•7Capitolo•

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Vediamo poco piú distante la mamma dare un caloroso benvenuto tra baci e abbracci vari, e non stando piú nella pelle entriamo anche noi in casa, due spalle grandi e robuste sono dinanzi ai miei occhi, e quando l'alta figura si pone verso di me, farei mille saltelli dalla gioia.
L'uomo che non vedevo da circa due anni è qui davanti a me, pronto con le braccia aperte ad aspettare un mio assalto, che non tarda molto ad arrivare. Delle lacrime salgono agl'occhi e corro subito ad abbracciarlo.

<<Eccola la mia nipotina>> mi da tanti baci sulla guancia ed io mi perdo ad annusare il suo profumo.

La mamma non poteva non preparare i suoi biscotti preferiti, nonchè anche i miei, rimaniamo per ore a parlare, parlare e ancora parlare di tutto ciò che ha fatto mentre è stato via, di come l'esperienza da militare l'abbia cambiato sia dentro, ma guardandolo meglio anche fuori.

Avevo paura di perderlo, è stato l'unica persona a preoccuparsi pee noi quando la vita ci stava risucchiando via, ci è sempre stato, quando avevamo bisogno di cibo, di soldi, sempre al nostro fianco, nel bene e nel male, abbiamo condiviso le stesse lacrime, ha sempre saputo darmi buoni consigli e portarmi sulla retta vita, ha sempre cercato di farmi sorridere anche quando non c'era un motivo ben preciso, ha saputo aiutarci in qualunque ostacolo ed è stato veramente l'unico a non essersi mai lamentato, nonostante la sua giovane etá.

Dopo due anni lo rivedo sul letto dormire beatamente, lo rivedo in tutta la sua bellezza, mio zio è un vero figo, fisico palestrato, capelli castani, occhi verdi con qualche macchia scura e vari tatuaggi.

Insomma se non fosse stato mio zio avrei fatto pensieri maliziosi, infondo ha solo venticinque anni, ma ovviamente oltre ad un bene dell'anima che gli voglio, non c'è assolutamente nulla.

Dopo poco tempo metto la cosidetta "testa sui libri" e termino verso le 19:30, sono stata ben piú di due ore per fare solo matematica, e da come tutti sanno ormai non è affatto il mio forte. Io vorrei anche capirci qualcosa, ma se matematica è fatta di numeri perchè all'improvviso compaiono lettere e chi ne' ha piú ne' metta?
Misteri della vita.

Mentre passo l'acqua bollente sul mio corpo per liberarmi dal peso dell'intera giornata, inevitabilmente le mie mani prendono fra di esse la cosa che potrebbe farmi piú male al mondo.
Mi rendo conto di averne fatto una malattia, un'abitudine.
Traccio piccoli e profondi tagli, e tutte le cose passate rivengono a galla inondando i miei occhi di calde lacrime.

Sento spalancare la porta del bagno, e terrorizzata non tolgo gli occhi dall'acqua e dal mio corpo.

La figura di Andrea(zio) corre verso di me e preoccupato scorre lo sguardo sul mio braccio, la vergogna è alle stelle, il suo sguardo brucia.
La mano trema sul braccio, mentre il sangue scende copiosamente.
Mi guarda con dispiacere e disgusto, mi prende in braccio e mi sdraia sul letto ancora mezza bagnata, per poi bendarmi le ferite, era da tanto che non mi vedeva cosí, da troppo tempo.

Le mie labbra non schioccano nemmeno un secondo, e la mia voce non emette suono.
Senza spiegazioni, va via, nessuno è a casa. Nessuno sa nulla e nessuno saprá mai nulla.
Avrei voluto gridargli un scusa, un grazie.
Ma nulla. Non sono stata in grado di dire nulla.

Verso sera mi squilla il cellulare, Naomi.
Conversazione telefonica
<<Ludoo domani niente scuola è allagata mi ha appena chiamato il preside>>
<<cazzo Naomi davvero? Porca puttana finalmente un giorno libero>>>

<<Sempre molto fine tu eh?
Poi ti ricordo che giusto l'altro ieri non sei venuta>>
Rispondo solo con un "già"
La saluto per andare a mangiare e stacco.

Entro in cucina, zio ha preparato la cotolette, lo adoro, gli salto letteralmente addosso.
<<piccoletta, lo so che sono lo zio piú adorabile del mondo, ma smettila che cosí mi soffochi>>

<<sempre modesto tu, comunque grazie>>gli stampo un bacio sulla guancia.
<<Di nulla piccoletta>>
Arrossisco, si avete capito bene, arrossisco per tutto ed odio profondamente questa mia caratteristica.
Mi scompiglia i capelli ed iniziamo a cenare, nel frattempo a casa tornano anche le altre con dei cornettii al cioccolato e alla crema, prendo quello alla crema con un bicchiere di latte vicino e torno in camera, inserisco le cuffie, parte la canzone di GIONNY SCANDAL"BUONGIORNO" termino di mangiare il cornetto golosamente e mi addormento.

Il Mio Sbaglio PreferitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora