I: <<Lo sapevo che eri qui, entra.>> mi tira dentro la camera ed io non so cosa fare, non so come comportarmi, non riesco a non sorridere quando la porta si chiude alle mie spalle.
I: <<Ci hai messo tanto... Ti stavo venendo a chiamare.>> ammette.
Io: <<Io... Volevo solo augurarti la buonanotte.>>
I: <<Non ce ne sarà bisogno...>>
Guardo il suo volto illuminato solo dalla luce del lumino ora senza trucco, i suoi capelli ancora in ordine, un profumo di bagnoschiuma ovunque, una sua mano si appoggia sulla mia guancia stringendola tra le dita.
I: <<Smettila di pensare al concerto, okay?>> io sospiro e mi allontano da lui appoggiandomi alla finestra.
Io: <<Non è facile Ignà, mi trovo tra due fuochi: da un lato Michele che vuole il meglio nonostante io non possa darglielo, dall'altra mio padre che si preoccupa e mi ha detto che se non fossimo nel bel mezzo di un tour io ora starei con una flebo al braccio. Io non so a chi prestare ascolto, hai visto anche tu oggi cos'è accaduto: ho sforzato e ho stonato, questo perché ero senza fiato.>> dico tutto di getto senza mai fermarmi.
I: <<Michele pensa all'acuto e tuo padre a farti star bene, è più importante la seconda cosa, non trovi?>> è retorica la sua domanda.
Io: <<Non lo so sinceramente... Lo hai detto anche tu prima che non si deve compromettere l'equilibrio del gruppo.>>
I: <<Non intendevo quello che pensi...>>
Io: <<Lo so, ma mi sono sentito tirato in ballo... So di essere un peso Ignazio, e davvero mi dispiace così tant...>> ma la frase non la termino, mi ha preso alla sprovvista ingabbiandomi in un abbraccio.
I: <<Quello che conta sei tu adesso, non importa il duetto, l'assolo e tutte le parole di Michele... Conti tu, Piero Barone.>>
Io: <<Io... Io sento di star crollando pezzo dopo pezzo, di essere una montagna che frana e non riesco a fermarmi. Io non so cosa voglio Ignazio, e forse quello che voglio comprometterebbe davvero tutto e allora lascio stare, penso agli altri che mi riesce meglio, penso al benessere altrui però al mio di benessere chi ci pensa?>> sono ancora incastrato tra le sue braccia quando finisco di parlare, e mi rendo conto che gli sto bagnando la maglia a causa delle lacrime.
I: <<Io... E non solo io.>> sussurra lasciandomi delle delicate carezze sulle spalle, stringo debolmente la sua maglietta tra le mie dita.
I: <<Non puoi crollare e lasciarmi solo, mi mancheresti troppo...>>
Io: <<Anche tu...>> sussurro lasciandomi abbracciare ancora di più, lasciandomi togliere piacevolmente il respiro.
I: <<Davvero?>>
Io: <<Hai dubbi? >>
I: <<Forse no...>> alzo lievemente il capo provando a distinguere qualcosa nonostante le lacrime.
Io: <<Forse?>> e lo dico con un filo di voce, ma dal suo sorrisino so che mi ha sentito.
I: <<Non voglio vederti piangere, mi si spezza il cuore.>> mi sussurra lasciandomi un bacio sulla fronte ed io mi sento in colpa.
Io: <<Mi dispiace, scusami.>> sussurro piano e lui sbuffa per poi lasciarmi un bacio tra gli occhi, uno sulla punta del naso ed un altro sul mento.
I: <<Smettila di dire stupidaggini.>> sussurra ad un soffio dalle mie labbra, ma è in questo stesso istante che mi vengono in mente le parole di Franz e mi allontano di scatto.
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Un pensiero speciale - Il Volo
Fanfiction"Hey scimunito! Volevo solo dirti che non mi dispiace affatto pensare che sei una testa di minchia, e non me ne frega nulla se ora tutto l'hotel mi sta sentendo. Lei non ti ama, non ti amerà mai, non lo vedi che sta con te solo per i soldi, solo per...