Sono vicino a te, piccolo

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Mi addormento nuovamente ed al mio risveglio trovo solo Guido in camera a farmi compagnia, provo ad alzarmi molto lentamente e lui se ne accorge.

G: <<Che succede?>> mi chiede piano ed io alzo le spalle non volendolo far preoccupare.

G<<andiamo a far la terapia? >> annuisco appena e lui mi avvolge un braccio attorno al collo capendo forse la situazione e conducendomi nella stanza

Mi fanno sedere, mi fanno togliere la maglia ed iniziano a farmi un massaggio con una crema, io più volte mi sposto a causa del dolore, ma il fisioterapia mi tiene fermo.

I minuti passano lentamente e dopo ciò mi viene fatta una seduta di laser e tecar in cui mi rilasso un po' di più nonostante senta fastidio.
La terapia dura quarantacinque minuti, i quali sembrano interminabili, così quando usciamo da lì emetto un respiro di sollievo.

G<<dovrai farla per qualche giorno...ti aiuterà molto>> mi dice mentre mi conduce in camera e appena entro trovo mio padre.
Forzo un sorriso e mi avvicino alla finestra mentre lui parla con Guido. Guardo il cellulare non trovandovi alcun messaggio, sospiro, credo che Ignazio non verrà, non si prenderà la briga neanche di mandare un messaggio o far una telefonata

P<<come ti senti Piero? >> mi chiede e io faccio spallucce stendendomi nuovamente. Chiudo gli occhi non volendo sentir nessuno

P<<Piero devi collaborare però >> mi dice con tono severo e io non rispondo

G<<è stanco Gaetano, lascialo riposare>> viene  in mio aiuto Guido

P: <<Guido non lo difendere, deve prendersi le sue responsabilità e non lo sta facendo.>> dice duro ed io cerco di non rispondere ancora una volta.

G<<Gaetano è una situazione complessa, non è bello star qui, annullare dei concerti e sentirsi sotto giudizio...cerca di capirlo>> gli dice serio e mio padre non aggiunge altro

Io sospiro felice che lui non parli più, però forse ho cantato vittoria troppo presto.

P<<ma non si può dargli qualcosa per farlo star bene? >> stringo il lenzuolo tra le mani frenando il nervoso che si sta impossessando di me

G<<no, preferisco non dargli nulla. Piero ha tutte le capacità di reagire in modo più che adatto alla situazione >>

P: <<Ma non lo fa. Non reagisce.>> quasi lo urla ed io non ne posso più.

Io: <<È colpa tua se non lo faccio, okay?>> gli dico duro.

P: <<Che cos'hai detto?>> urla.

G<<basta Gaetano, tuo figlio ha bisogno di riposo. Usciamo fuori>> gli dice riuscendo a farlo uscir dalla stanza lasciandomi solo.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime che lascio scendere senza pormi alcun problema, ora avrei bisogno solo di mia madre.

Appoggio una mano contro il ventre per placare almeno i singhiozzi e sono troppo provato oggi per reagire.
Mi lascio cogliere dal sonno e mi addormento svegliandomi solo il mattino dopo.

Guido mi passa una mano tra i capelli, mi sorride con dolcezza ed io sospiro chiudendo nuovamente gli occhi.

G<<come ti senti piccolo di un Barone?>> mi sussurra e io faccio spallucce.
Lui passa le mani ripetutamente sul mio braccio facendomi quasi tranquillizzare

G<<tra un po' ti verrà a trovare tuo fratello...

Io<<l'unico che si degna di venirmi a trovare escluso Mattia che giustamente ha delle motivazioni per non esser qui>>

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