mi dice passando una mano tra i miei capelli, io scuoto il capo poggiandolo sulle braccia.
G: <<Piero devi reagire, altrimenti non facciamo niente.>> mi dice serio, ma io non ce la faccio.
Io: <<Guido io sono stanco anche di reagire...>> sussurro appena.
G: <<E cosa vorresti fare? Tornare a casa e vivere di rendita? Io so chi è il vero Piero Barone e di certo non si arrende davanti alla stanchezza.>> mi dice serio ed io alzo lo sguardo verso di lui.
Io: <<Davvero credi in me?>>
G: <<Non sarei qui se non ci credessi.>> mi risponde ed io annuisco.
Io: <<Okay... Che devo far adesso?>> dico provando a reagire.
G: <<Adesso ti vai a fare una bella doccia rigenerante, ti vesti e vediamo di fare colazione.>> mi dice lui ed io annuisco appena alzandomi dal tavolo, lascio la porta leggermente socchiusa e mi spoglio per poi lavarmi con acqua calda e bagnoschiuma al muschio, mi avvolgo nell' accappatoio ed esco dal bagno trovando già i vestiti sul mio letto.
Io: <<Grazie...>> dico a Guido.
G: <<Di niente.>> mi sorride mentre gira il suo caffè, mi vesto lentamente ed una volta finito mi riavvicino al tavolo per fare un minimo di colazione.
Io: <<Perché papà sta dormendo nel mio letto?>> chiedo.
G: <<Non voleva lasciarti solo quando tuo fratello si è alzato.>> dice passandomi una fetta biscottata, io annuisco guardandolo e dandole un morso.
G: <<Ti ha stretto dolcemente quando hai ripreso ad agitarti.>>
Io: <<Non ricordo... >> mi limito a dire.
G: <<Hai solo bisogno di tempo.>>
Io: <<Sì, alla fine gli voglio bene... Anche Franz gliene vuole.>>
G: <<Stravede per voi, vi adora.>> mi dice serio.
Io: <<Guido non ci avrebbe fatto del male. Le cose si fanno capire anche senza violenza.>> dico serio.
G: <<Piero lo so, ma...>>
Io: <<Ma niente Guido, tu ieri me lo hai dimostrato, hai parlato con tuo figlio mettendo in luce i suoi errori, non lo hai aggredito né gli hai fatto male eppure ha capito.>> dico notando il sorriso soddisfatto di Guido.
G: <<Sì...>> sussurra mentre mi guarda mangiare.
G: <<Hai più appetito oggi...>>
Io: <<Almeno>>
G: <<È un bene Piero.>> dice sorridendo ed io annuisco.
Io: <<Che dobbiamo fare oggi?>> gli chiedo per poi bere un po' di succo.
G: <<Raggiungiamo i ragazzi e facciamo un giro?>> propone.
Io: <<Sì va bene, ora sveglio mio padre.>> mi avvicino a lui e appoggio una mano sulla sua spalla.
Io: <<Papà... Ehy.>> dico mentre apre gli occhi.
P: <<Ciao piccolo...>> mi sussurra ancora addormentato.
Io: <<Io e Guido usciamo un poco, tu riposati ancora se vuoi.>> gli sussurro.
P: <<Va bene... Mi raccomando a non fare sforzi.>> mi dice ed io annuisco, prendo il giubbino e lascio con Guido la camera, vicino all'ascensore trovo Ignazio.
I: <<Ehy...>>
Io: <<Ciao.>> dico quasi imbarazzato.
I: <<Ti vedo meglio... State uscendo?>>
G: <<Sì, ti vuoi unire a noi?>>
I: <<Se per voi non è un problema.>> dice speranzoso con un sorriso.
Io: <<Vabbè dai, vieni.>> gli dico e vedo quel sorriso sul suo viso espandersi fino a fargli spuntare le fossette, entriamo in ascensore e lui continua a fissarmi con quel sorriso che mi fa arrossire ed infatti provo a non guardarlo, appena lontani quanto basta dall' hotel Ignazio appoggia una mano sulla mia spalla.
I: <<Scansi il mio sguardo Barone?>> mi chiede con un voce che riesce a mettermi i brividi.
Io: <<Mi imbarazzi, smettila.>> gli sussurro e lui ride come non faceva da tempo.
I: <<Che scemo.>> mi dice con un sorriso dinanzi al quale mi incanto.
Io: <<Sono belle...>> ammetto.
I: <<Cosa?>>
Io: <<Quando ridi... Le fossette, sono belle.>>
I: <<Nahh, sono fossette normali.>> alza le spalle.
