Solo insieme siamo felici

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In auto mi lascio scivolare sul sedile.

P: <<Credo tu debba iniziare a prendere delle vitamine o integratori...>> mi dice ed io neanche lo ascolto più di tanto.

P: <<Piero mi stai ascoltando?>> annuisco per non sentirlo, ma non riesco neanche a rispondergli.

Io: <<Scusa pà, stavo pensando a stasera...>>

P: <<Non ci pensare Piero, ora andiamo a riposare una mezz'ora.>> guardo l'orologio, vedo sfocato.

Io: <<Che ora è adesso?>> chiedo.

P: <<Le sei passate... Tranquillo.>>

Io: <<Io... Devo chiamare Giudo, eravamo rimasti che lo avrei aggiornato.>> lui annuisce e mi da il suo cellulare.

P: <<Passamelo poi.>> dice serio, io annuisco e compongo il numero aspettando una risposta che arriva dopo pochi squilli.

G: <<Gaetano, ciao. Come state?>> chiede ed io sorrido di riflesso.

Io: <<Guido ciao, sono Piero. Scusa per l'ora, ma tu mi avevi chiesto di tenerti aggiornato e...>> lui ferma subito le mie parole.

G: <<Ciao Piero! Allora, come va? Come prosegue questa giornata? Hai avuto sintomi, malori?>> è strano, forse agitato.

Io: <<Io non mi sento bene, ho combinato anche un casino alle prove con le canzoni...>> resto vago

G: <<Hai dormito e mangiato Piero?>>

Io: <<Ho dormito molto, ma a pranzo ho provato a mangiare di più e ho rimesso appena ho forzato un po'.>> e questa parte è nota anche a mio padre, il quale nel frattempo scende dall'auto ormai dinanzi all'hotel ed io lo seguo anche se stancamente.

G: <<Piero se tu non mangi nulla è ovvio che sei debole, è una reazione del tutto normale. Devi mangiare con calma, fare pause tra un boccone e l'altro per non affaticare lo stomaco, prenditi tempo e non ti sentire messo alla berlina.>> continua abbastanza rassicurante ed io entro in camera con mio padre, devo dire a Guido quello che è poi successo e temo che mio padre possa scattare.

Io: <<Guido io... Durante le prove sono stato attaccato, mi sono sentito sotto pressione, non avevo voce, sbagliavo tutte le note e gli attacchi, e quando sono stato attaccato io sono scappato in camerino e... Mi sono sfogato come non facevo da tempo...>> sussurro a bassa voce sentendo le lacrime già salire e mio padre guardarmi profondamente.

G: <<Piero calmati, fissa un punto davanti a te e prova a respirare piano... Va tutto bene.>> mi dice ed io non so neanche perché, ma so che se lo seguo posso superare determinate situazioni, riesco un minimo a calmarmi ed è allora che guardo mio padre.

P: <<Risparmia il fiato Piè, è tutto chiaro.>> e mi lascia solo sbattendo la porta con forza.

Io: <<Ma vaffanculo.>> sussurro e sento Giudo farsi scappare una risatina.

Io: <<Scusami, non era rivolto a te.>> mi affanno nel giustificarmi.

G: <<Non preoccuparti, ora puoi dirmi come sfoghi Piè, senza ansie... Con calma.>>

Prendo un altro respiro profondo e mi siedo sulla sedia a sdraio fuori il terrazzino portando le gambe al petto.

Io: <<Io... Mi sono procurato... Sì insomma... Ho vomitato Guido, ed è stato d'aiuto per quanto? Meno di cinque minuti. Ora mio padre se n'è andato... Mi ha lasciato da solo, proprio ora che avrei avuto bisogno di lui.>> sussurro quasi sopraffatto dalle lacrime.

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