Mi ritrovo dietro quel palco, l'unica cosa che avverto è il boato del pubblico e lo stomaco vuoto.
Devo mantenere la calma come sto facendo, è strano, ma da quando ho saputo che Ignazio ha litigato con quella specie di essere sto meglio, anche lui sta meglio nonostante non lo ammetterebbe mai.Stringo la sua spalla prima di salire quei quattro scalini che mi separano dal palco, mentre Gianluca non fa altro che passarsi le mani su qualche piega della camicia.
Lui si gira, mi prende le mani e me le stringe infondendomi coraggio.
I: <<Calmo. Ci sono io qui con te.>>
Io: <<E se non dovesse...>>
I: <<Se non dovesse andare bene non fa niente. Sei un essere umano, ci può stare.>> mi interrompe lui per rassicurarmi, io mi ritrovo ad annuire, prima di essere preso in disparte da mio padre.
P: <<Stai tranquillo, Piero. Andrà tutto bene, sei un Barone, ricordalo.>> mi da una pacca sulla spalla e io gli sorrido, grato di queste parole.
So che posso farcela e so che questa sera ci sarà il mio Ignazio.
Ancora una volta le note delle nostre canzoni fanno scomparire tutto ed è quando intono la prima mia nota di "Per te ci sarò" sostenuto dallo sguardo di Ignazio capisco che questo concerto sarà un successone come gli altri, nonostante mi faccia male lo stomaco e la testa dopo tutte quelle lacrime.
I: <<Bravo...>> sussurra appena termina la canzone, un boato si eleva ed io non posso far altro che sorridere.
Sorrido come non ho mai fatto, guardo tra il pubblico e la vedo, vedo i suoi occhi di fuoco e non mi interessa, per una volta non mi interessa e continuo a sorridere.
Andiamo avanti con le canzoni e con le presentazioni, ridiamo tanto, ogni volta è sempre un divertimento su quel palco, nonostante le scene siano preparate.
I: <<Ma un concetto me lo devi far finire!>> esclama lui mentre dobbiamo presentare "Io che non vivo", lo guardo e gli sorrido con sfida.
Io: <<Ma il concetto è iniziato da mezz'ora...>> e lui mi guarda con quel suo finto sguardo disgustato, ma so che sta ridendo anche lui.
È studiata a tavolino questa parte, ma oggi ha un sapore nuovo, sono sinceri i miei sorrisi e c'è un clima più rilassato.
I: <<Sei imbarazzante quando fai così.>> e questa non è in programma e forse lo dice davvero mentre io stranamente devio il suo sguardo.
Ed è ancora una canzone ricca di sorrisini e sguardi, è la canzone prima del mio assolo.
Ora torno a guardar il pubblico, torno a notarla lì che fissa Ignazio ogni istante e sembra proprio che con lei ci siano davvero i suoi genitori, ma ora non deve condizionarmi tutto ciò, non prima di "E lucevan le stelle".Finisce la canzone, vado dietro le quinte, prendo un sorso d'acqua, uno sguardo d'incoraggiamento con Ignazio e un altro con mio padre per poi andare lì e cantare tutto il mio amore per quel brano.
Mi sento libero mentre la canto, come se ciò che è accaduto nel bagno non fosse mai successo, come se la riunione non ci fosse mai stata.
La canzone finisce, l'acuto c'è stato, e di conseguenza io non ho più fiato, per reggermi in piedi e prendere gli applausi del pubblico devo poggiarmi all'asta.
Lentamente raggiungo l'uscita, ma mi sento quasi crollare se Ignazio non mi afferrasse per un avambraccio tenendomi su.
Io: <<Io... Ce la faccio.>> dico poco convinto.
I: <<Come no...>> e quasi mi prende di peso facendomi scendere da quel palco e salendoci con Gianluca per il duetto che neanche ascolto.
Vedo papà avvicinarmi un bicchiere.
P: <<Bevi un po'.>>
Io: <<Cos'è?>>
P: <<Acqua e zucchero, quando ti venivano le crisi da piccolo te la davo sempre.>> mi ricorda lui.
Finalmente inizia a credermi, inizia a capire che non sto fingendo.
Bevo tutto in un sorso sperando di trovare le forze.
Porto la testa all'indietro, passo una mano tra i capelli scompigliandoli.
P: <<Hai mangiato, prima del concerto?>> mi chiede premuroso, io scuoto la testa in senso di diniego.
P: <<È peggio così... -mi passa una mano anche lui sul ciuffo, e mi sento coccolato- Ci penso io a te, d'ora in poi, ed ora forza, vai a cantare.>> mi incoraggia aiutandomi ad alzarmi, ed io non riconosco più mio padre, mi ha destabilizzato e al tempo stesso reso felice questo suo cambiamento.
E il concerto riesco a portarlo a termine, riesco a stringere le mani delle fan e riesco a saltare anche nella conclusione di "Grande Amore" per poi precipitarmi con un saltello dietro le quinte e sentire il braccio di Ignazio sotto il mio.
I: <<Ottimo lavoro, Barone.>> mi dice con un colpetto sulla spalla.
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Un pensiero speciale - Il Volo
Fiksi Penggemar"Hey scimunito! Volevo solo dirti che non mi dispiace affatto pensare che sei una testa di minchia, e non me ne frega nulla se ora tutto l'hotel mi sta sentendo. Lei non ti ama, non ti amerà mai, non lo vedi che sta con te solo per i soldi, solo per...