<<Nonna, cosa vuole da noi questo signore?>> chiedo con voce tremolante.
<<nulla piccola, ora va via>> il tono cosí insicuro e freddo allo stesso tempo.
Un uomo alto e grosso, con una barba folta, ci guarda con pietá, la paura non tarda ad arrivare e per poco non faccio pipî sotto.
<<Adriana mi dispiace ma devo farlo, lo sai>>
<<Non fare un solo passo, la bambina non c'entra niente>>
<<Sono ordini. Mi dispiace credimi ma le palle non me le gioco>>
Poi un solo colpo ha rovinato la mia vita, quel colpo doveva essere indirizzato a me.
La nonna è accasciata a terra in una pozza di sangue.
Non mi sono comportata male, cos'ho fatto? Perchè?
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Mi sveglio di soprassalto, appiccicata di sudore, una puzza nauseante.
Scoppio in un pianto liberatorio, sono ormai anni che vengo tormentata da quest incubo, momento che rivivo ogni singola notte, una notte che ancora non riesco a parlarne neanche con la mamma o con mio zio, e non so come io ne' abbia parlato proprio con Marco, l'ultima persona con cui avrei dovuto farlo.
Oltre a lui, nessuno sa come siano andate realmente le cose, ed io ricordo poco del dopo.Mi riempio la vasca e faccio un bel bagno caldo.
Circa un'ora dopo, suona la sveglia, si prospetta un'altra giornta orrenda.
Indosso un jeans nero alto in vita ed una felpa viola.
Questa mattina non ho voglia di fare nulla.
<<Giulia, andiamo>> la richiama per poi uscire dalla porta, vengo peró tirata per un braccio.
<<Ludovica, come vuoi andare a scuola? Senza zaino?>>Domanda con tono sarcastico.
Ah giusto, lo zaino.
Ma anche il telefono ehh.
Giusto!
Menomale che la testa la tieni attaccata al collo.Recupero velocemente ciò che appunto avevo dimenticato e dopo un quarto d'ora circa arrivo ed entro in quella maledetta struttura.
Questa mattina non ho visto, neanche di sfuggita Naomi, ê strano dato che di solito mi avvisa se non viene.
Le ore passano velocemente, l'ultima mi ritrovo a fare educazione fisica.
Vado negli spogliatoi, mi cambio, ma vengo afferrata da una presa molto forte, cosí emetto un urlo.
<<Stronzetta zitta>>
Mi preoccupo non riuscendo a riconoscere la voce.
<<Chi cazzo sei, lasciami immediatamente>>la presa inizia a sciogliersi, ed una risata risuona nella piccola stanza.
<<idiota ma che fai, non si può entrare qui, se fossi stata nuda?>><<uhm, la visione sarebbe stata gradita, non preoccuparti>>afferma facendo un occhiolino.
<Dai Simone smettila, devo tornare in palestra>><<Si devo andare anche io, condividiamo la palestra amore mio, la 5C era poca quindi si sono uniti a noi>>Sorride.
Cavolo la 5C? Marco? Ed ora?
In silenzio torniamo in palestra e cerco di sorridere.Due file dietro di me, ho Simone che non smette di fare battutine squallide e ciò mi causa una risata ogni due secondi.
Mi giro e noto anche il suo sguardo, un verde intenso.Che occhi.
Solo gli occhi?quella maglia appiccicata non ti piace?La prof mi interrompe.
<<Ludovica dopo il riscaldamento farai le squadre, inserendo tre del quinto e tre dei nostri. Mi raccomando, scegli bene>>
E dopo di questo esce dalla palestra, lasciandoci da soli, benissimo.
Tutti si fermano e Simone si avvicina, con la sua solita faccia divertita.<<Ludovica è una bellissima visione credimi, ma la prossima volta metti un'altra mutandina, sai dietro girano brutte voci>>
Trasalisco, ho un perizoma, divento rossa dall'imbarazzo, che figura di merda, sî, letteralmente, stamattima andavo di fretta ed è stata la prima cosa che ho trovato.
Sorride divertito guardando il mio viso panoazzo, si avvicina al mio orecchio con voce rauca facendomi rabbrividire ed arrabbiare.
<<La prossima volta cambia almeno i pantaloni, se vuoi mettere quello>>
Scoppia in una fragorosa risata e scappa via, lo rincorro ma non riesco a prenderlo, San Simone.<<Simone vieni subito qui, prima che ti ammazzo>>Assumo il tono piú freddo e duro possibile e sembra funzionare, in due secondi è dinanzi a me.
<<Hei Ludo dai non prendertela, scusami>>.<<Okkei ne' parliamo dopo, ora devo fare la squadra>>
Anniusce e trovo giá tutti i ragazzi e le ragazze sulla linea.
Ovviamente scelgo Simone, è un ottimo giocatore, ci sono due mie amiche, le uniche migliori, ed ora rimangono altri tre posti, mi blocco quando incrocio lo sguardo di Marco e non so proprio se sceglierlo, è fortissimo ma per orgoglio...Non saprei.Infondo è solo una partita.
