Io devo cantare

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Io: <<Che succede?>> chiedo sedendomi composto sulla sedia avvertendo un certo moto d'ansia.
G: <<Mi dispiace Piero...>> mi dice abbassando poi lo sguardo ed io non capisco, guardo Ignazio ed anche lui abbassa gli occhi.
Io: <<Guido... >> sussurro.
M: <<Bene ragazzi, io vorrei non farvi perder tempo, ci tengo solo a comunicarvi alcune cose.>> ci dice, Guido appoggia la mano sulla mia ed io temo che mi possano davvero mandar a casa.
M: <<Vorrei per prima cosa complimentarmi con voi tre per il concerto di ieri, siete stati meravigliosi... Soprattutto tu Piero hai cantato bene, con passione ed impegno e poi visti i problemi di salute che hai avuto dopo e consultandomi con il tuo medico e tuo padre, oltre che con tutto lo staff, ho pensato di annullare il concerto di domani.>>
Io: <<Cosa? No!>> dico subito portando il mio busto in avanti.
M: <<Guido mi ha detto che per riprenderti hai avuto bisogno di due flebo.>> mi dice serio.
Io: <<Sì, ma sono dettagli. Riesco a cantare, ce la faccio.>> dico serio, forse agitandomi troppo.
Io: <<Poi non è corretto per tutte le fan che hanno preso il biglietto tanto tempo fa. Non è corretto da parte nostra... Ignazio dì qualcosa!>> lo chiamo in mio soccorso, ma lui mantiene lo sguardo basso.
M: <<Lo recuperiamo il concerto Piero, nessuno perde nulla.>>
Io: <<No, io devo cantare.>> dico alzandomi di scatto e sbattendo una mano sul tavolo, avverto la testa girare e sono costretto ad appoggiarmi con entrambe le mani al tavolo per non cadere.
G: <<Piero, per piacere.>> mi richiama subito Guido provando a mettere una mano sulla mia schiena, ma io mi scanso non facendomi toccare.
S: <<Non ti reggi in piedi, aspetta un altro giorno, fai un altro ciclo di flebo come ha detto Guido e dopodomani fai il concerto.>> mi dice lei con calma, io mi giro di scatto verso Guido.
Io: <<E quando me lo avresti voluto dire?>> gli chiedo infuriato.
G: <<Piero valutiamo più tardi queste cose.>> mi dice serio, io lascio correndo la stanza entrando nei primi bagni subito a destra, mi appoggio al lavandino sentendo le lacrime scendere e la testa rimbombare sempre più, apro l'acqua e mi bagno la fronte con acqua fredda, sento delle braccia circondarmi il busto ed io mi dimeno nonostante queste siano le braccia di Ignazio.
Io: <<Lasciami. Tu lo sapevi. Tu sapevi che avremmo annullato un concerto.>> dico in lacrime, lui non mi risponde, non dice niente, continua solo a stringermi di più.
Io: <<Non possiamo annullarlo... Lo sai anche tu...>> dico tra le lacrime.
I: <<Shh... Dobbiamo rimandarlo Piero, hai bisogno di riposo.>> mi dice con calma.
Io: <<No, posso farcela.>> sussurro per poi portarmi entrambe le mani sulle tempie.
Io: <<Oddio vedo tutto muoversi e girare attorno a me.>> ammetto chiudendo gli occhi.
I: <<Non ce la fai, vedi?>> mi dice tenendomi stretto a sé.
Io: <<Aiutami...>> gli sussurro quando riaprendo gli occhi inizio a vedere sfocato.
I: <<Calmo, prendi un respiro profondo.>> mi dice serio portando una mano sul mio petto.
I: <<I battiti sono regolari. Continua a respirare.>> porta la sua mano sulla mia fronte e lo sento imprecare per poi prendermi in braccio velocemente.
Io: <<Ignazio...>>
I: <<Hai la febbre Piero.>> mi sussurra entrando in ascensore, poggio la testa sulla sua spalla sentendo sempre le sue braccia forti sostenermi, apre la porta della sua stanza senza mollare la prese su di me e mi appoggia sul suo letto.
I: <<Buono qui, io vado a chiamare subito Guido.>> mi dice lasciandomi un bacio sulla fronte ed uscendo velocemente dalla camera; mi chiudo su me stesso portando le mani alle tempie avvertendole pulsare, sento di lì a poco la porta aprirsi e dei passi sempre più vicini.
G: <<Rilassati...>> mi dice con la sua solita dolcezza aiutandomi a non avvolgermi su me stesso, poggia poi le labbra sulla mia fronte mentre due dita le preme sul mio collo.
G: <<E' abbastanza regolare, non hai più di 38 di febbre, è una reazione che c'era da aspettarsi visto il tuo stato di stress.>>
Io: <<Io voglio cantare...>> sussurro e Guido ridacchia.
G: <<Ora come ora non ti reggeresti in piedi. Domani dormi e poi ne riparliamo.>> mi dice dolcemente, ma io scuoto il capo.
Io: <<No...>> sussurro.
G: <<Ignazio, aiutami a portarlo di là.>> gli dice sospirando e mi sento prendere dalle forti braccia di Ignazio.
Io: <<No... Fammi restare qui con te.>> dico stringendo le braccia attorno al collo di Ignazio mentre sento mio fratello entrare in camera.
F: <<Piero... Neanche il tempo di arrivare e papà mi ha dett...>>
G: <<Non è niente Franz, solo un po' di febbre.>>
F: <<Papà ha detto che ha dato di matto quando ha saputo...>>
G: <<C'era da aspettarselo Franz, ma stai tranquillo.>> gli dice ed io sento Ignazio poggiarmi poi sul mio letto, ma io non lo lascio andare.
Io: <<Resta con me... Non lasciarmi...>> gli sussurro quasi piangendo, non riesco più a darmi un contegno.
I: <<Piero devo andare presto tuo padr...>>
Io: <<Ti prego.>> sibilo in lacrime.
I: <<Io vorrei tanto Piero, ma non posso adesso.>> mi dice lasciandomi una carezza sulla guancia un attimo prima che mio padre sia davvero in camera con Mattia.
Io: <<Tu non ci tieni a me.>> mugugno in lacrime dandogli le spalle lasciandolo andare via.
I: <<Per qualunque cosa chiamami Guido.>> lo sento dire e poi chiudere la porta.
M: <<Che succede? Ti abbiamo lasciato che stavi bene...>> mi dice venendomi vicino.
Io: <<Mattia...>> sibilo tirandolo verso di me e abbracciandolo.
M: <<Piccoletto che c'è?>>
Io: <<Il concerto... Domani non lo faccio.>> dico spingendo il volto nell'incavo del suo collo.
M: <<Va bene, è giusto. Devi riprenderti.>> mi dice con la stessa dolcezza di Guido.
Io: <<Ma io voglio cantare.>> mi lamento e li sento sospirare.
M: <<Canterai presto, ci vuole un po' di tempo per rimetterti in sesto piccolino bello.>> mi dice sottovoce ed io chiudo gli occhi respirando il suo profumo misto a quello di mio fratello.
P: <<Piero dai... Non fare il bambino.>> mi dice freddo ed io mi stringo ancor più a Mattia.
M: <<Calmo, non iniziare ad agitarti.>> sussurra in modo che possa sentire solo io per poi allontanarsi da me ed avvicinarsi a Guido.
P: <<Ha detto Michele che il concerto di dopodomani si farà, quindi vedi di rimetterti in fretta.>> mi dice serio ed io annuisco chiudendo poi gli occhi.
G: <<Ora riposa un po' Piero, non preoccuparti del pranzo né di altro, quando vorrai mangerai okay?>> mi dice appoggiandomi una coperta addosso.
Io: <<Tu resti qui?>> sibilo.
G: <<Sì certo.>> si siede al mio fianco ed io mi addormento confortato dalla sua presenza.
Mi sveglio quando qualcuno mi poggia un panno bagnato sulla fronte ed uno sui polsi.
F: <<Ma è normale?>> chiede probabilmente a Guido.
G: <<Non lo so Franz, non lo so.>> lo sento sussurrare preoccupato.
Io: <<Brò... >> dico piano.
F: <<Tranquillo Piè, dovrebbe passare presto.>> mi accorgo di avere una flebo al braccio.
G: <<La flebo dovrebbe anche aiutarti in queste cose, stai tranquillo.>> io annuisco chiudendo ancora gli occhi.
M: <<Comunque tuo padre dovrebbe andare a cena con Ercole e Michele...>>
Io: <<Cosa? Perché? No.>> dico agitato.
M: <<Ho sentito che volevano proporre a tuo padre di farti interrompere per un po' il tour.>> mi dice piano ed io apro di scatto gli occhi.
Io: <<No. No. No. Non possono farlo.>> dico agitandomi.
G: <<Mattia, ma mannaggia te.>> lo riprende Guido.
M: <<Lo deve sapere. Tu non glielo avresti detto. Ne ha parl..>> dice serio venendo poi interrotto da Franz.
F: <<Mattia basta.>> lo richiama autoritario.
Io: <<No, io devo cantare... Devo farlo il concerto, Guido ti prego dai...>>
G: <<Piero se il tuo organismo non reagisce non riusciresti a reggere un concerto.>>
Io: <<Posso fare meno canzoni, ma devo farlo.>> dico alzando il tono.
F: <<Più fai così e più non risolviamo niente.>>
M: <<Comunque io volevo dire che puoi approfittarne per star con Ignazio... Almeno ti distrai un po'.>>
Io: <<No... No, io devo parlare con Michele.>> dico provando ad alzarmi, ma invano perché Guido mi tiene fermo sul letto.
G: <<Devi stare fermo qui. Io sono il tuo medico ed io decido se farti rimanere qui i se farti ritornare a casa. Tu ora dovresti stare a casa.>> quasi me lo urla ed io chiudo gli occhi.
M: <<Papà...>> lo richiama, ma Guido lo incenerisce con lo sguardo diventando improvvisamente medico.
Io: <<Ed allora portami a casa...>>
G: <<No, perché tu riuscirai a riprenderti, devi ascoltarmi Piero, se ti dico che va fatta la flebo va fatta, non pensare che mi faccia piacere vederti star male... E' solo per il tuo bene.>> si addolcisce all'ultima frase, non gli rispondo, sposto solo lo sguardo portandolo verso la finestra, devo solo trovare un modo per parlare con Michele.
G: <<Hai capito cosa ti ho detto?>> mi chiede dolcemente ed io mi limito solo ad annuire per non ascoltarlo più, ma lui non è della mia stessa idea.
G: <<Michele si attiene al mio parere medico è inutile che ti ingegni...>> mi accarezza una guancia leggendomi nel pensiero, io sospiro e appoggio la testa sulle sue gambe.
Io: <<Ah okay, fai come vuoi...>> sbuffo.
G: <<Posso solo far di tutto per farti riprendere quanto prima.>> io annuisco chiudendo appena gli occhi.
M: <<Ciccio, lo faccio venire Ignazio?>> gli chiede piano, ma io anticipo mio fratello.
Io: <<No, non ci provare neanche a farlo venire qui.>> gli dico.
M: <<Come no...>>
Io: <<Vado io quando finisco questa flebo, ci manca solo che passo ancor più per malato.>> dico sbuffando.
F: <<Anche perché papà sta riposando, quando va via vediamo...>>
Io: <<Qui non mette piede, neanche fosse l'ospedale...>>
M: <<Stai esagerando, lo sai?>> mi dice serio.
