Nessuno si salva da solo.

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P: <<Che c'è ora? Non hai detto che vuoi andare con lui? Beh, vai. Vai.>> urla lui ed io chiudo gli occhi stringendomi ad Ignazio.

I: <<Andiamo, forza.>> mi sussurra aiutandomi ad alzarmi, mi sollevo mantenendomi a lui.

I: <<Notte Gaetano.>> dice prima di uscire senza ottenere risposta.

Io: <<Scusami...>> gli dico ormai nella sua stanza.

I: <<Zittiti.>> mi dice con dolcezza. Disfa il letto e mi ci fa stendere, lo guardo mentre mi da le spalle e cerca il pigiama in valigia.

Io: <<Ma quando ti posso baciare?>> continuo a dire ciò che mi viene in mente.

I: <<Domani mattina, promesso.>> mantiene un tono dolce ed io annuisco, mi perdo a guardarlo quando si toglie il completo del concerto e si mette il pigiama, ripenso a quando ci siamo baciati qualche giorno fa che gli ho tolto la maglia accarezzandogli quelle spalle grandi, sorrido e lui lo nota.

I: <<Perché sorridi?>> chiede avvicinandosi e sedendosi dall' altro lato del letto.

Io: <<Nulla...>> mento.

I: <<Nulla? Non ci credo.>> continua mettendosi sotto le coperte.

Io: <<Eh, non credermi.>> sibilo.

I: <<Dai...>> mi accarezza il ciuffo.

Io: <<Niente, pensavo che hai delle belle spalle ed a ieri sera... Cioè, ieri notte.>>

I: <<Ti prometto che domani se stai bene recuperiamo tutti i baci che non ci siamo dati oggi.>> mi scompiglia il ciuffo ed io gli sorride accoccolandomi vicino a lui.

Io: <<Mi hanno fatto male le parole di mio padre.>> gli sussurro piano e lui mi stringe un po' di più.

I: <<È solo nervoso.>>

Io: <<Sì okay, ma non è bello Gnà... Sa che sto male.>> ammetto e lui mi accarezza una spalla.

I: <<Scotti... Sei stanco e non devi pensar a nulla.>> annuisco lasciandomi riscaldare da lui

I: <<Dormi... Dormi, tesoro.>> ed è quell'ultima parola che rende tutto più bello, chiudo gli occhi e sprofondo in quello che spero sia un sonno non agitato.

Sento qualcosa sfiorarmi durante la notte ed io mi lamento muovendomi nel letto agitato.

I: <<Calmo, calmo.>> mi sussurra lui piano bagnandomi la fronte con delle pezze.

Io: <<Non chiamare mio padre... >> è la prima cosa che dico.

I: <<Tranquillo.>> mi risponde rimboccandomi le coperte.

Io: <<Secondo te sono frocio?>> gli chiedo ripensando a quello che ha detto mio padre.

I: <<Chi ti ha detto una cosa simile?>> chiede sbigottito.

Io: <<Papà... Ma secondo te lo sono?>>

I: <<Dio mio, no!>> continua a passarmi una pezza fredda sulla fronte, forse per far abbassare la febbre. Sentiamo improvvisamente bussare alla porta, guardiamo l'ora al telefono e sono le 4:45 del mattino.

I: <<Non ti muovere, ora vengo.>> mi sussurra andando ad aprire la porta rivelando mio padre.

P: <<Come sta?>> gli chiede, sembra abbia la voce rotta.

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