Alla fine scelgo Davide, Lorenzo e lui, si, lui.
Nella squadra opposta, ci sono ragazzi cui conosco i lori punti deboli, staremo a vedere.Dietro di me ho proprio lui, diamine come faccio a concentrarmi sapendo che lui è dietro di me, ed è inevitabile, sento bruciare sotto i suoi occhi.
Vinciamo la partita ad occhi chiusi, proprio come avevo previsto.
Sento chiamarmi da due ragazzi, uh quelli che hanno perso.
<<Ditemi>>rispondo con aria indifferente.<<Sai, sei molto sexy con questo pantalone, chissà senza. Secondo me saresti ancora meglio, credo proprio di si>>
Uno dei ragazzi, si avvicina di molto, è davvero carino ma anche cosí dannatamente stupido. Siamo in una cazzo di scuola.
Mi sfiora il braccio ed infila una mano per toccarmi la schiena, mi raggerlo al suo tocco treddo. Perchè nessuno fa niente? Ognuno è per il fatti propri. Perchè io non reagisco?
Sbianco. Sembra mi stia venendo un attacco di panico, proprio in questo momento.Cerco il suo sguardo. Ma perchè proprio il suo?
La mia mente da la sua saggia risposta come sempre.
È normale ti ha salvato altre volte il tuo eroe.
Grazie.
Dopo pochissimo tempo sembra avermi letto nel pensiero, scaraventa il ragazzo per terra e fa partire una sferza di pugni, il viso del ragazzo diventa una maschera di sangue, Marco è illeso, non ha incassato ancora nulla.La paura mi assale.
Potrebbe essere espulso dalla scuola, e non voglio succeda una cosa simile, perchè nessuno subentra e deve cacciarsi sempre in mille guai per me? Gli faccio pena? Da quella notte non fa altro che salvarmi il culo ed occuparsene lui.Gli stringo forte il braccio, in attesa si calmi.Ovviamente, puó mai starmi a sentire?
<<Scusa amico è che quella ragazza, è un vero bocconcino>>
Non capisco, incassa colpi su colpi e continua?Dopo vari pugni, Marco sembra calmarsi, mi sposta nel bagno e mi fa sbattere con la schiena contro la porta.
Emetto un gemito di dolore.
<<Cazzo Marco ma sei impazzito?>><<Ludovica ma ti rendi conto?Sono stato un'ora ad ascoltare ció che avrebbero voluto farti quei depravati di merda e vuoi anche dire "Marco sei impazzito"?>>Scimmiotta la mia voce, ma io non parlo cosí, STRONZO.
<<Allora si, sono impazzito, avrei dovuto prendere tutti a pugni e non solo quella faccia di cazzo>>Un urlo di frustrazione fuoriesce dalle sue labbra.
Lo stringo forte a me e in meno di un secondo, si fionda sulle mie labbra.
Cavolo, strano da dire però mi erano mancate.
La sua lingua cerca piú volte la mia, sembrano voler rimanere cosí per altro tempo.
So che un giorno mi fará soffrire ma fanculo voglio vivermi queste bellissime labbra.
Ci distacchiamo per prendre fiato, ma vengo fermata dinuovo dalle sue labbra che cercano le mie, sembrano affamate.Sentiamo la voce della prof chiamarci e ci allontaniamo di scatto.
<<Non metterti piú questo pantalone, e neanche il pezzo di sotto insomma, siamo a scuola e tutti hanno una mente pervertita, me compreso>> ammette mordendosi il labbro inferiore.
Batte la porta e va via, rimanendomi lí impalata.Quello che è successo è troppo cavolo.Ed ora?come faccio ad uscire, ad incrociare dinuovo quello sguardo?No, non posso.
Si che puoi Ludovica dai.
No.
Si, ma sei scema, ha preso a pugni un ragazzo, per Te Ludo, vi siete baciati, ti ha detto quelle cose.Quindi tu ora esci da questo bagno e vai, muoviti.Prendo lo zaino,faccio un bel respiro ed esco da quella scuola, finalmente aria pulita, sembrava tutto troppo chiuso dentro.
Incrocio il suo sguardo una volta fuori, è stupendo.Arrivata a casa, pranzo e non faccio altro che pensare a lui, a tutto quello che c'è stato in quel bagno.
Se stessi sbagliato tutto?Ops😂😂Marco ha reagitoo!.
Cosa ne pensate?Fatemi sapere qualcosa nei commentii dai!
Se volete lasciate una stellina🌟🌟
Alla prossimaaa❤un bacio❤
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Il Mio Sbaglio Preferito
RomanceCOMPLETA. [È in fase di revisione] Quei due erano un continuo litigare. Un continuo tenersi testa. Si scannavano senza mai risparmiarsi. Si distruggevano a vicenda. Ma si amavano, si amavano tanto. Erano strani quei due, si, a vederli sembravano paz...