Io: <<Questa è camera mia, io decido chi ci mette piede e chi no.>> dico acido.
M: <<È anche camera mia questa, e lui è mio amico.>> ribatte lui facendomi ancor di più innervosire.
Io: <<Se siete tanto amici andatevene al bar. Io qui non lo voglio.>> ribatto duro e posso notare il cambio di espressione dei presenti.
F: <<Piero, ma ti pare...>>
Io: <<Scusate... Sono solo molto, ma molto nervoso e si è creata una situazione particolare oggi con Ignazio per cui non voglio farmi vedere troppo sotto tono.>>
M: <<Ah bene... Facciamo pace solo se mi dici cosa.>> ride.
Io: <<Ah okay, però quanto sei impiccione.>> ridacchio.
M: <<Sì, altrimenti faccio i bagagli e me ne vado.>> alza le spalle.
F: <<Dio mio, non puoi lasciarmi.>> gli sussurra e Mattia alza le spalle.
Io: <<Ma dove vai tu, vieni qua... Si era creata una strana alchimia tra noi, mi sono trovato improvvisamente su di lui e... E però non ci siamo dati neanche un bacio... Lui mi ha morso una guancia, ma niente di più... Eravamo a all'aperto e no... Ci avrebbero potuti vedere.>> dico serio.
M: <<Interessante... E tu volevi baciarlo?>> mi chiede con dolcezza.
Io: <<Sì, però... E' complicato... Cioè, io non so come comportarmi con lui.>> dico sottovoce.
F: <<Oddio...>>
M: <<Shh, stai zitto un po'.>> gli dice facendogli una linguaccia, guardo imbarazzato Mattia.
M: <<Ma quando a te piace una ragazza provi le stesse cose?>> prova ad indagare, io lo guardo sperando che non mi stia psicoanalizzando.
M: <<Forza Piero, provi le stesse cose quando ti interessa una ragazza?>> mi chiede ridacchiando ed io annuisco.
F: <<Con una ragazza non ti sei mai fatto problemi.>> mi dice mio fratello.
Io: <<Okay aspetta non è proprio così, cioè a livello fisico mi attrai come quando mi piace qualcuna e questa cosa è di per sé imbarazzante in più mettici che c'è una componente extra, cioè io... A me non è mai interessata mai davvero nessuna invece lui mi coinvolge in tutto.>> Mattia mi guarda non capendo.
M: <<Non ho capito...>> mi dice grattandosi la nuca ed io sospiro.
G: <<Non potresti mai fare lo psicologo, lo sai?>> gli dice il padre.
M: <<Bho... Io delle volte davvero non capisco niente.>> ride facendo spallucce.
G: <<Matti è semplice: vuole dire che gli piace oltre che fisicamente e finora per le ragazze aveva solo attrazione fisica.>> spiega ed io annuisco.
M: <<Eh mandrillo, te le facevi e poi ciaone, potevi dirlo prima!>> io arrossisco immediatamente.
F: <<Mattia...>>
M: <<Okay okay faccio la persona seria, ma tu percepisci che per Ignazio è lo stresso?>>
Io: <<Non lo so Mattia, con lui è strano, diverso. Mi sento bene quando sto con lui, anche solo abbracciato a lui mi fa sentire bene.>> sospiro e Mattia annuisce.
M: <<Ti è capito con altri ragazzi?>> mi chiede serio ed io scuoto il capo.
Io: <<No, lui è l'unico ed il solo che mi procura queste sensazioni.>> dico serio.
M: <<Ma tolto Ignazio, tu non riesci a vederci altro con un ragazzo...>>
Io: <<No, io no... Affatto.>>
F: <<Non è gay te l'ho detto Mat.>>
M: <<Lo so voglio solo capire cosa prova, mi interessa.>> risponde a mio fratello.
