L'ho fatto per te

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F: <<Pié...>> mi dice prendendomi tra le sue braccia.

G: <<Piero ehy...>> mi dice Guido appoggiandomi due dita sul collo.

Io: <<Ce la faccio, tranquilli.>> sibilo accarezzandomi la guancia che sento andar a fuoco, mi avvicino barcollante allo zaino dove prendo la crema lenitiva e del fondotinta anche se servirà a ben poco.

P: <<Piero io...>> mi sussurra piano, forse è il più sconvolto di tutti.

Io: <<L'ho fatto per proteggere Franz, è questo che si fa tra fratelli. Va bene così.>> gli rispondo cauto mantenendo lo sguardo basso.

G: <<Gaetano se vuoi uscire...>>

P: <<No, è mio figlio e ha un concerto, devo star qui.>>

F: <<Non era un invito. Esci da qui.>>

P: <<Non ti permettere di rispondere ancora Francesco.>> gli dice freddo e noto che non può fargli nulla perché ha quasi Guido davanti.

F: <<Mi fai schifo... Davvero.>> sussurra, mio padre sta per andargli nuovamente contro, ma Guido lo spinge indietro.

G: <<Fuori da questo camerino.>> è autoritario il suo tono, non ammette repliche e mio padre esce non prima di lanciare uno sguardo di fuoco a mio fratello, mi siedo nuovamente sulla sedia e lo noto alle mie spalle.

F: <<Brò, non dovevi.>> mi dice quasi incredulo.

Io: <<E' giusto così.>> sibilo mentre Guido apre nevroticamente il frigo prendendo una lattina di aranciata.

G: <<Non abbiamo nient'altro di freddo che possa servire, appoggiala sulla guancia almeno non dovrebbe gonfiarsi.>> mi dice ed io annuisco, la avvolgo in un tovagliolo e la poggiò sulla mia guancia evitando smorfie di dolore.

G: <<Franz per piacere, non rispondergli più, in caso necessario conta fino a dieci. È più nervoso di quando è andato via.>> dice preoccupato e mio fratello annuisce, io continuo a mantenere lo sguardo basso finché non bussano alla porta e si affaccia Ignazio .

I: <<Piero, stiamo per iniz... Che cos'è successo?>> chiede spaventato.

Io: <<Niente... Arrivo.>> gli dico, ma lui entra avvicinandosi a me.

I: <<Piero, ma la guancia...>> dice quasi sconvolto.

Io: <<Ho bisogno di tre minuti per il trucco... Vedi un po' se riesci a...>>

I: <<Sì certo, dico che servono a me cinque minuti.>> lo vedo slacciarsi la cravatta e poi uscire senza darmi modo di dire altro, mi passo velocemente del fondotinta sul volto ed una buona dose di correttore, ma il rossore non accenna a camuffarsi.

Io: <<Più di così non si può. Andiamo.>> dico manifestando una finta calma quando invece sono più agitato che mai. Guido mi segue fuori ed ormai sotto il palco mi cinge il collo con un suo braccio.

G: <<Voglio che canti per te stesso stasera, durante l'assolo sarò sotto il palco come sempre. Respira con il naso e ricorda che se la lasci entrare, l'aria entra. Più bello di così non potevi essere stasera.>> mi dice sottovoce.

Io: <<Non è vero. Tra poco meno di cinque minuti tutti vedranno cos'ho sul viso ed io... Vorrei solo scappare ora Guido.>> sussurro prima di salire sul palco dove penso alle parole di Guido: canto senza pensare che ho gli occhi di tutti addosso.

Scendo dal palco con il fiato abbastanza corto lasciando spazio all'assolo di Gianluca, Ignazio mi viene vicino e noto che sta fissando la rosa, faccio finta di nulla bevendo un po' d'acqua che mi da Guido, osservo il mio riflesso allo specchio e noto la guancia più gonfia e rossa e la figura della mano di mio padre più vivida.

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