Guido passa dolcemente una mano sul mio avambraccio facendomi leggermente calmare.
Io: <<Sono solo stanco di tante cose: di papà, mi fa male vedere Franz così debole e vulnerabile.>> dico velocemente e sento l'aria entrare a fatica, chiudo gli occhi e provo a prendere un respiro profonde, ma è tutto vano, l'aria non entra a sufficienza ed io sono costretto a poggiarmi al muro.
G: <<Piano, stai pensando troppo al fatto che le cose non miglioreranno.>> mi dice appoggiando una mano sul mio petto.
Io: <<Non riesco a respir...>>
G: <<Shh. Espira ora, forza.>> io butto fuori l'aria senza grandi difficoltà aiutato dalle sue dita che premono sul petto.
G: <<Di nuovo.>> mi dice nuovamente ed io ripeto nuovamente il gesto appena fatto, ma mi rendo conto di riuscire in ciò solo grazie al suo aiuto.
Io: <<Guido...>>
G: <<continua, forza.>> io lo ascolto, ripongo tutta la mia fiducia in lui. Respiro regolarmente grazie ai suoi movimenti sul mio petto.
G: <<Ora da solo: espira ed inspira, piccolo.>> mi sussurra, faccio come dice e riesco a trovare una respirazione corretta e costante.
Ci guardiamo per un breve periodo e lo abbraccio di slancio, lui ricambia la stretta stringendomi a sé.
G: <<E' passato, sei stato bravo.>> mi sussurra, lascio che mi passi una mano tra i capelli sistemandomi il ciuffo.
G: <<Andiamo a fare una passeggiata e poi ci vediamo con tuo padre, okay?>>
Io: <<Sì, va bene.>> facciamo una passeggiata fino all'albergo dove entriamo e troviamo mio padre ad aspettarci.
P: <<Siete tornati!>> ci dice venendoci incontro e noi annuiamo.
P: <<Tutto bene, Piero? Sei pallido cadaverico.>> mi dice abbastanza acido.
Io: <<Sì papà, sto bene.>>
G: <<Ha anche un po' di appetito.>> dice mentendo per aiutarmi.
P: <<Vedremo... Adesso andiamo, non voglio arrivare tardi.>> continua mantenendo questo tono acido.
G: <<Sì Gaetano, con calma andiamo, c'è tempo.>> ci avviciniamo verso la sala ristorante e noto Mattia e Franz volutamente distanti, entriamo e ci accomodiamo al tavolo dove già sono seduti Michele, Sonia e Gianluca.
Io: <<Papà... Stavo pensando che stasera potremmo cenare insieme: io, tu e Guido... Ho visto ce c'è un bel ristorante vicino il teatro e mi farebbe piacere andarci.>> gli dico coraggioso quando sento la mano di Guido sulla mia gamba.
P: <<Va bene, è un po' lontano dall'hotel, ma è bello.>>
G: <<Sì, anche io ricordo che è un bel luogo.>>
P: <<Okay Piero, dopo il concerto andiamo a cena lì.>> Mattia stringe la mano di Franz sotto la tovaglia, è sempre il gesto più dolce e nascosto che fanno, arriva anche Ignazio che si siede davanti a me, mantiene uno sguardo duro e freddo che non può che farmi male.
I: <<Scusate il ritardo, stavo in videochiamata con Ale...>> dice sorridente ed io forse mi pento un po' meno dello schiaffo datogli quella mattina stessa, Franz lo fulmina con lo sguardo e dal leggero occhiolino di Ignazio capisco che è solo una sceneggiata davanti a mio padre, infatti mi passa senza farsi accorgere un foglietto piegato che io apro sotto il tavolo: "Fatti trovare nella palestra alle 15, devo parlarti. Ho bisogno di chiarire con te. Non so stare senza te."
Ripongo il bigliettino nella tasca dei jeans dopo averlo fatto leggere anche a Franz.
Io: <<Mi sa che Mattia ha vinto ancora una volta...>> gli sussurro in modo che possa sentire solo lui.
F: <<Ti accompagno io, dico che devo far palestra.>> mi dice sottovoce, guardo Ignazio e mi limito solo ad annuire notando il suo sorriso a quel comune gesto.
F: <<Fallo parlare e non attaccarlo.>> mi sussurra ed io sbuffo appena.
Io: <<Difficile, molto difficile.>> sussurro per poi rivolgere la mia attenzione a Sonia e Mattia.
S: <<Tu come lo conosci il mio boyfriend?>>
M: <<Frequento qualche locale abbastanza rinomato a Roma, solo questo.>> ride.
S: <<Ah, certo, ci mancherebbe che tu frequentassi locali comuni.>> Franz trattiene un sorriso mentre Mattia non risponde.
Io: <<Che intendi?>> chiedo curioso, ma mi risponde Mattia.
M: <<Significa che siccome sono ben vestito, ben curato e figlio di medico posso permettermi andare in locali un po' più "in". Questo secondo il ceto medio basso.>> dice tagliente.
S: <<A Roma è così, non è di certo la Sicilia...>>
M: <<Sì certo, ti do ragione. A Roma non ti vergogni almeno di essere omosessuale.>> dice spiazzando tutti.
F: <<Mattia...>> gli sussurra piano e Mattia risponde intrecciando le sue dita a quelle di mio fratello.
G: <<Davvero? Sei gay? Non sembra affatto...>> dice Gianluca facendo ridere Mattia.
M: <<Sai quanti lo sono non sembrandolo?>> domanda retorico e vedo mio fratello agitarsi un po' sulla sedia, così gli stringo forte una mano.
Io: <<Calmo...>> gli sussurro senza farmi sentire.
G: <<Sì, scusa se ti sono sembrato invadent...>>
M: <<Ma figurati, non c'è problema e poi viaggiando così tanti non penso sia un problema per voi, no?>>
G: <<Assolutamente, figurati.>> gli dice Gianluca con un sorriso, Franz stringe forte la mia mano lasciando quella di Mattia che lo guarda di sott'ecchi.
F: <<Scusatemi...>> sussurra per poi alzarsi, io mi alzo subito e gli vado dietro, sento appena lascio il tavolo la voce di Mattia.
M: <<Scusate, mi sa che non si sente bene... Vado a vedere.>> dice mentendo ed inseguendo anche lui mio fratello, riesco a raggiungerlo velocemente ed a fermarlo.
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Un pensiero speciale - Il Volo
Fanfic"Hey scimunito! Volevo solo dirti che non mi dispiace affatto pensare che sei una testa di minchia, e non me ne frega nulla se ora tutto l'hotel mi sta sentendo. Lei non ti ama, non ti amerà mai, non lo vedi che sta con te solo per i soldi, solo per...