Io: <<A me piace il fatto che non è come un rapporto tra uomo e donna in cui devo essere sempre io a conteggiare ed a far il forte, con Ignazio siamo sullo stesso piano e posso anche permettermi di essere più spontaneo.>>
M: <<È bella come cosa.>> dice sorridendo ed io annuisco.
Io: <<Sì, perché quando vuole sa esser dolce.>> sorrido ripensando alla sorpresa che mi fece.
M: <<Io no>> ride.
F: <<Ma smettila che lo sei anche fin troppo delle volte.>> gli dice dandogli uno schiaffetto dietro la nuca.
M: <<Non è vero non sono romantico...>>
F: <<Come no.>> ride.
M: <<Dai scemo basta...>> dice a mio fratello arrossendo.
M: <<Comunque tu ti spingeresti oltre con lui?>> mi chiede abbastanza serio.
Io: <<Io...>>
M: <<Cioè, ci andresti a letto o no? >> mi chiede senza più mezzi termini.
G: <<Mattia, ma ti pare il caso...>>
Io: <<Io... Oddio... Io non posso.>> sussurro abbassando lo sguardo e Mattia mi guarda non capendo.
F: <<Starebbe male dopo. Male come dopo un concerto.>> gli fa capire e Mattia annuisce.
M: <<Ha detto che non può, no che non vuole...>> dice furbetto.
Io: <<Non lo so...>>
F: <<Stai scherzando?>> mi dice sconvolto.
Io: <<Brò non lo so, Ignazio come anche io non ci saremmo tirati indietro se ci fosse stata la stessa situazione con una ragazza... Anche perché Ignazio è una persona che cerca subito il contatto fisico.>> ammetto forse più a me stesso che a loro.
F: <<Guido, fallo ragionare tu...>>
G: <<Franz, sa quali rischi corre, non penso ci sia bisogno.>>
Io: <<Non ho detto che deve succedere qualcosa... Ho solo risposto alla domanda di Mattia.>> dico guardando mio fratello.
F: <<Sì... Non voglio che stai male, solo questo.>> io annuisco e lo avvicino a me abbracciandolo.
Io: <<Hai sempre più oggi il profumo di Mattia addosso.>> sussurro e Mattia ride.
G: <<Mattia...>>
M: <<Ma niente papà, solo che lui mi provocava nel camerino di un negozio, ma non abbiamo fatto chissà che eh.>> dice arrossendo.
Io: <<Brò... Mi sconvolgi.>>
F: <<Mattia, ma possibile mai che tu debba dire sempre tutto?>> sbuffa nascondendo il volto nell'incavo del mio collo.
M: <<Sei tu che mi provocavi...>>
G: <<Ma io resto sempre più sconvolto.>> ride.
M: <<Ma papà è vero, lui diceva che stavo meglio senza i pantaloni che vuoi da me.>>
Io: <<Brò... Dove lo tieni nascosto questo lato di te.>> sussurro e lui sorride.
M: <<Lo so io dove lo tiene nascosto questo lato. Lo so troppo bene.>> dice malizioso ed io sgrano gli occhi.
Io: <<Smettetela, vi prego.>> gli sussurro e Mattia ridacchia.
G: <<Matti smettila.>> ride Guido spingendolo sul letto.
M: <<Intanto a dire cavolate ha anche finito la flebo.>> dice soddisfatto al padre.
G: <<Intanto me lo avete fatto anche agitare.>> dice serio Guido quando mi toglie l'ago della flebo.
M: <<Sì, non ci pensare.>> dice ridacchiando.
F: <<Meglio se svegliamo papà, va...>>
M: <<Sveglialo tu pà.>>
F: <<No, vado io.>>
M: <<Sei sicuro?>> Franz annuisce e scuote leggermente mio padre per poi svegliarlo.
P: <<Franz, beddo dimmi. Piero sta male? Tu stai male?>> si mette seduto all'istante prendendo il viso di mio fratello tra le mani.
