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Una volta in camera butto tutto sul letto senza disfare le valigie, non guardo neanche la stanza, mi dirigo direttamente verso la finestra che apro portandomi sul balconcino.

G: <<Piero dai... Non ne vale la pena.>> mi chiama lui, ma io scuoto il capo.

Io: <<Hai visto come mi hanno trattato sia lui che Barbara? Sembro il cattivo della situazione, come se avessi davvero voluto stare male.>> alzo pian piano il tono e Guido annuisce pazientemente.

G: <<Piero non è importante adesso se sono o meno nervosi o arrabbiati con te per le loro stupide ragioni, hai cantato molto bene e te lo dice uno che di musica sa ben poco, e stasera andrà ancora meglio. Te lo assicuro.>> mi dice facendomi rientrare in camera.

Io: <<Dici davvero che andrà bene?>> gli chiedo e lui annuisce sicuro, io sospiro e mi siedo sul letto.

Io: <<Scusa per prima.>> sussurro abbassando lo sguardo, lui mi viene vicino e mi abbraccia.

G: <<E' normale tu sia nervoso, ma non ti fa bene, e lo sai.>> mi sussurra accarezzandomi con fare premuroso.

Io: <<E' proprio spaziosa la stanza...>> dico guardandomi attorno.

G: <<Così in tre ci stiamo comodi.>> dice ovvio.

Io: <<Che? Perché?>>

G: <<Ignazio dormirà qui, no?>> faccio spallucce.

Io: <<Dipende...>>

G: <<Da cosa?>> chiede curioso.

Io: <<Può darsi che voglia dormire in camera sua, sai, viene quella e lui deve far trovare la camera vissuta... Ed io dove dormirà quella non ci dormirò.>> dico alzando le spalle e Guido annuisce appena, sbuffo lasciandomi sprofondare nel letto.

G: <<Come ti sembrano questi calmanti?>>

Io: <<Sto bene, mi hanno portato molta sonnolenza, ma ora mi sento abbastanza tranquillo e non ho stonato almeno.>>

G: <<Bene, dai. Stasera sarai perfetto, fidati di me.>> mi sorride e mi stringe una mano.

Io: <<Posso chiederti una cosa?>> gli chiedo guardandolo e lui annuisce.

Io: <<Stasera, staresti con me in camerino prima dell'inizio del concerto? Ho bisogno di qualcuno vicino mentre mi preparo...>> sussurro.

G: <<Pensavo fosse ovvio, no?>> annuisco ridacchiando.

Io: <<Grazie.>> sibilo, lui si stende al mi fianco.

G: <<Ma davvero hai la foto di Mattia in camera?>> mi chiede curioso.

Io: <<Mi sa di sì... E mi sa che era proprio vicino a Franz.>> rido io.

G: <<Può essere, sì...>>

Io: <<Franz non mi ha mai parlato di Mattia, forse è per questo che non lo ricordo...>> dico alzando le spalle.

G: <<Mattia mi parlava sempre di Franz invece, poi già lo conoscevo essendo amico di Gaetano.>> sussurra e porta gli occhi verso il soffitto.

Io: <<Io non sapevo si conoscessero, papà non me lo ha detto.>>

G: <<Non era importante forse, erano solo compagni di classe per lui... Già, per lui.>> non so a cosa si riferisca, ma accarezzo il suo braccio.

Io: <<Non sapevo nulla di te prima di qualche giorno fa, ed ora vorrei che tu restassi vicino a me... In soli pochi giorni.>>

G: <<Ti conosco da così tanto tempo, seguivo ogni tuo spostamento tramite tuo padre. Mi chiamava anche per un minimo raffreddore.>> sorride appena.

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