•25Capitolo•

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È giovedí mattina, ho un sonno tremendo, mancano giusto ventisette giorni a Natale e lo passerò per la prima volta insieme a Naomi.
Quest'ultima stamani non verrà con me a scuola, quindi dovró farmela a piedi,  da sola.
Termino di prepararmi e prima di prendere il necessario per dirigermi verso l'uscita della mia casa,  saluto la mia amica ancora beata fra le coperte, con trent'otto di febbre, e non so se invidarla o meno in questo momento, ma con tutta la volontá mi avvio verso la porta.
Un freddo gelo mi impedisce proprio di camminare.

Ora ritorno a casa.
No non puoi, ricordati dell'interrogazione.
Gia. Il prof di inglese deve interrogarmi, visto che la volta precedente mi sono beccata un meraviglioso due.
Per la strada incontro Marco, miglioramento della giornata o viceversa?

Spero solo che non sia nervoso, altrimenti il suo corpo verrà steso beatamente sotto le ruote di una macchina di passaggio.
<<Ciao bella>> si avvicina con il suo passo felpato, ritrovandosi al mio fianco
<<Ciao Marco>>
<<Come va?>> ma come fa ad essere cosí tranquillo, io sono sempre così a disagio quando è al mio fianco.
<<Bene te?>>
<<Si va avanti>> afferma, scalciando qualche sassolino.
In un paio di minuti ci ritroviamo fuori scuola.
<<Vai prima tu, altrimenti le ragazze pensano chissà cosa>> ammetto infastidita.
<<Ludovica non me ne importa cosa potrebbero pensare le altre>>

Tutti ci stanno fissando e  scorgo
lo sguardo fulminante di Aisha, che a sua voce rivolge un sorriso fintissimo a Marco.
Si avvicina a noi, con la sua voce  stridula. Vorrei tanto strozzarla.
<<Amore>> stampa un bacio sulle labbra di Marco. Forse è meglio se giro i tacchi e vado via
<<Ah ciao Esposito>> dice con disinvoltura.
La saluto con un cenno.
Quella sua magliettina corta e con tanto di tette da fuori dice solo "scopami"-"ho bisogno di un cazzo, ora" solo che ogni secondo della giornata vorrebbe qualcosa nella sua vagina.
Solo dopo mi accorgo di aver pronunciato i miei pensieri fin troppo ad alta voce, tanto da scatenare risate fra gli studenti, come se non ci fosse un domani.
Neanche il tempo di focalizzare la situazione che ritrovo i miei capelli stretti fra le sue mani, e così che nascono le risse ed io di certo non mi tiro indietro.

<<Attenta si è spezzata  un'unghia>> sento urlare e per un momento di distrazione incasso uno schiaffo.

Quando le cose iniziano ad infuocarsi da parte di entrambe, Simone e Marco cercano di fermarmi, ma questa volta non volendo, seriamente, colpisco con una gomitata il naso di Aisha e inizia a colargli sangue.

<<Cosa sta succedendo qui fuori>>

Bingo, proprio ora doveva venire?

Alcuni ragazzi si dileguano, altri rimangono a spiegare l'accaduto e tutti sono dalla mia parte, facendo ricadere le colpe sulla biondina che in lacrime nega tutto.
Stranamente io me la cavo, mentre lei deve pulire la palestra, nulla di importante dai, è andata leggera.

<<Diamine Ludovica, ci dai dentro ehh>>Simone mi corre in contro, che strano vederlo cosí.

<<Simone ti ringrazio eh, ma non dovevi fermarmi. Meritava di certo qualcosa in piú>>
Scoppiamo entrambi a ridere e da dietro sento qualcuno tossire.
Mi giro e noto Marco rosso in viso.

<<Ludovica dobbiamo andare in infermeria, ti esce del sangue>> 
Mi guarda e solo allora sento un bruciore alla tempia che non avevo avvertito.
Saluto con un bacio  Simone e mi dirigo con Marco.
C'è tensione nell'aria ed è una cosa che mi da particolarmente fastidio.
<<Se non ti fermavamo lo sai che rischiavi la sospensione? E di mandarla anche in ospedale?>>
Domanda preoccupato.

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