F: <<No, no, calmo. Stiamo bene. Piero ha finito la flebo e tu dovresti prepararti per andare alla cena... Tutto qui.>> dice un po' timoroso e mio padre annuisce e gli lascia una carezza sulla guancia e mio fratello chiude impaurito gli occhi.
F: <<Preparati ora....>> dice alzandosi, mio padre lentamente si alza prende un cambio pulito e si reca in bagno.
Io: <<Stai bene?>> gli sussurro.
F: <<Sì... Guido dice che devo a poco a poco affrontare le situazioni.>>
Io: <<Ce la faremo, okay?>> gli sussurro stringendogli una mano e lui annuisce appena, prende un respiro profondo ed accetta il bicchiere che Guido gli porge.
G: <<Bravo, stai reagendo bene.>> gli dice passandogli una mano tra i capelli.
F: <<Sì... Ci sto provando.>> beve rapidamente e mi guarda con complicità.
F: <<Se devi andare da Ignazio ti devi dare una sistemata.>> sussurra.
Io: <<Sì, faccio una doccia e mi vesto con qualcosa che non sia una tuta.>> sibilo di rimando.
M: <<Ma fallo venire qui...>> mi sussurra.
Io: <<No, preferisco andare io lì.>> dico serio.
F: <<Va bene dai, poi al massimo ordiniamo una pizza tutti insieme. Guido tu che fai? Vai con papà?>> gli chiede.
G: <<No, resto qui. È una cena tra loro.>> dice serio.
F: <<Va bene, ci mangiamo qualcosa tutti insieme allora.>> dice convinto.
G: <<Sì Franz.>> dice prendendomi un jeans aderente ed un maglioncino.
M: <<Ma non lo vestire bene che tanto finiscono a terra quelle robe.>> ride.
Io: <<No, no. Assolutamente no.>> dico serio e sia Mattia che mio fratello mi guardano con un cipiglio alzato.
M: <<Ne riparliamo dopo.>> dice strizzandomi l'occhio e io rido, mio padre esce dal bagno mettendo la giacca.
P: <<Ci vediamo dopo, se avete bisogno di qualcosa chiamatemi.>> dice uscendo.
M: <<Ora vieni qui, topino.>> chiama mio fratello prendendogli il volto tra le mani lasciandogli un bacio sulle labbra.
F: <<Deficiente...>> sibila attirandolo a sé.
M: <<Tu ancora così stai Piero? Dai vatti a lavare ed a cambiare.>> mi incita, chiudo la porta del bagno alle mie spalle e mi faccio una rapida doccia, mi asciugo senza guardarmi allo specchio e prendo un campioncino di crema che passo su tutto il corpo, lascio che questa si asciughi e nel frattempo sistemo i capelli, metto poi i jeans ed il maglioncino, metto un po' di profumo ed esco dal bagno.
Io: <<Allora?>> gli sussurro e loro mi guardano.
F: <<Sembra che tu debba uscire per andare a fare chissà quale cosa...>>
Io: <<Davvero è troppo?>> chiedo stupito.
G: <<No se scompigliamo i capelli.>> mi dice Guido passandomi rapidamente una mano tra i capelli.
M: <<Il jeans ti sta una meraviglia.>> dice quando mi volto per prendere il cellulare.
Io: <<Ma no...>>
G: <<Stai bene smettila, vai che non abbiamo tempo in eterno.>> mi dice teneramente accompagnandomi fuori la porta della camera.
G: <<Mi raccomando e se avete bisogno chiamami al cellulare.>> mi dice più serio, io annuisco e busso alla camera di Ignazio il quale viene subito ad aprirmi.



Note:
Eccoci! 

La riunione, nuove scoperte, di nuovo la febbre, una chiacchierata ed un incontro, cosa accadrà?
A voi la parola! 


A presto,
S&I

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