•88Capitolo•

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Continuo della serata, capitolo precedente, se non ricordate date un'occhiata alla  fine del 87, con questo buona lettura :)

<<La mamma è lí>> Antonio indica una porta  infondo al lungo corridoio.

<<Ho bisogno delle spiegazioni>> cerco di scandire alla meglio le parole, ma il mio imbarazzo prende la meglio facendomi calare il capo.

<<io non so se posso e voglio darvele, alla fine ora siamo qui>> la voce di mio padre tentenna per un secondo, e forse gli fará male lo so, non vorrei essere egoista, peró io ho il diritto di sapere come sono andate le cose, almeno una metá.
Voglio sapere cosa o perchè hanno voluto distruggere la nostra famiglia.

<<Perchè quando siamo venuti a parlarti, sembravi cosí sicuro che noi non fossimo tuoi figli e dopo ti sei fidato di un test ad occhi chiusi?>> chiede mio fratello, ed io presto all'istante attenzione, io e Federico non abbiamo mai parlato di questa storia, ne' ci siamo mai confidati, non abbiamo mai parlato dei nostri dubbi, di come stessimo dopo averlo scoperto. Mai.
Peró ora non riesco piú a vedere quel Federico menefreghista e freddo come il ghiaccio, ma bensí un ragazzo sensibile e deluso.
Forse dovevo chiedergli di piú, forse dovevo essere piú presente come sorella, se per me è stato difficile scoprirlo, non oso immaginare lui cosa abbia pensato...

Perchè ci sto pensando solo ora? Questi pensieri non potevo farli molto prima?

<<Ho parlato con Lidia, lei mi ha spiegato alcune cose, mi fido di lei ciecamente nonostante gli anni passati senza avere sue notizie, infondo è stata lei che ci ha sempre aiutati, e per confermarlo ho fatto il test>> ammette scrollando le spalle.
Soffermandomi sulla parola "Lidia" avevo promesso di chiamarla almeno una volta a settimana, cosa che non ho fatto, ma non perchè non volessi, solo che dopo tutte le cose che sono successe in cosí poco tempo me ne sono dimenticata.

Antonio si dirige verso un'altra porta, ossia una piccola cucina, si avvicina al tavolo e si siede su una sedia scricchiolante.
Io e mio fratello lo eguagliamo, e nostro padre emane un lungo sospiro prima di aprire bocca.
Io mi perdo nel guardare fuori la finestra, il cielo è completamente nero, se non per qualche stellina che lo cosparge.

<<Ora non vi spiegherò tutto, cercherò di riassumere le cose piú importanti per farvi capire cosa è successo>> giocherella con le sue mani, e prima che iniziasse il suo discorso, io e mio fratello ci guardiamo dubbiosi.

<< Diciamo che vostra madre non era la donna che esattamente faceva apparire, cioè si, ma dentro di lei nascondeva la vera se, e solo un anno e mezzo dopo il nostro  fidanzamento, quando vedevo che alcune cose non quadravano piú, lei mi raccontò il suo passato. Nascondeva cose piú grandi di lei, era molto ribelle, era sempre diffidente e capace di capire quando le persone cercavano di truffarci, anche solo a parole, era la prima ad accorgensene, in meno di pochi secondi, era una ragazza molto furba, aveva molte caratteristiche che a me non piacevano, o almeno non sulle altre, su di lei stavano bene anche quelle, e per questo che mi sono innamorato ancora di piú, nonostante tutti i suoi difetti, le continue volte dove ci mettevamo nei guai per colpa sua, i miei occhi non facevano altro che venerarla>>
Mentre lui continua a parlare,  immagino la figura di mia madre, e come Federico e io, assomigliamo cosí tanto a lei nei nostri caratteri.

<<Un giorno qualche mostro del suo passato lasciato in sospeso ritornò, lei lo sapeva, aveva paura, ma mostrava sempre il contrario, con quella sua durezza e freddezza che faceva parte ormai di lei,  sviiammo per un paio di anni la questione, ed io ero con lei, ma quando nascesti tu, Federico, le cose iniziarono a complicarsi, iniziarono ad arrivare bigliettini, minacce, e noi non potevamo rimanere indifferenti, avevamo pur sempre dato al mondo il nostro primo figlio, ed il passato non avrebbe mai dovuto portarti via da noi, cosí iniziammo a lasciare un po' la presa, a cedere, volevamo lasciarci tutto alle spalle il piú presto è possibile, volevamo goderci la nostra famiglia a pieno, senza piú paura o pensieri che andassero oltre.
E quando le cose sembravano essersi sistemate, tutto ritornò a  farci visita.
Francesca portava in gremboLudovica, tutto il mondo sembrava andarci contro.
Partimmo per la Spagna, e Lidia ci ospitò per qualche settimana, volevamo far calmare le acque, e nel frattempo pensavamo a qualche piano per non farci cogliere impreparati.
Ritornammo a Roma e trovammo la casa a soqquadro, so che vostra madre rilasciò l'incarico a qualcuno di piú potente per farli fuori, e cosí doveva essere, cosí è stato, solo con qualche imprevisto, loro trovarono noi, e l'incarico rilasciato da vostra madre si attuò solamente dopo, Francesca giá lo sapeva, e credo sia stata proprio lei a farvi allontanare, non sono stati loro, lei ha voluto mettervi al sicuro, aveva paura che vi facessero del male, e  prese delle precauzioni per evitare che anche voi finiste in questa faccenda, ed io non sono mai arrivato a capirlo, sono stato cosí ingenuo, ed in tutti questi anni ho pensato al peggio, senza mai lottare fino in fondo, e pensare che voi eravate proprio ad un passo da me>> termina il suo discorso con la voce incrinata, e gli occhi spenti.
Scorgo qualche lacrima sul viso di Federico, ma io non riesco ad emettere emozioni, sento un vuoto nello stomaco, ed un nodo alla gola.
È evidentemente chiaro che non ci ha raccontato tutta la veritá, dato che i frammenti del passato sono confusi e poco chiari, ma queste parole hanno scosso in me tanta tristezza, e forse rabbia...

Il Mio Sbaglio PreferitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora