E poi resti?

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Sono in ritardo anzi siamo in ritardo, stranamente in ritardo. Tutta colpa dei saluti con i miei fratelli e mia madre oltre alle fan proprio fuori l'aeroporto in cui mi trovo.

Trascino le valigie con fin troppa foga notando che mio padre è rimasto poco più indietro.

Io: <<Dai pà... E' tardi.>> lo richiamo io.

P: <<Ma se le hai date quasi tutte a me le tue valige.>> ribatte lui.

Mi volto di scatto scontrandomi con una donna che ho notato anche fuori.

Io: <<Mi scusi...>> la faccio breve io.

Lei fa un cenno col capo e riprende a camminare per la sua strada, anche lei alle prese con fin troppe valigie.

Mi volto nuovamente verso mio padre e prendo altre due valigie.

Io: <<Forza che siamo in ritardo.>> sbraito io e lo vedo sorridermi.

Ci dirigiamo a fare il check-in, c'è tanta, tantissima gente, e c'è anche la donna con cui mi sono scontrato.

Sento qualcuno bussare sulla mia spalla, mi volto e vedo proprio Ignazio con sua madre.

Io: <<Ah... Buongiorno.>> dico piuttosto freddo.

I: <<Ciao...>> ribatte dolcemente.

Saluto cordialmente Caterina che non perde tempo come al solito a confrontarsi con mio padre, io resto zitto e do le spalle ad Ignazio.

I: <<Tutto okay?>> mi sussurra nell'orecchio facendomi avvertire il suo caldo fiato che mi fa appena trasalire, annuisco appena, non ho la forza di parlare, so che la mia voce mi tradirebbe.

Mi avvicino alla hostess e le do i documenti, imbarco due valigie e una la uso come bagaglio a mano.

Quando finisco mi volto e ritrovo lo sguardo di Ignazio.

I: <<Beh, allora?>>

Io: <<Cosa?>>

I: <<Non sei neanche un po' nervoso? Di solito lo sei...>>

Io: <<Sono in ritardo, non nervoso.>>

I: <<Sì, ma...>> sbuffo spazientito.

Io: <<Cate, ma perché parla così tanto? Di solito sta sempre zitto.>> commento acido.

Sua madre ride.

C: <<Il solito chiacchierone.>> è quasi divertita.

Mio padre mi scruta attentamente, forse ha capito anche lui che quei tranquillanti presi poco prima di uscire di casa non stanno facendo ancora pienamente effetto.

Ignazio appoggia le mani sulle mie spalle, mi attira con poca forza a sé facendo quasi aderire la mia schiena al suo addome. Non riesco ad allontanarlo e lascio che le sue dita mi massaggino le spalle.

I: <<Sei proprio acido oggi... Che c'è era scaduto il latte?>> sussurra.

Io: <<Sono allergico al lattosio...>> gli ricordo.

I: <<Di solito lo prendi sempre senza lattosio, tiepido e con mezzo cucchiaio di miele... Meglio se d'acacia.>> continua lui rivelando quanto mi conosca alla perfezione.

Io: <<Bravo, conosci meglio di me le mie abitudini...>> gli sussurro.

Sento le sue dita premere un po' di più sulle spalle, non riesco a rilassarmi e lui lo nota, così inizia a strofinare il suo naso alla base del mio collo provocandomi innumerevoli brividi.

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