Non mi piaccio più

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Il viaggio fino l'albergo viene fatto in silenzio, nessuno di noi osa parlare, nessuno prova a rivolgermi la parola. Arriviamo in albergo ed a differenza delle altre volte non mi dirigo in camera, ma vado verso l'attico.

G: <<Vieni in camera, non puoi stare al freddo.>> dice serio.

Io: <<Dammi cinque minuti, solo cinque e sono in camera.>> lo prego con gli occhi pieni di lacrime, Guido annuisce, ma non mi lascia andar solo, Mattia mi segue e solo quando arriviamo sull' attico mi si avvicina.

M: <<Piero...>> io sospiro lasciando sfuggire una lacrima traditrice.

Io: <<Non devo dargliela vinta...>> dico per farmi forza e avverto la sua mano sul mio braccio.

M: <<Respira un po'...>> prendo dei respiri profondi, ma l'unica cosa che avverto è un moto di rabbia salire e tramutarsi in un urlo liberatorio: un urlo dove sfogo il mio dolore, le mie paure, la mia angoscia. Mi accascio sulle ginocchia e porto le mani a terra, ho un po' di affanno, ma riesco a respirare bene. Mattia si inginocchia vicino a me e mi alza il volto verso il suo.

M: <<Ce la fai capito? Sei più forte di quanto immaginassi.>> mi dice teneramente.

Io: <<Sono un disastro Mattia.>>

M: <<Quello lo sono anche io.>> mi strappa un sorriso mentre mi aiuta ad alzare.

M: <<Ce la fai?>> mi chiede vedendomi forse incerto, ma io annuisco ed iniziamo a camminare.

M: <<Certo che sei proprio bravo, sai? Non ho mai voluto ascoltare una canzone, sapevo che prima o poi ti avrei ascoltato dal vivo, e devo dire che l'attesa n'è valsa la pena.>> mi dice sorridendo ed io sorrido imbarazzato.

Io: <<Non ti piaceva questo genere musicale?>> chiedo.

M: <<No, non volevo proprio ascoltarvi, già tuo fratello mi parlava sempre di voi.>> ride e fa sorridere anche me. Torniamo in camera e noto che Franz e Guido sono seduti sul letto, mio fratello sta bevendo qualcosa e mi fa un accennato sorriso appena mi vede, gli vado vicino e gli accarezzo i capelli.

Io: <<Ti sono piaciute le prove?>> gli chiedo e lui annuisce soltanto lasciando però sulle sue labbra il sorriso. Guido continua a scrutarmi per poi sospirare.

G: <<Ti sei sfogato?>> mi chiede dolcemente ed io annuisco con un sorriso, vedo Franz tirare la felpa di Mattia che sorride sedendosi vicino a lui.

M: <<E' una camomilla?>> gli chiede e mio fratello scuote lentamente il capo.

G: <<E' un the caldo...>>

M: <<Lo tratti bene, eh!>> ride dando un leggero scappellotto al padre che ride, Franz prende la mano di Mattia nella sua e gli fa un sorrisetto.

M: <<Fammi fare un sorso, va!>> ridacchia prendendo la tazza dalle mani Franz e prendere un piccolo sorso di tea.

M: <<Mamma se è brutto!>> si lamenta storcendo il naso.

G: <<È amaro...>> ride.

M: <<Ma che schifo Ciccio. Tienitelo!>> gli dice ridendo mettendogli nuovamente la tazza fra le mani, mio fratello gli fa un sorriso e Mattia si alza prendendo qualcosa dallo zaino.

M: <<Tieni, questo è da parte mia e di Franz.>> mi dice porgendomi una bustina del negozio di peluche.

Io: <<Oh, grazie...>> sussurro per poi prenderla ed aprirla, caccio fuori un piccolo peluche di un elefantino ed inizio a ridere.

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