Sono passati esattamente sei giorni dall'accaduto.
Mi sono rifugiata in casa e non sono piú uscita.
Non sono andata neanche ai suoi funerali.
Non sono andata neanche in ospedale per vedere come stesse mio zio.
Non ho fatto nulla. Sono stata capace solo di versare lacrime.
Credo che i ragazzi mi odino nel profondo del loro cuore, e non nascondo che anche mio fratello mi lanci qualche brutta occhiata... Infondo ricordo quando inizialmente lui non mi volesse nel loro giro perchè avrei creato sicuramente dei problemi.
È colpa mia se è morto Luigi.
La notte lo sogno, sogno i suoi occhi chiari e le sue mani che toccano i miei capelli per farmi addormentarmi, gesto che compiva sempre per farmi rilassare, ed invece ora mi si spezza il cuore ogni volta che lo penso.
Esco dalla camera solo per andare al bagno, e per sgranocchiare qualcosa ogni tanto, ma non riesco a rimanere nello stesso luogo per piú di due minuti, perchè i sensi di colpa mi divorano, il pensiero che potrebbe essere qui con me, farmi ridere, cucinare insieme, giocare alla play.
Faccio ancora fatica ad accettarlo, mi sembra cosí irreale, era cosí importante e tutt'ora lo è.
Aveva acquistato la mia fiducia con un battito di ciglia. Con una sua battuta tutti sorridevano, era capace di prendere tutto a leggera senza che la situazione degenerasse prima del previsto, portava il buon umore in casa...lui mi ha aiutato piú di quanto gli altri credano.
Il nostro ultimo sguardo, le sue parole non fanno altro che rimbombare nelle mie orecchie, faccio di tutto per scacciarle via, vederlo lí inerme a terra, chiedermi aiuto, e non poter far nulla mi fa sentire una completa nullitá.
Non so come, ma era entrato nel mio cuore piú di quanto immaginassi.
Lui e Michele occupavano le mie giornate alla grande, anche gli altri ragazzi certo, ma loro erano la mia quotidianetá, loro mi rendevano felice con delle semplici parole.
Ora mi giro in torno e non ci sono, ne' uno, ne' l'altro.
E come faccio a sorridere, ad andare avanti se il mio migliore amico è ormai morto ed il mio fidanzato, se cosí posso ancora definirlo, mi odia?
Se ci fosse stato ancora Luigi, sicuramente mi avrebbe tirato su di morale, facendo qualche battutina sul moro, e stringendomi fra le sue forti braccia.
Ma ora chi mi stringe?
Ora chi potrebbe far ritornare Luigi con me?
La nostra amicizia è aumentata giorno dopo giorno, facendoci diventare quasi inseparabili, non ho mai parlato chissá quanto di lui, ma è stato veramente molto di piú di un amico, in cosí pochi mesi.
Il suo essere protettivo, il suo finto broncio quando ci prendavamo in giro, i suoi strani modi di fare, e i suoi insegnamenti di vita.
Perchè sí, Luigi mi ha lasciato qualcosa di molto di piú, mi ha fatto ricredere nell'amicizia piú volte, paragonandosi addirittura agli altri, lui sapeva che per me era un gradino in piú degli altri, escludendomi Michele.
Ora è come fossi cullata fra le braccia del biondino, o almeno vorrei fosse cosí.
Ogni volta che una lacrima scendeva sul mio viso, lui era sempre pronto ad asciugarla, ed anche prima di morire ha asciugato le mie lacrime, non dicendogli neanche quanto io gli volessi bene.
Anche se sarebbe impossibile da spiegare, eravamo soltanto chiusi nella nostra strana amicizia, non davamo peso a nulla quando eravamo insieme, ridevamo, prendevamo un po' in giro i passanti, ci sporcavamo con il gelato, e mi ha aiutato addirittura a nuotare, prendendomi in giro per la maggior parte del tempo, perchè a detta sua io sembravo un cigno impaurito dall'acqua.
Abbiamo ballato e cantato insieme a squarciagola.
Abbiamo sempre fatto il possibile per aiutarci l'un l'altro, ma la sua frase non la dimenticheró mai. Lui era infelice, aveva incontrato me che avevo portato gioia nella sua vita.
Io che sono una combinaguai.
Io che per non aver rispettato un accordo del cavolo, ed è solo ed esclusivamente colpa mia se lui oggi non è qui con me.
E la rabbia prende il sopravvento, perchè non sono ancora uscita di casa per spaccare la faccia di quel demente.
Matteo è stato il mio incubo e continuerá ad esserlo, finchè non morirá.
Non so se i ragazzi abbiano capito qualcosa.
Non so quella dannata sera mentre io correvo per sfuggire dalla realtá, cosa sia successo.
Vorrei tanto sapere, ma ho paura di parlare con i ragazzi.
Ho paura di vedere i loro sguardi.
Ho semplicemente paura di scoprire la veritá.
Perchè Matteo avrebbe colpito senza dire niente? Cosí all'improvviso? Non credo.
Se li avesse istigati?
E mio zio cosa c'entra?
Troppe domande a cui io non ho neanche una misera risposta, ma forse infondo non voglio neanche averla veramente.
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Il Mio Sbaglio Preferito
RomanceCOMPLETA. [È in fase di revisione] Quei due erano un continuo litigare. Un continuo tenersi testa. Si scannavano senza mai risparmiarsi. Si distruggevano a vicenda. Ma si amavano, si amavano tanto. Erano strani quei due, si, a vederli sembravano paz...