Io: <<Sono bellissime, da mordere quasi.>> sussurro appena.
I: <<Fallo allora...>> mi sussurra dolcemente senza stringermi, senza avere chissà quale contatto con me, io alzo un sopracciglio.
I: <<Non qui, ovvio.>> ride.
Io: <<Sei uno stupido!>> lo spintono appena.
I: <<Però ti fa stare bene questo stupido.>> ridacchia.
Io: <<Credici...>> rido, mi fermo con Guido a guardar diverse vetrine fino a quando non ci vengono incontro Mattia e Franz mano nella mano.
M: <<Abbiamo ospiti!>> ride guardando Ignazio per poi avvicinarsi a me e stringermi una guancia tra le dita
Io: <<No che mi fai male!>> mi lamento appena e sia Franz che Ignazio ridono.
G: <<Lascialo stare!>> ride anche lui.
M: <<Hai le guanciotte morbide!>> mi dice ridacchiando e Franz gli da una gomitata.
M: <<Non essere geloso Ciccio...>> lo stuzzica.
F: <<Non ho detto nulla, solo perché è mio fratello non sono geloso.>>
M: <<Perché altrimenti saresti geloso?>> chiede con un sorrisino.
F: <<Sei mio, ovvio che sono geloso.>> dice serio.
M: <<Beh, in effetti.>> ride, il contrasto tra la serietà di mio fratello ed il ricondurre tutto al sarcasmo di Mattia fa sorridere tutti anche Franz.
M: <<Ma Gaetano? >>
G: <<Stava riposando...>>
F: <<Tanto meglio>> dice rivolto a Mattia, il quale annuisce stringendo poi una mano di Franz.
F: <<Bene bella gente, dove andiamo?>> chiede sorridendo ed io mi ricordo di non aver portato Ignazio al solito bar dove vado con Guido.
Io: <<Andiamo in quel posto dove andiamo sempre?>> chiedo a Guido il quale annuisce, entriamo nel bar ed Ignazio si siede al mio fianco.
I: <<E' bello qui...>> mi dice guardandosi attorno.
Io: <<Sì, ti ho portato per questo motivo.>>
I: <<Davvero?>>
Io: <<No.>> rido prendendolo in giro.
I: <<Oh...>> dice abbassando lo sguardo rimanendoci vistosamente male, Mattia inizia a ridere.
M: <<Grande grande e non capisce quando lo prendono in giro!>> ridacchia.
I: <<Sì?>> gli chiede ingenuamente e Mattia annuisce.
M: <<E' ovvio...>> Ignazio mi guarda ed io faccio spallucce.
Io: <<Cosa vuoi? Caffè? Cioccolata? O un the...>>
I: <<Fammi dare un'occhiata.>> mi dice togliendomi il menù dalle mani.
M: <<Io voglio una cioccolata calda extra dark aromatizzata al peperoncino.>> dice guardando mio fratello.
G: <<Mattia, un po' di contegno!>> gli dice provando a rimanere serio, ma invano.
M: <<Ma che c'è? Voglio provare!>> dice ridendo e mio fratello si porta una mano alla fronte scuotendo il capo.
F: <<No vabbè, mi rifiuto di assaggiarla... Con tutti gli aromi che ci sono proprio il peperoncino...>>
M: <<E tu non te preoccupà la bevo io, e poi arrivaci al perché...>> ride e mio fratello tossisce affogandosi quasi bevendo l'acqua.
Io: <<Mattia...placati>> rido ed Ignazio arrossisce di colpo.
M: <<Ah, va bene, va bene...>> dice fintamente offeso.
I: <<Tu che prendi?>> mi chiede dopo essersi ripreso.
Io: <<Tortino fondente, tu?>>
I: <<Cioccolata bianca con bacche di vaniglia.>> io annuisco e Guido fa una strana espressione, io lo guardo ricordando che lui capisce molto anche da queste piccolezze.
G: <<Interessante l'accostamento...>> gli dice.
M: <<Ora ti psicoanalizza, stai attento.>> ride.
I: <<Cosa ci sarebbe di interessante in una cioccolata?>> chiede stupito.
G: <<Il cioccolato bianco... Tu tendi ad idealizzare le persone, esalti le loro qualità fino a rimanerne deluso oltre il fatto che non vuoi accettare il lato più oscuro che c'è in te, ma con il quale prima o poi devi fare i conti; la vaniglia invece è segno di un tuo bisogno di dolcezza, di un desiderio di vivere nel mondo dell'infanzia.>> gli dice spiazzandolo Ignazio lo guarda sgranando gli occhi per poi abbassare lo sguardo mordendosi il labbro inferiore.
I: <<Non è...>>
G: <<Faccio questo di mestiere ragazzino, impossibile che non sia vero. Hai cercato altrove un amore che non sai se ti verrà dato; hai paura di provare sensazioni corte, diverse, nuove; hai paura di lasciarti andare con chi lo merita e di chiudere con qualcuno che ti usa.>> dice serio guardandolo negli occhi, io non posso crederci che lui abbia capito così tanto Ignazio.
I: <<Come fai?>> gli chiede stupito.
M: <<Ce lo chiediamo anche noi...>> dice quasi abituato Mattia.
I: <<Io...>>
G: <<Ci ho preso, ammettilo.>> gli dice per poi ridere alleggerendo il clima più teso.
I: <<Sì... E' impressionante.>> è ancora abbastanza sconvolto, io abbasso lo sguardo sulle mie mani rendendomi conto che ha ammesso tutto ciò che ha detto Guido, che ha paura di chiudere con lei, perché so che Guido si riferiva a lei.
Finalmente arrivano le nostre ordinazioni ed io avvicino il piattino a Mattia sapendo quanto gli piaccia.
M: <<Posso?>> mi chiede ed io annuisco mentre lui ne porta un po' alla bocca.
M: <<Buono, come sempre.>> mi passa la tazza di cioccolata.
M: <<Dai, il primo sorso è tuo, potrebbe piacerti.>> io rido e ne bevo un po'.
Io: <<Non è male.>> rido.
M: <<Dai papà, il significato dell'aroma al peperoncino lo pretendo.>>
G: <<Okay allora: indica una persona solare, allegra e con una forte sensualità, che non ama passare inosservato e che è ambiziosa. Una persona aggressiva, ma questa aggressività è solo una difesa, una persona energica, ma che rischia che questo peperoncino che ha in sé possa offuscare altre qualità.>>
Io: <<Matti ti ha preso in pieno!>> dico ridendo e lui annuisce sorridendo.
I: <<Ma è una passione la tua o...>> domanda appena.
G: <<Mi piace associare il cibo con le persone, mi viene naturale, si capiscono tante cose, poi standoci accanto ne hai solo la conferma.>> alza le spalle e noi annuiamo.
M: <<Io l'ho detto che mio padre è figo.>> dice bevendo un po' di cioccolata, Ignazio porta una mano sul mio ginocchio ed io intreccio la mia mano nella sua.
I: <<Sono contento che stai meglio oggi.>> mi dice.
Io: <<Sì...>> sorrido forzatamente prestando poi nuovamente attenzione al tortino.
F: <<Stanotte eri agitato...>> mi dice ed io annuisco.
Io: <<Anche stamattina, mi ha detto Guido.>>
F: <<Ora hai preso un po' di colorito almeno...>>
Io: <<I calmanti mi hanno aiutato un po'.>> dico scontato.
I: <<Ancora Piero...>>
Io: <<Un po', giusto per dormire qualche ora come si deve.>>
I: <<Non ti fanno bene, che poi per stare tranquillo devi aumentare le dosi o cambiarli. Non mi piace questa cosa.>> dice serio e tutti noi lo guardiamo esterrefatti.
Io: <<Non sei il mio medico, Ignazio.>>
I: <<Ma io ho visto quando sei stato male e ne prendevi troppi.>>
Io: <<Ma non sei venuto da me a fermarmi, o quando la tua ragazza li ha presi dalla mia valigia quando poi hai detto a Michele che mi sarei dovuto far seguire da qualcuno.>> dico duro.
I: <<Piero...>>
Io: <<Piero cosa? Da fastidio la verità eh? >>
I: <<Io non voglio tornare su questioni passate, okay? Voglio solo tu stia bene.>>
Io: <<Ho capito, ma non mi aiuta il fatto che mi ripeti che non mi fanno bene. Lo so, lo sappiamo tutti.>> lui non mi risponde ed abbassa lo sguardo facendo cadere un silenzio imbarazzante tra tutti noi.
Finiamo le nostre pietanze e ci alziamo, Guido decide di offrire a tutti noi così lo aspettiamo ed usciamo tutti insieme.
I: <<Io torno in albergo devo fare delle cose con mamma.>> dice serio andandosene senza aspettare la risposta di nessuno di noi.


Note:
Eccoci!

Noi non commentiamo, i commenti li lasciamo a voi! 
A presto, 
S&I

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